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19/01/2005

Categoria: Cultura

Impegno attivo e produzione culturale a Venezia per il 5° Giorno della Memoria


“Il Giorno della Memoria a Venezia non è mera celebrazione, ma significa impegno reale affinché quello che è successo non abbia più a ripetersi. Quest’anno, il quinto dalla sua istituzione per legge, grazie alla sempre maggiore collaborazione e creatività di molti soggetti in città, gli appuntamenti sono cresciuti in numero e qualità e accanto alla memoria e all’impegno attivo possiamo trovare la produzione culturale sulla quale Venezia deve investire sempre di più.” Con queste parole Mara Rumiz, presidente del Consiglio comunale di Venezia ha aperto la conferenza stampa sulla prima esecuzione assoluta di “Lied ohne Worte” (“canto senza parole o per cui  non ci sono parole”, per soprano, coro misto di voci bianche, pianoforte ed elettronica) commissionato dall’Amministrazione comunale al compositore veneziano Claudio Ambrosini, che caratterizzerà la manifestazione prevista a Venezia, domenica 23 gennaio alle ore 10 al Teatro Malibran, in occasione del  5° Giorno della Memoria.


Alla manifestazione interverranno il sindaco di Venezia, Paolo Costa, e il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane, il veneziano Amos Luzzatto. E’ previsto anche un filmato con le testimonianze di quattro veneziani sulla deportazione. Quest’anno il nutrito programma, che si articola in una quindicina di eventi distribuiti in un mese, prevede, oltre alla prima assoluta, spettacoli di teatro, danza, cinema, “reading”: l’obiettivo è quello di raggiungere soggetti diversi grazie all’utilizzo di linguaggi diversi. Ogni spettacolo, infatti, è il culmine di un lavoro di rielaborazione.


Mara Rumiz, e con lei il vice-presidente Sandro Bergantin, ha sottolineato il ruolo del Consiglio comunale nel mettere in campo e sostenere il Giorno della Memoria fin dalla sua prima ricorrenza ufficiale, grazie alla collaborazione di tutte le forze politiche in esso presenti, aldilà degli schieramenti politici.


Claudio Ambrosini ha ringraziato il Comune di Venezia di avergli dato la possibilità, nella sua qualità di musicista sperimentale d’avanguardia, “di ritrovare una centralità sociale facendosi cantore di fatti così importanti nella nostra società” e ha spiegato come il suo “Canto senza parole” non sia composto solo di musica ma anche di parti cantate da un soprano e soprattutto dalle voci dei “Piccoli cantori veneziani” attraverso i quali sarà trasmessa la memoria dei quasi 15.000 bambini ebrei morti nel campo di Terezìn. Il suo obiettivo, attraverso vari accorgimenti tecnici e musicali, è quello di farci rivivere, come se per un istante ci trovassimo là, i tragici eventi emblematicamente trasmessi dai bambini-poeti del campo.


Sono inoltre intervenuti Shaul Bassi, responsabile del Coordinamento del Giorno della Memoria e rappresentante della Comunità ebraica veneziana, che ha sottolineato l’esigenza di riportare alla luce quanto successe in quegli anni anche nella nostra città, troppo spesso considerata “un’isola felice”, e Valeria Frigo e Sonia Finzi del Comune di Venezia. Valeria Frigo, responsabile dei Servizi  educativi, ha insistito sul ruolo della scuola non solo di fruitrice, ma anche di promotrice culturale, ben espresso dall’ideazione del libro “Insegnare Auschwitz” utilizzato nei corsi di aggiornamento degli insegnanti e ha evidenziato il successo finora ottenuto dalla mostra fotografica al Museo Fortuny “Shoah. L’infanzia rubata” che conta più di 700 visitatori al giorno, in gran parte studenti delle scuole veneziane. Sonia Finzi, dirigente del Servizio Biblioteche e appartenente alla Comunità ebraica, ha invece illustrato il libro autobiografico del veneziano Roberto Bassi “Scaramucce sul lago Ladoga” che sarà presentato alla Biblioteca Civica Centrale di Mestre il 10 febbraio prossimo, importante testimonianza di cosa avvenne a Venezia dopo la pubblicazione delle leggi razziali.


Infine la presidente Rumiz ha ringraziato tutti i soggetti, vecchi e nuovi, che hanno collaborato attivamente all’organizzazione dei vari eventi, citando in particolare il Gran Teatro La Fenice che ha collaborato per l’allestimento al Malibran, l’Università di Ca’ Foscari, in rappresentanza della quale era presente Debora Ferro, che ha organizzato un’importante tavola rotonda su “Memoria e antimemoria” il 27 gennaio all’Auditorium di Santa Margherita e lo Spazio Mondadori, per il quale era presente il responsabile Giovanni Pellizzato, che ospiterà varie iniziative legate al Giorno della Memoria.


Le testate televisive che non hanno ritirato il breve filmato (40”) su supporto Cdrom in formato sia QuickTime DV Pal sia Avi DV Pal, che può essere usato come contributo video per accompagnare l’annuncio della manifestazione, possono ritirarlo all’Ufficio Stampa del Comune.