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12/05/2005

Categoria: Cultura

Il sindaco si è incontrato a Ca’ Farsetti con François Pinault


Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, si è incontrato oggi pomeriggio a Ca’ Farsetti con l’imprenditore francese François Pinault, che con Artis Sas ha acquistato la maggioranza del capitale sociale di Palazzo Grassi Spa, e che era accompagnato da Jean-Jacques Aillagon, l’ex ministro francese della Cultura, consulente e responsabile culturale della Collezione Pinault.


Incontrando poi gli operatori dell’informazione, il sindaco ha riferito che nell’incontro è stato ribadito l’impegno di realizzare a Palazzo Grassi una straordinaria attività culturale, qualitativamente diversa da quella della gestione precedente, anche perché alle mostre temporanee si affiancherà una esposizione permanente, con opere della Collezione Pinault presentate a rotazione: sarà una panoramica di questa Collezione, per la prima volta mostrata al pubblico “in omaggio a Venezia”, a inaugurare, il prossimo autunno, la nuova gestione.


Con l’accordo concluso con reciproca soddisfazione per Palazzo Grassi, abbiamo avviato – ha proseguito il sindaco – un percorso di cui nell’incontro di oggi abbiamo accennato possibili sviluppi, per altre iniziative importanti a Venezia  in collaborazione tra Comune e Pinault, che potrebbero svolgersi in altri luoghi della città, adatti ad attività espositive e museali, come Punta della Dogana, la Scuola della Misericordia, ma anche spazi a Mestre. Sarei felicissimo – ha concluso Cacciari – di una più completa presenza a Venezia di un personaggio così eccezionale come Pinault.


Ringraziando il sindaco per così aperta accoglienza, Pinault ha definito una fantastica opportunità l’acquisto di Palazzo Grassi e la congiunta possibilità di utilizzare gli spazi del Teatrino, nonché la nuova proposta di aumentare le superfici espositive con Punta della Dogana. Confermando che le esposizioni saranno tutte di alta qualità, Pinault ha detto che mostrare le sue opere in una sede prestigiosa come Venezia significa mostrarle all’Europa e al mondo; e accennando al fatto che nella sua collezione ci sono moltissime opere italiane, soprattutto dal dopoguerra ai nostri giorni, ha annotato che, a fronte delle polemiche in Francia sulla “delocalizzazione” della sua Collezione, si potrebbe piuttosto parlare di “ri-localizzazione” di queste opere.


Sindacon con François Pinault