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08/06/2005

Categoria: Varie

Consiglio d’Europa/ Venerdì si riunisce la Commissione di Venezia


Come nelle precedenti occasioni, giriamo alle testate giornalistiche del nostro indirizzario il comunicato sull'incontro a Venezia (venerdì prossimo) della Commissione di Venezia; alla fine del comunicato, le indicazioni per contattare l'addetto stampa, Roberto Tumbarello.
 
È imminente il parere della Commissione di Venezia sulla costituzionalità delle leggi Frattini e Gasparri richiesto dall’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. Si riuniranno il 10 giugno prossimo alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista i 50 giuristi super partes della Commissione per la Democrazia attraverso il Diritto – comunemente conosciuta come Commissione di Venezia – per stabilire la compatibilità delle due leggi, già in vigore nella legislazione italiana, «con gli standard democratici del Consiglio d’Europa – così recita il programma dei lavori – in materia di libertà di espressione e pluralismo della stampa, soprattutto alla luce della giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo».


È la prima volta che un Paese dell’Europa occidentale – la cosiddetta vecchia Europa – viene indagato per presunta violazione di libertà primarie come il conflitto di interessi e la libertà di stampa. Il risultato del dibattito sarà comunicato – a Venezia stesso – ai rappresentanti del Governo italiano, che già nella scorsa sessione plenaria del Commissione avevano invitato gli esperti a un approfondimento di indagine e una maggiore riflessione prima di emanare un parere così impegnativo. Il parere sarà successivamente trasmesso all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa che lo metterà all’ordine del giorno della prima sessione utile – probabilmente quella del 4 ottobre prossimo – per il dibattito tra le delegazioni dei 46 Paesi rappresentati a Strasburgo.


La Commissione per la Democrazia attraverso il Diritto, presieduta sin dalla nascita dall’italiano Antonio La Pergola, fu creata dal Consiglio d’Europa nel maggio del 1990, poco dopo il crollo del Muro di Berlino (9 novembre 1989). Prevedendo che, dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica, riacquistata l’indipendenza, molti paesi satelliti avrebbero scelto di vivere in un sistema di libertà e che le buone intenzioni non sarebbero bastate per attuare la democrazia, il Consiglio d’Europa pensò di aiutare lo sviluppo politico e sociale di questi Paesi fornendo loro i supporti giuridici necessari alla vita democratica. Come sede della Commissione fu scelta Venezia proprio per agevolare i contatti con le nascenti democrazie dell’Europa orientale. Una cinquantina di giuristi indipendenti di vari paesi europei aiutarono i nuovi parlamenti e governi democratici a redigere costituzioni, leggi elettorali, codici, regolamenti e tutto ciò che serve alla vita di un Paese libero, tenendo conto delle tradizioni di ognuno.


Divenuta ormai tutta l’Europa democratica – su 47 Paesi europei solo la Bielorussia preferisce non aderire ancora al Consiglio d’Europa – la Commissione di Venezia si è messa a disposizione dei paesi extraeuropei che volessero beneficiare della sua lunga e collaudata esperienza, diventando pure consulente giuridico-costrituzionale dell’Assemblea Parlamentare di Strasburgo.


 


Servizio stampa in Italia: dr. Roberto Tumbarello, giornalista


Via L.Di Breme, 102 - 00137 Roma Tel & fax 06 8275944, cellulare 335 6938216


Email : rtumbare@tin.it


Roma, 6 giugno 2005