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08/03/2005

Categoria: Lavori Pubblici

Torre dell’Orologio, stato di avanzamento dei lavori


La Direzione lavori, il responsabile unico del procedimento, l’impresa Brandolin Dottor hanno predisposto una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori sulla Torre dell’Orologio, a otto mesi dalla consegna dei lavori (8 luglio 2004) e a poco più di sei mesi dall’apertura del cantiere (30 agosto 2004); l’andamento dei lavori sta rispettando il cronoprogramma: la conclusione è prevista per il prossimo 30 settembre.


Segue il testo integrale della relazione e due immagini dei lavori.


Gli operatori dell’informazione che volessero effettuare una visita guidata alla Torre possono prenotarla rivolgendosi al responsabile unico del procedimento, arch. Roberto Benvenuti tel. 041.274.8537.


TORRE DELL’OROLOGIO – Relazione lavori


Le lavorazioni, dopo una serie di campioni di pulitura e stratigrafie, sono cominciate nella volta di sottoportico con il restauro del cocciopesto ottocentesco rinvenuto al di sotto dell’intonaco di finitura che è stato demolito, date le pessime condizioni di conservazione. Il cocciopesto è stato consolidato con iniezioni di grassello di calce lungamente stagionato e cocciopesto, integrato nelle lacune presenti, ed infine livellato con un intonachino grezzo sempre a cocciopesto. Tale intonaco costituirà il fondo per la finitura a marmorino.


I pilastri di sottoportico, costituiti da grossi lastroni lapidei accostati, a seguito di indagini endoscopiche e georadar, presentavano vuoti che sono stati riempiti eseguendo un consolidamento con malta colloidale fino a rifiuto; quindi i vari elementi sono stati collegati con cuciture armate, eseguite inserendo delle barre in acciaio inox AISI 316 L fissate con resine epossidiche.


Durante la lavorazione sugli intonaci della volta di Merceria sono stati ritrovati quattro robusti tiranti di collegamento tra le porzioni di muratura sovrapposte ai sei pilastri; le connessioni delle teste dei tiranti con la muratura e con gli elementi lapidei sono state consolidate con iniezioni di resine epossidiche. Si è perciò potuta evitare la prevista infissione di due nuovi tiranti in acciaio inossidabile.


Terminato il rinforzo dei pilastri è stato possibile procedere alla verifica della situazione statica delle fondazioni; a seguito di carotaggi alla base dei sei pilastri, è stato possibile accertare che il piede di sostegno della Torre è costituito da lastroni in pietra d’Istria poggianti su tavolato o su pali infissi nel terreno (seguendo la classica fondazione degli edifici veneziani). Le fondazioni sono risultate in ottimo stato conservativo, pertanto non si sono rese necessarie, previo calcolo statico, le complesse lavorazioni di rinforzo.


All’interno gli intonaci, di fattura ottocentesca, a seguito di verifica stratigrafica ed analisi chimiche approfondite, si sono rivelati in pessimo stato di conservazione e pertanto è stato deciso di rimuoverli. Nella sala dei meccanismi e delle tàmbure sono stati rinvenuti lacerti di un intonachino con una finitura molto simile a un marmorino, forse settecentesco o addirittura precedente, che è stato pulito e consolidato e che verrà integrato con un intonaco a marmorino di tonalità leggermente più chiara.


Le travi lignee di queste due stanze sono state sverniciate per portare alla luce i colori originari (giallo ocra chiaro nella sala delle tàmbure e azzurro chiarissimo in quella dei meccanismi); il restauro proseguirà con un’integrazione pittorica sottotono e la stesura di apposito protettivo trasparente.


Tutti i serramenti, interni ed esterni, sono stati rimossi e sono in corso le lavorazioni di restauro in laboratorio.


Le fessure sulle murature interne della Torre sono state cucite con barre in acciaio inox AISI 316 L e resine epossidiche; anche i solai della parte settentrionale, costituiti da volterranee sorrette da profili metallici, sono stati rinforzati con barre e resine.


I solai lignei del quarto piano e quarto piano ammezzato sono stati rinforzati con la posa di un tavolato in abete incrociato fissato con resina epossidica e con viti lunghe 14 cm e spessore 10 mm. che si innestano nelle travi sottostanti.


Infine i grossi tiranti ottocenteschi del quinto piano sono stati consolidati a livello delle teste con iniezioni a rifiuto di resina epossidica e la muratura circostante è stata interessata ad scuci - cuci e cuciture armate.


Le  prossime operazioni riguarderanno la copertura, con la pulitura accurata di tutti gli elementi lapidei e la loro successiva movimentazione: i Mori e la Campana verranno smontati, e a seguire saranno smontate tutte le grandi lastre, per permettere di eseguire la verifica e l’impermeabilizzazione della copertura stessa. Tutti gli elementi saranno poi ricollocati con cura.


All’interno si procederà quanto prima allo smontaggio accurato del solaio della sala meccanismi e alla ricostruzione dello stesso, secondo un progetto che tiene conto del nuovo meccanismo dell’orologio, e permette quindi un semplice accesso a tutti gli ingranaggi per la manutenzione.


Verranno realizzati nuovi impianti elettrici e meccanici secondo le normative in materia vigenti.


Gli infissi restaurati verranno riposizionati, si procederà con l’esecuzione dei nuovi intonaci, con il restauro delle scale in ghisa e dei pavimenti.


All’esterno si procederà al restauro degli elementi lapidei del sottoportico, con la loro pulitura, consolidamento, stuccatura e protezione finale.