“I ragazzi della comunità Villa San Francesco sono i veri artefici di questa particolare iniziativa che vede il coinvolgimento anche della nostra città”. Con queste parole si è aperta, oggi, la conferenza stampa alla presenza dell’assessore comunale alle Politiche sociali, Giuseppe Caccia, della presidente e vice presidente del Comitato Italiano Femminile (Cif), Carla Pellegrini e Maria Oliva, per illustrare le manifestazioni che, mercoledì 22 dicembre, si terranno a Venezia in occasione dell’arrivo della Luce di Betlemme.
La presidente Pellegrini ha ricordato che la Luce di Betlemme è un lume speciale che si illumina con l’olio della lampada che arde perennemente da secoli nella chiesa della Natività di Betlemme. Questa lampada, dallo scorso 28 novembre, sta attraversando le città simbolo italiane ed europee e al suo arrivo viene accolta dalle maggiori autorità civili e religiose per il suo forte messaggio di pace e di speranza. “E’ per noi motivo di soddisfazione sapere che sono i giovani della comunità di Villa San Francesco, (comunità che fa capo al Cif) segnati da situazioni dolorose di abbandono, ad aver ideato, promosso e coordinato questa manifestazione finalizzata alla pace tra i popoli. I nostri ragazzi non sono nuovi ad esperienze del genere - ha aggiunto la presidente - negli anni precedenti hanno allestito in una vecchia fattoria a Feltre, il Museo dei sogni e della memoria, raccogliendo pietre da tutto il mondo legate a un evento importante della storia dei quel Paese. E così, accanto a un pezzo del muro di Berlino si trova una tegola di Hiroshima, ma c’è anche un mattone della casa di don Lorenzo Milani e un altro ancora della casa natale di papa Paolo VI.
Pellegrini ha proseguito con l’illustrazione della giornata del 22 dicembre quando da Mira, la Luce di Betlemme giungerà a Venezia nella chiesa di Santa Chiara dove alle ore 9.30 il patriarca emerito, cardinale Marco Cé, officerà una messa. Successivamente alle 11.30, dopo un corteo acqueo lungo il Canal Grande, la Luce arriverà alla basilica di San Marco accolta dal patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, che reciterà l’Angelus. Il lume sarà portato alla Casa cardinal Piazza e alle 17.15 sarà esposta alla mensa dei poveri Betania, ultima tappa il carcere di Santa Maria Maggiore, qui i detenuti e l’assessore Caccia ascolteranno una messa celebrata dal cappellano penitenziario.
Le prossime tre tappe, ultime di un percorso scandito da 27 appuntamenti saranno Treviso, Vittorio Veneto, Belluno, nella cui cattedrale la notte di Natale sarà celebrata una messa, dopo di che farà ritorno nuovamente al Museo dei sogni e della memoria.
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