Numeri e immagini di cose vere, di opere completate, di progetti realizzati o avviati: tutti i passi avanti compiuti in questi cinque anni dalla città, grazie al lavoro dell’Amministrazione comunale. Così il sindaco di Venezia, Paolo Costa, ha introdotto l’incontro pubblico, al Telecom Future Centre, a San Salvador, per presentare “Numeri&immagini, cinque anni di amministrazione del Comune”, la pubblicazione che sarà distribuita ai cittadini nei prossimi giorni, e che traccia un bilancio del lavoro svolto dalla Giunta e dalla maggioranza che l’ha sostenuta durante il quinquennio 2000-2005.
“Numeri&immagini” è un estratto, più leggibile per il largo pubblico, del più ricco e articolato inventario on line, il bilancio di mandato con quasi 250 schede. Quelli presentati sono tutti risultati apprezzabili per quantità, per qualità, per efficacia, ha annotato il sindaco, il quale ha posto l’accento soprattutto sul fatto che la Giunta da lui guidata ha sbloccato opere attese da anni, talora da decenni. Per troppo tempo – ha commentato Costa – il dibattito politico a Venezia è rimasto prigioniero dei problemi emersi con la mareggiata del 1966; alcuni temi – come la salvaguardia, la chimica, la laguna, i collegamenti – sono diventati ossessivi e hanno tenuto sotto scacco il dibattito politico. Il primo obiettivo è stato perciò quello di chiudere il Novecento, di liberare la città da ipoteche che hanno usato quantità enormi di energie su problemi sopravvissuti a se stessi.
Passi avanti, dalle carte ai mattoni: sono quelli che la Giunta ha fatto su questi grandi temi finora irrisolti. Così, oggi si può aprire un dibattito nuovo e “più normale”: chiedersi di che cosa vivrà la città nei prossimi anni, traguardando al 2010-2015. Presupposto per poter avviare questo dibattito – ha aggiunto Costa – è stato l’aver mantenuto e potenziato una rete di solidarietà, di sicurezza sociale ambientale, conservando e aumentando i servizi e i livelli di qualità della vita senza aumentare la pressione fiscale.
Nell’attuale processo postindustriale e di globalizzazione, nell’evolversi dell’immigrazione e nello sviluppo della rete infrastrutturale, che rende Venezia “porta del Nord Est”, spazi nuovi si aprono alla specificità di Venezia, per la quale c’è la possibilità di immaginare un domani diverso, nuove dinamiche e prospettive, grazie a una nuova base economica, fondata sulla messa in valore degli spazi di Marghera, sul riuso dell’Arsenale, sull’integrazione tra le parti della città, con tempi più rapidi di percorrenza per le persone e di trasporto per le merci, e quindi con migliaia di nuovi posti di lavoro anche nella città insulare. Dai numeri e dalle immagini dell’opuscolo – ha concluso il sindaco – tutti i concittadini potranno valutare quello che abbiamo operato; e auguro ai nuovi amministratori di avvalersi di questo patrimonio di risultati, e trarne benefici.
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