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17/02/2005

Categoria: Ambiente

Fontanelle pubbliche, un appello della Consulta delle tematiche animaliste


La Consulta comunale per il coordinamento delle tematiche animaliste ha rivolto pubblicamente una richiesta al sindaco e ai massimi rappresentanti locali in materia di gestione delle fontane e di benessere della fauna urbana (gli assessori comunali all’Ambiente e ai Servizi pubblici, il presidente di Vesta, il responsabile del Servizio Veterinario dell’Azienda Ulss 12) perché sia tenuta in considerazione la fondamentale importanza che le fontanelle pubbliche rivestono anche per gli animali presenti in città.


La Consulta annota che la decisione di chiudere le fontanelle pubbliche nei mesi invernali – e non soltanto nel molto più breve periodo di gelate – comporta un grave danno soprattutto per le varie specie di volatili che vivono in città, in particolar modo per i colombi. Consapevoli dell’esigenza di non sprecare acqua, così come di quella di evitare il pericoloso formarsi di ghiaccio, i membri della Consulta credono che si possano trovare soluzioni alternative che non penalizzino così pesantemente gli animali (erogazione dell’acqua tramite rubinetto o pulsante con un sottostante contenitore, creazione di un apposito spazio a ghiaino, per fare due esempi). Esistono nel basamento delle antiche vere da pozzo veneziane catini appositamente scavati nella pietra in modo da esser riempiti dall’acqua piovana proprio per dissetare gli animali: ma la pioggia d’inverno è assente anche a lungo.
 
La Consulta ricorda di aver più volte fatto presente che la fontana di Piazzetta dei Leoncini, dove tradizionalmente si abbeverano e si lavano tutti i colombi che gravitano sulla Piazza, è ormai desolatamente chiusa da mesi e mesi. Era stato detto che i lavori di riparazione della condotta idrica dovevano iniziare a settembre, ma a tutt’oggi non c’è stato alcun avvio d’opera. Con una pesante conseguenza sui colombi, già stremati dal freddo e dalla drastica diminuzione di cibo della stagione invernale. Si possono notare piccioni che cercano penosamente di bere e di lavarsi con quelle poche gocce d’acqua che cadono dalle impalcature dei vari interventi di restauro, acqua non propriamente potabile. La Consulta sollecita pertanto ancora una volta vivamente l’inizio dei lavori.


Per quanto riguarda Mestre la Consulta afferma che sarebbe necessario creare punti ristoro acqua (per uomini e animali) lungo alcuni percorsi, essendo ora concentrati solo nella zona centrale e al Parco della Bissuola. Gli altri parchi (Piraghetto, Trivignano, San Giuliano, aree giardino a Marghera) e giardini della terraferma mancano di tali indispensabili posti di raccolta acqua.