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25/04/2005

Categoria: Varie

25 aprile, la commemorazione ufficiale del sindaco


 


             Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha tenuto oggi pomeriggio, al Parco di San Giuliano, la commemorazione ufficiale del 60. anniversario della Liberazione. Il sindaco, che questa mattina aveva presieduto la cerimonia del solenne alzabandiera in Piazza San Marco, ha premesso che bisogna abbandonare la retorica, poiché con la retorica della celebrazione non si comprende il vero significato del 25 Aprile e il suo insegnamento; ha quindi ricordato come dall’opposizione di pochi al fascismo si sia giunti alla guerra di liberazione, una lotta di popolo che ha coinvolto tutte le classi e tutti i settori della società, per giungere al dibattito tra tutte le forze politiche nella elaborazione di una idea, tradotta nella Carta costituzionale, che ha permesso agli italiani di stare assieme.


 


Il sindaco ha poi sottolineato come la Costituzione affondi le sue radici nel rifiuto della guerra, dopo un conflitto che aveva coinvolto il mondo intero; e proprio perché è una risposta definitiva a quella tragedia, non può essere modificata: prima di mettersi su quel cammino – ha detto – bisogna togliersi i calzari, perché il terreno che si calpesta è sacro.


 


La Costituzione, frutto dell’unità di azione tra tutte le forze antifasciste, è anche – ha proseguito Cacciari – il frutto di una analisi comune che i padri costituenti di ogni parte politica hanno fatto sul fascismo, sulle sue origini, sulla sua evoluzione, una analisi che ha portato a fissare condivisi principi inalterabili e non modificabili: semmai, i primi dodici fondamentali articoli della Costituzione sono da sviluppare, soprattutto quelli riferiti allo Stato e alla sua unità come garanzia per le autonomie e per il pieno sviluppo autonomo della persona.


 


Dall’esempio dei padri costituenti, il sindaco ha tratto infine l’invito a tutti a parlarsi, ad ascoltarsi, a comprendersi, aprendosi agli altri, senza che nessuno si senta portatore di una verità unica. Solo così – ha concluso – il 25 aprile sarà una festa viva, al di là della celebrazione, un bilancio e un impegno per completare quel che ancora manca sulla strada del pieno raggiungimento degli obiettivi della Carta costituzionale.


 


            Il discorso del sindaco è stato preceduto dagli interventi del presidente provinciale dell’Anpi, Renato Benedetti, e dal presidente del Coordinamento delle Associazioni combattentistiche e d’Arma, gen. Pino Rizzo.