Era ben conosciuta dagli operatori di strada del Progetto “Senza Dimora” del Comune la donna di 62 anni deceduta nella notte davanti alla stazione ferroviaria di Santa Lucia. Lo scorso anno, dopo un ricovero ospedaliero, erano addirittura riusciti a inserirla in una comunità per cercare di favorire un suo possibile reinserimento sociale. La famiglia di provenienza (marito e figli), residente in provincia di Treviso, che le era sempre stata vicina nelle sue difficili vicende esistenziali, l’aveva riaccolta a casa dopo il periodo di quattro mesi trascorso in comunità.
Solo da poco tempo, ricordano gli operatori di strada, M.E.R. era riapparsa a Venezia, nei pressi di Santa Lucia: una persona tranquilla, benvoluta da tutti, ma che sistematicamente rifiutava tutte le offerte di ospitalità notturna all’interno delle strutture comunali di accoglienza. E’ accaduto così anche ieri sera, quando gli operatori hanno cercato di accompagnarla ai centri dell’ “emergenza freddo” e, in alternativa, le hanno indicato la possibilità di trovare rifugio all’interno della Stazione che, su richiesta dell’assessore comunale alle Politiche sociali, è aperta durante tutta la notte dal 19 gennaio.
Questa mattina, l’Assessorato comunale alle Politiche sociali si è immediatamente attivato, con la Polizia Ferroviaria e il Comune di origine della donna, per offrire a M.E.R. una dignitosa sepoltura.
Con viva cortese richiesta di pubblicazione / diffusione.
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