Il sindaco di Venezia, Paolo Costa, nel corso dell’odierna riunione di maggioranza e quindi in riunione dei Capigruppo, ha tracciato un consuntivo sulle vicende legate allo svolgimento al Lido dell’Assemblea parlamentare della Nato. Dopo aver sottolineato il successo dell’iniziativa che dimostra che il Lido, avendo superato questa difficile prova, può diventare un centro congressi motore di attività, ha evidenziato come, nei giorni del vertice, sia stato assicurato spazio ad ogni forma di dissenso che ha potuto essere espresso con il solo limite del vincolo della libertà altrui.
Quanto agli episodi di tensione della sera del 13 novembre, nei dintorni della Fenice, il sindaco ha comunicato di aver scritto all’assessore comunale alle Politiche Sociali, Giuseppe Caccia, concludendo così la sua missiva: “La sera del 13 novembre, nei dintorni della Fenice, le tue affermazioni e i tuoi comportamenti hanno fatto intendere ad alcuni la tua contrarietà alle decisioni prese dal Comune che, di fatto, ti rendevi indisponibile ad applicare - atteggiamento che non può essere consentito ad un assessore - e soprattutto una tua sostanziale adesione ad azioni violente e, in quanto tali, a nessun titolo accettabili. E' chiaro che se questa fosse la situazione reale ti troveresti a dover scegliere tra la lealtà all'Amministrazione - presupposto essenziale del tuo lavoro di assessore - e il riferimento ad atteggiamenti che non sanno contenersi anche entro il solo limite della non violenza. Io mi auguro che tu voglia chiarire ogni fraintendimento e comunque riaffermare la tua lealtà e il tuo rispetto agli obiettivi e ai vincoli di legalità e democrazia entro i quali abbiamo finora operato ed entro i quali opereremo fino alla fine del nostro mandato”.
Il sindaco ha altresì comunicato di aver ricevuto dall’assessore Caccia una risposta scritta, illustrata in sede dallo stesso, con la quale l’amministratore ribadisce la coerenza del suo comportamento “teso ad evitare che gli eventi potessero precipitare ... con valutazioni certo diverse dalle Tue, ma credo del tutto coerenti con il mio ruolo di Amministratore sensibile alle molteplici istanze sociali, le più diverse e anche le più radicali presenti in Città, leale in questo al mandato democratico ricevuto, alle deleghe da Te conferitemi e ai vincoli all'interno dei quali ci troviamo adoperare”. Rivolgendosi al sindaco, Caccia scrive ancora: “Ti do atto, e lo faccio con mia personale soddisfazione, di aver saputo gestire quelle difficili giornate con grande equilibrio”.
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