Domani, domenica 6 febbraio, ricorrerà il 60. anniversario dell’uccisione di Erminio Ferretto. Nato a Mestre nel 1915, divenne ben presto antifascista: nel 1937 espatriò clandestinamente e combatté nella guerra civile spagnola. Aderente al Partito comunista, riparato in Francia alla fine della guerra, fu internato nei campi francesi di Gurs e Argeles e poi consegnato alla polizia italiana; processato nel 1941 fu condannato a cinque anni di confino sull’isola di Ventotene, dove partecipò ai corsi di formazione tenuti da Eugenio Curiel. Riacquistata la libertà alla caduta del fascismo nel 1943, Erminio Ferretto si impegnò nella Resistenza, con il nome di battaglia “Venezian”, prima organizzando la lotta partigiana in Val Cellina e poi, dall’autunno del 1944, nell’area di Mestre, dove fu comandante di un battaglione Garibaldi intitolato a Giovanni Felisati, partigiano mestrino ucciso per rappresaglia a Ca’ Giustinian. Nella notte del 6 febbraio 1945, sorpreso dai fascisti in un cascinale a Bonisiolo, vicino a Mogliano Veneto, dove si era recato per una riunione di comandanti partigiani, cadde colpito a morte.
Il sacrificio di Erminio Ferretto sarà ricordato con una cerimonia promossa dalle Amministrazioni comunali di Venezia, di Marcon, di Mogliano Veneto, e si inizierà alle ore 10.30 a Bonisiolo, al cippo sul luogo in cui Ferretto fu ucciso, con la deposizione di una corona d’alloro. Il corteo di auto raggiungerà quindi Mestre, dove alle ore 12 la cerimonia continuerà nella Piazza intitolata a Ferretto, con la deposizione di una corona d’alloro alla lapide che lo ricorda. L’Amministrazione comunale di Venezia sarà rappresentata dall’assessore Loredana Aurelio Celegato.
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