Delia Murer, assessore comunale alle Politiche sociali, ha aperto oggi, in Sala San Leonardo, la conferenza stampa di presentazione del progetto europeo Equal “Ec.co.mi” (Economia di condivisione e microcredito), alla quale erano presenti numerosi altri partner: Francesco Rienzi di Mag Venezia (Società Mutua per l’autogestione), Alessandro Monini del Consorzio per lo sviluppo del Polesine, Valerio Vergadoro della Fondazione Cuoa di Altavilla Vicentina e una rappresentante della Confederazione nazionale Comunità accoglienza. Ha coordinato i lavori Loredana Aldegheri di Mag Verona, capofila del progetto.
Delia Murer ha sottolineato l’importanza dello strumento del microcredito che, attingendo a risorse della Comunità europea, si associa alla rete di welfare già costruita dal Comune di Venezia, per aiutare tutti i cittadini residenti che si trovino in situazione di difficoltà socio-economica temporanea, a seguito di emergenze “di nuova generazione” che fanno capolino con sempre maggiore frequenza anche a causa del diminuito potere d’acquisto e creano sacche di nuova povertà anche nel nostro territorio. Si tratta di un progetto sperimentale, che si realizzerà grazie a un fondo di garanzia che il Comune di Venezia ha sottoscritto con Banca Etica, il cui obiettivo è anche quello di passare da aiuti meramente assistenziali a una nuova ottica di servizi, maggiormente educativa, nella quale i soggetti in difficoltà vengono sostenuti temporaneamente, ma si impegnano a restituire il microcredito, che va da mille a cinquemila euro, con un piccolo interesse, secondo le proprie possibilità.
Paola Scarpa, dell’Osservatorio comunale Politiche sociali, ha precisato che il progetto Ec.co.mi avrà una durata biennale, sarà proposto e lanciato attraverso i servizi sociali che selezioneranno i soggetti che potranno accedervi, una volta verificata la solvibilità e i tempi di restituzione personalizzati. Nel 2005 potranno essere erogati fino a un massimo di trenta microcrediti fino a cinquemila euro, che potranno essere di più di trenta se la cifra richiesta sarà inferiore. Se il progetto sperimentale darà buoni frutti si prevede che, a partire dal 2006, la Banca Etica concederà fondi maggiori.

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