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30/12/2004

Categoria: Comunicazioni del Sindaco

Il messaggio di auguri del sindaco di Venezia per il nuovo anno


Il sindaco di Venezia, Paolo Costa, ha rivolto oggi ai cittadini di Venezia un messaggio di auguri per l'anno nuovo. Questo il testo del messaggio.


Cari concittadini, è difficile parlare d'altro mentre le televisioni ci mettono continuamente di fronte alla tragedia dell'Oceano indiano. Lo si può fare solo pensando che i fili imperscrutabili che reggono le sorti degli uomini, di tutti gli uomini, fanno sì che si renda un servizio alla solidarietà universale anche e, forse, soprattutto facendo il proprio dovere: e il dovere di un sindaco è quello di lavorare con onestà intellettuale a servizio della propria comunità. E' così che oggi volgo insieme a voi lo sguardo all'indietro, per un consuntivo sull'anno che si chiude e vi invito a guardare in avanti con speranza.


Confesso che mi è difficile, a pochi mesi dalla fine del mio mandato, limitare il bilancio all'ultimo anno: è forte infatti la tentazione di fare con voi un consuntivo complessivo dei cinque anni di amministrazione. Possiamo in qualche modo fare le due cose insieme, perché, se ci pensate, l'anno che si chiude con le cose fatte e le prospettive che apre, somiglia, in piccolo, all'intero mandato della mia giunta: anche il 2004, come i cinque anni della mia amministrazione, è pieno di risultati concreti e insieme ricco di nuovo progetti.


Credo si possa dire che il 2004 è stato l'anno che ha concluso l'operazione Fenice, con la riapertura del teatro alla lirica, e l'anno del Parco di San Giuliano goduto appieno dai cittadini. Ma vorrei ricordare altre giornate che ritengo emblematiche: il pomeriggio di festa a Sant'Erasmo per la Torre Massimiliana restaurata e per l'inaugurazione della remiera; la festa per l'apertura del cantiere della Cittadella della Giustizia a Piazzale Roma; l'inaugurazione del cinema di Trivignano; la consegna del nuovo Ponte dei Lavraneri e della grande darsena alla Giudecca; la nuova piazza di Carpenedo piena di gente; l'avvio del restauro della Torre dell'Orologio. Non voglio redigere un inventario delle cose fatte - c'è già, tra l'altro, completo, nel sito internet del Comune - ma aggiungo alla lista dei momenti significativi dell'anno la serata in cui quattromila cittadini hanno ripreso possesso di Piazza San Marco trasformata nella più bella sala cinematografica del mondo, e anche i giorni in cui, tra tanti timori ma con grande coraggio, abbiamo dimostrato, ospitando l'assemblea dei parlamentari della Nato, che il Lido e Venezia sanno essere città accoglienti, e sanno dar voce a tutti nel rispetto delle regole di civile convivenza e delle opinioni altrui. Nel frattempo, continua il gran lavoro sulle politiche sociali. Due soli accenni: nel 2004 il numero degli anziani assistiti in casa ha superato - ed è un risultato storico - quello degli anziani ricoverati, e tutta la terraferma è finalmente percorsa da una rete di piste ciclabili in continua crescita.


Il 2004, dicevo, è ricco anche di progetti e promesse. Tre di questi progetti - il ponte di Calatrava che sarà gettato a febbraio, lo stadio che attende solo il via libera della Regione per essere messo in gara e, soprattutto, l'interscambio merci al Tronchetto, vero contributo alla soluzione del problema dell'eccesso di traffico acqueo - sono sogni decennali che finalmente si realizzano; ma non vanno dimenticati le Municipalità, il People Mover, il tram, il piano per l'abbattimento delle barriere architettoniche, la raccolta differenziata in centro storico. E ancora una volta devo sottolineare che sto citando soltanto i progetti più importanti.


Cose fatte e prospettive aperte: sono il marchio dell'anno che si chiude ma anche, come dicevo, di un intero mandato che volge al termine. Cose fatte e prospettive aperte: sono certo che voi cittadini chiederete queste stesse cose anche al sindaco che sarà eletto ad aprile e all'amministrazione che lo sosterrà. E' questo anche il mio augurio alla città: che sappia darsi un governo coraggioso, che si impegni a lavorare al servizio dei cittadini, che non si limiti a guardare i problemi ma che li affronti con decisione, che rifugga i compromessi della politica piccola e sappia invece costruire i compromessi grandi, quelli in cui le parti, i partiti, le categorie accettano di fare insieme un passo indietro per raggiungere insieme una soluzione utile. E' stato così per cinque anni - e di questo devo ringraziare la Giunta e la maggioranza che mi ha sostenuto - e la città ha cambiato volto, ha ritrovato coraggio e voglia di fare, è ripartita, può davvero dirsi pronta a riprendere con forza la leadership nel Veneto e nel Nordest. Mi auguro con tutto il cuore che nessuno pensi di fermarla, di zavorrare i nostri sogni e di frenare le nostre speranze con il pessimismo e la politica "del non fare" e del dibattito infinito e inconcludente che per troppi anni ha condizionato la città.


Sono fermamente convinto che questa Venezia risvegliata - quella grande, indissolubilmente legata di qua e di là dell'acqua - ha grandissime chances per eccellere tra le città del mondo. Per la sua storia, per la sua tradizione, per la sua immagine che la rende unica, per la sua complessità che la rende più forte, per come si saprà attrezzare per essere più unita, più percorribile nelle sue parti, per il suo porto e il suo aeroporto, per il suo essere posta - oggi ancor di più - in un punto strategico in cui si incrociano le grandi vie di collegamento che portano all'Europa e legano l'Europa e il mondo.


Proprio perché il futuro di questa Venezia risvegliata passa attraverso l'Europa e i suoi "traffici", continuerò a servire ancora la città che ho servito come sindaco: come parlamentare europeo, e come presidente della Commissione trasporti del Parlamento europeo, continuerò a fare tutto il possibile perché Venezia sappia sfruttare al meglio, per sé e per i suoi cittadini, la grande opportunità che le offrono un'Europa più forte e un mondo più vicino. Se ciò avverrà, se Venezia saprà continuare a crescere, e se lo saprà fare insieme all'Europa, ne trarremo vantaggio tutti: e sarà davvero un buon anno nuovo per la nostra economia, per la nostra cultura, per i veneziani di domani. E anche per l'Europa e per il mondo intero, che attendono da decenni la Venezia di nuovo autorevole, di nuovo cerniera forte, ponte di dialogo e di tolleranza tra l'Occidente e l'Oriente, che abbiamo cominciato a costruire, tutti insieme in questi anni.


Paolo Costa, sindaco di Venezia