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06/06/2005

Categoria: Lavori Pubblici

Non sarà necessaria la passerella sul ponte dei Bareteri. La settimana prossima i lavori per sistemare il selciato


Il restauro del 1986 (non 2002) non interessò l’arco del ponte


          


I tecnici del Comune e di Insula (la società che dal primo giugno ha avviato la gestione complessiva della manutenzione della città) hanno completato oggi i sopralluoghi sul ponte dei Bareteri, nel centro delle Mercerie, e hanno rilevato che la situazione appare meno grave di quanto era parso in un primo momento. Dopo aver attentamente visionato la pavimentazione sconnessa e il volto del ponte, i tecnici hanno concluso che il ponte non presenta gravi problemi statici, e hanno perciò deciso di non chiuderlo al transito, pur mantenendo transennata l’area dove i masegni si sono sollevati.


 


I tecnici hanno altresì deciso che non è necessario ricorrere alla passerella in acciaio prevista in un primo tempo e che, non appoggiando sul ponte, avrebbe dovuto liberare la struttura dai carichi. Il sollevamento della pavimentazione, comunque, ha fatto sì che fosse rilevata in tempo la condizione di sofferenza di una struttura storica, situata in un punto strategico della città e che per questo subisce costantemente dei carichi per i quali non è stata costruita. La prossima settimana, quindi, si interverrà sulla pavimentazione per ripristinare la normale viabilità; poi si comincerà a monitorare il volto del ponte per individuare i punti di sofferenza sui quali intervenire ove se ne verificasse la necessità.


 


In margine al sopralluogo, è stato anche accertato che l’ultimo intervento sul ponte risale al periodo tra l’ottobre 1985 e l’aprile 1986, cioè una ventina d’anni fa – e non al 2002, come è stato erroneamente sostenuto ieri su una testata giornalistica locale – e consistette nel rifacimento della pavimentazione da manto in asfalto a masegni in trachite euganea, e in una manutenzione straordinaria delle cordonate e delle armille, senza interessare né la struttura portante né i sottoservizi; l’intervento fu realizzato dalla ditta Feiffer e costò 60 milioni di lire.