Brillante operazione della sezione della Polizia Ambientale della Polizia Municipale, che, dopo un mese di serrate indagini, è riuscita a identificare le persone che avevano abbandonato rifiuti pericolosi in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, tra Favaro Veneto e Dese, a 150 metri dall’argine del fiume Dese, poco distante dal luogo dove sta nascendo il nuovo Bosco di Mestre.
La scoperta era avvenuta nell’ottobre scorso: i vigili della sezione Ambientale avevano rinvenuto un centinaio di contenitori metallici per vernici di varie dimensioni, scaricati sulla sede di una strada poderale e nei due fossati che la costeggiano. Le successive indagini hanno consentito di identificare e denunciare sia il trasportatore dei rifiuti (un raccoglitore di ferro abusivo) che i produttori dei medesimi (il titolare ed il direttore di un mobilificio), che rischiano ora da 3 mesi ad un anno di carcere ed un’ammenda sino a 5164 euro, oltre al pagamento delle spese per il ripristino dei luoghi da essi trasformati in discarica.
“E’ un’altra importante operazione – ha osservato con compiacimento il vice sindaco e assessore alla Polizia Municipale Michele Mognato – della nostra Polizia Ambinetale, che nel corso di questi anni ha svolto un’azione insostituibile per la difesa del nostro territorio. E’ incredibile che a poca distanza da dove sta sorgendo il Bosco di Mestre qualcuno abbia pensato di fare una discarica: mi auguro che questa operazione di repressione sia un messaggio chiaro verso coloro che in qualsiasi modo danneggino il lavoro che si sta facendo per la riqualificazione della nostra città, sia con grandi progetti (come il Bosco o il Parco di san Giuiliano) che con la valorizzazione dei parchi cittadini e delle piccole aree verdi del nostro territorio.”
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