Come già segnalato con precedente comunicato, domani, giovedì 28 aprile, a Ca’ Farsetti, alle ore 11.30, nell’ambito delle manifestazioni celebrative del 60. anniversario della Liberazione, promosse dal Comune, sarà scoperta una lapide commemorativa di Giovanni Ponti, sindaco della Liberazione.
Nato a Venezia nel 1896, Giovanni Ponti, distintosi già giovanissimo nell’Azione cattolica e negli scout, dei quali era stato fondatore in città, iscrittosi nel 1919 al neocostituito Partito popolare, dal 1920 al 1923 era stato consigliere comunale e assessore nella Giunta Giordano, l’ultima democraticamente eletta prima del fascismo. Insegnante di materie letterarie al Foscarini, fu tra i fondatori della Democrazia cristiana e tra i primi animatori e coordinatori della Resistenza, e membro del Comitato Liberazione nazionale regionale veneto, meritandosi una medaglia di bronzo al valore. Arrestato a Padova e torturato, fu condannato a morte, ma riuscì a sfuggire all’esecuzione, pur rimanendo in carcere fino alla vigilia della Liberazione. Nominato primo sindaco di Venezia libera dal Comitato di Liberazione nazionale, resse l’incarico fino alle elezioni del 1946; rieletto consigliere comunale nel 1946 e nel 1951, fu anche rieletto sindaco nel 1951, ma rinunciò per motivi di salute.
Eletto deputato per la Democrazia cristiana alla Costituente nel 1946, rieletto deputato nel 1948, eletto senatore nel 1953 – e in quella legislatura ministro del Turismo, dello Sport, dello Spettacolo – e rieletto senatore nel 1958, fu, tra l’altro, anche commissario prima e presidente poi della Biennale dal 1946 al 1954, e primo procuratore di San Marco dal 1947 al 1955. Morì a Padova, dove si era ricoverato per un intervento chirurgico, nel 1961.
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