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28/01/2005

Categoria: Ambiente

Incontro sulle oasi naturalistiche di Alberoni e Ca’ Roman:elogio a Wwf e Lipu, preoccupazione per i cantieri del Mose


Incontro sulle oasi naturalistiche di Alberoni e Ca’ Roman:


elogio a Wwf e Lipu, preoccupazione per i cantieri del Mose


 


           


Si è tenuta oggi, nel pomeriggio, all’Hotel Hungaria Palace del Lido la conferenza per fare il bilancio di due anni d’attività (2003–2004) della nuova gestione delle oasi di Alberoni e di Ca’ Roman; presenti il presidente della Municipalità del Lido, Gianni Gusso, l’assessore comunale all’Ambiente, Paolo Cacciari, il dirigente della Direzione Centrale Sviluppo del Territorio e Mobilità, Giorgio Pilla, il responsabile dell’Oasi Wwf degli Alberoni, Paolo Perlasca, il rappresentante dell’Oasi Lipu di Ca’ Roman, Marco Basso. Gusso ha ricordato che c’è stato da parte di tutte le forze politiche cittadine un’ampia condivisione per la tutela delle oasi e ha sottolineato come oggi più che mai la Municipalità del Lido è impegnata nella difesa dell’oasi degli Alberoni per le sue caratteristiche naturalistiche ed ecosistemiche di valore internazionale.


 


            Cacciari ha manifestato soddisfazione per l’attività svolta nelle due oasi da parte di Wwf e Lipu, sottolineando che queste due aree incontaminate non hanno uguali in tutto il litorale adriatico, da Trieste alla Puglia. Ha annotato che il modello di gestione adottato per la tutela dei luoghi è stato innovativo, rilevando che si è giunti perfino alla pulizia manuale dei rifiuti sulle spiagge e che le stesse visite ai luoghi, da parte soprattutto di scolaresche, sono state fatte secondo modalità tali da assecondare i cicli naturali della flora e fauna endemiche.


 


Cacciari ha proseguito ricordando il forte rischio che queste due aree corrono, non solo per i futuri lavori del Mose, ma anche e in particolare per la scelta di allestire i cantieri per le opere di prefabbricazione dei cassoni delle paratie mobili. “Se le oasi sono state riconosciute di interesse comunitario, come si può in queste stesse aree allestire dei cantieri che di fatto le imprigionano?” si è chiesto. “Come Amministrazione comunale abbiamo avuto notizia che la Commissione regionale per la valutazione di impatto ambientale avrebbe detto che i cantieri non hanno effetti impattanti negativi per cui in queste aree dove l’intervento umano era conforme alla massima protezione, ora si vorrebbe utilizzarle per costruire dei cassoni di cemento armato dalle enormi dimensioni”.


 


Eguale preoccupazione è stata espressa da Pilla che ha definito il Mose un macigno che incombe su tutto il territorio. “I cantieri che si intendono aprire in prossimità delle oasi sono una sorte di modifica del Mose stesso perché era stato assicurato che l’apparato tecnico non avrebbe avuto presenze in luogo, tanto che era stato annunciato che i cassoni sarebbero stati realizzati addirittura in Sardegna. Oggi gli scenari sono mutati radicalmente e in questo modo si mettono a repentaglio ecosistemi unici al mondo”.