Una lapide a Giovanni Ponti, sindaco della Liberazione, nel portico di Ca’ Loredan; una lapide a Camillo Matter, nominato prefetto di Venezia dal Comitato di Liberazione Nazionale (Cln), a Ca’ Corner: lo scoprimento delle due lapidi è avvenuto oggi nell’ambito delle manifestazioni per il 60. anniversario della Liberazione. Questi, i testi delle lapidi: “Giovanni Ponti, primo Sindaco di Venezia liberata dal nazifascismo ‘eroe senza retorica, politico senza demagogia, partigiano senza odio’. Nel 60° anniversario della Liberazione i veneziani ricordano”. “Coronando la Resistenza con la Liberazione di Venezia dai nazifascisti, il 28 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale nominò Prefetto il dr. Camillo Matter, il quale resse l’incarico per oltre un anno con esemplare efficacia e competenza. Nel 60° anniversario della Liberazione i veneziani ricordano”.
Lo scoprimento della lapide a Giovanni Ponti è stato presieduto dal sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, presenti i figli del primo sindaco, Anna, Giorgio, Lino, e, tra gli altri, l’ex sindaco Giorgio Longo, che di Ponti fu segretario. Cacciari ha ricordato che il sindaco Ponti fu espressione diretta del Cln e quindi rappresentante delle idee, dei programmi, della visione politica del Cln, che sono alla base della Carta costituzionale. Lo spirito del Cln fu la ricerca del compromesso alto, che è sempre il vero obiettivo dell’agire politico consapevole, tutt’altro che il risultato di trucchi e trucchetti sottobanco. Da quella ricerca, da quello spirito che Ponti ha incarnato, nasce la Costituzione, con il suo carattere progressivo, che consiste nell’incitare le forze politiche e i cittadini tutti all’azione consapevole e organizzata per realizzare gli obiettivi che la Costituzione indica. Il sindaco ha concluso esprimendo la speranza che questo spirito di ricerca del compromesso alto, di riforma costante, nel dialogo e nella cooperazione non sia dimenticato: perché è questo il vero modo di ricordare la Liberazione.
Giovanni Ponti, nato a Venezia nel 1896, impegnato nell’Azione cattolica e negli scout, iscritto dal 1919 al Partito popolare, dal 1920 al 1923 fu consigliere comunale e assessore nella Giunta Giordano, l’ultima democraticamente eletta. Insegnante di Lettere al Foscarini, fu tra i fondatori della Democrazia cristiana e tra i primi animatori della Resistenza nel Cln veneto, meritando la medaglia di bronzo. Arrestato, torturato, condannato a morte, sfuggì all’esecuzione, ma rimase in carcere fino alla vigilia della Liberazione. Nominato sindaco di Venezia liberata, resse l’incarico fino alle elezioni del 1946; rieletto consigliere comunale nel 1946 e nel 1951, fu rieletto sindaco nel 1951, ma rinunciò per motivi di salute. Deputato per la Democrazia cristiana alla Costituente nel 1946, rieletto alla Camera nel 1948, eletto senatore nel 1953 – e in quella legislatura ministro del Turismo, dello Sport, dello Spettacolo – rieletto al Senato nel 1958, fu, tra l’altro, commissario e presidente della Biennale, e primo procuratore di San Marco. Morì a Padova, dove si era ricoverato per un intervento chirurgico, nel 1961.
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