“E’ il segno del cambiamento di un’epoca, la fine di una situazione di degrado e di disagio che io ho conosciuto bene, essendo nativo proprio di Ca’ Emiliani”. Il prosindaco di Mestre, Gianfranco Bettin, ha sintetizzato con queste parole l’intervento di abbattimento delle ultime case di via della Trebbiatrice nell’area Pip a Ca’ Emiliani. Sul posto, a dare il via al lavoro delle ruspe, tra gli altri, il vice sindaco e assessore comunale al Progetto speciale urbano per Mestre, Michele Mognato, l’assessore comunale alla Legge speciale, Giampaolo Sprocati, il presidente della Municipalità di Marghera, Roberto Turetta, il comandante della Polizia municipale Francesco Vergine.
“E’ un altro impegno – ha detto il vice sindaco – che l’Amministrazione comunale si era assunta e a cui ora dà corso. Dei più di cento numeri civici che esistevano in queste strade ormai non ne sono attivi che quattro: di fatto con l’abbattimento odierno la vecchia Ca’ Emiliani, nata negli anni Trenta per dare risposte abitative agli sfrattati di Venezia e per controllare i confinati politici e diventata nel tempo luogo emblematico di emarginazione e degrado, non esiste più.”
Oggi sono stati abbattuti quattro edifici a due piani e alcune pertinenze, uso garage e magazzini, nonché un altro fabbricato, posto in un’area comunale nei pressi del realizzando “Incubatore”, che ospitava un’attività commerciale di rottamazione del ferro. L’intervento, che ha un costo presunto di 360.000 euro, prevede anche l’asporto delle lastre d’amianto che costituivano la copertura dei garage e dei magazzini, nonché lo sgombero del materiale abbandonato nell’area di pertinenza degli edifici, che era ridotta ormai a discarica.
Nell’area è prevista, nel prossimo futuro, la realizzazione di parcheggi, di uno spazio verde e di un centro per le attività gestionali, così come indicato dal Pip.

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