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01/12/2004

Categoria: Attività produttive

Firmato a Cà Farsetti l’accordo con i rappresentanti di categoria di agricoltori e coltivatori sulle indennità di esproprio per le aree non edificabili


Dal 1 luglio 2003, a seguito dell’entrata in vigore del T.U. del Dpr 327 del 2001, sono passate ai Comuni le competenze in materia di espropriazione per pubblica utilita', anche per quanto concerne la determinazione delle indennità di esproprio, in modo da evitare contenziosi e permettere la realizzazione di opere pubbliche rispettando la tempistica.


“Lo spostamento di queste competenze, come tutti i cambiamenti radicali, ha richiesto la creazione di uffici e professionalità appositi, – ha spiegato l’assessore al Patrimonio del Comune di Venezia, Giorgio Orsoni, ed è stata realizzata una nuova struttura ad hoc che, come primo atto, ha costituito un regolamento sulle procedure e lavorato alla realizzazione di un protocollo tra Comune e associazioni di categoria al fine di calcolare le indennità di esproprio”.


Alla sottoscrizione dell’accordo, nato appunto da questi presupposti, erano presenti Mario Quaresimin, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Venezia e Giorgio Piazza, Presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Venezia, mentre Luigi Andreatta, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Venezia, assente giustificato, aveva già sottoscritto l’accordo.


Il dirigente dell’ufficio espropri, Vittorino Favaretto, ha illustrato come, sul piano tecnico, sia stato necessario approfondire le problematiche legate al depauperamento delle aziende agricole e, tenendo conto della legge, costruire i criteri per calcolare il danno subito in caso di esproprio. In particolare ci si è soffermati su quei casi che prevedono la demolizione di edifici aziendali preesistenti, nel tentativo di garantire la possibilità di ricostruzione di quei manufatti all’interno della proprietà residua.


Mario Quaresimin ha evidenziato la soddisfazione delle associazioni di categoria che, grazie all’apertura di questo dialogo con l’Amministrazione comunale, hanno finalmente avuto la possibilità di avere una voce in capitolo.  Inoltre, in caso di esproprio, l’agricoltore di fronte ad una pubblica amministrazione era fino ad oggi il soggetto più debole e spesso non gli venivano riconosciuti i danni indiretti o conseguenti: la sua posizione si rafforza molto con la sottoscrizione di questo protocollo oggi siglato.