Il vice sindaco di Venezia e assessore comunale alla Polizia municipale, Michele Mognato, sulla base di una relazione del comandante della Polizia municipale, Francesco Vergine, ha reso noti i risultati degli interventi effettuati lunedì 22 e martedì 23 novembre dagli agenti del Reparto Operativo – Sezione Pronto Intervento – della Polizia Municipale di Venezia per risolvere due situazioni di detenzione di armi da fuoco. Nel sestiere di Castello, una donna richiedeva la presenza di agenti in quanto dichiarava di sentire voci che volevano indurla a compiere atti inconsulti tanto che gli operatori ravvisavano un problema di equilibrio psico-fisico della stessa. Allertato il Centro di Salute Mentale, unitamente a personale medico del presidio, gli agenti di Polizia Municipale si recavano nell’abitazione della donna dove venivano informati dalla stessa circa il possesso di un revolver utilizzato per le esercitazioni di tiro a segno. Ottenuta, nella giornata successiva, copia della relazione medica attestante l’alterato stato di equilibrio psichico della donna, si provvedeva al ritiro cautelativo del revolver Smith & Wesson calibro 38, in quanto non sussistevano più le condizioni per il permesso di detenzione e/o il porto d’armi. Il secondo intervento è scaturito da una segnalazione telefonica alla Centrale Operativa della Polizia Municipale nella quale venivano lamentati rumori provenienti da un appartamento a Dorsoduro, attiguo a quello della segnalante, la quale minacciava di provvedere personalmente a risolvere la questione utilizzando le armi del marito conservate nell’appartamento e aggiungendo di essere in cura presso il Centro di Salute Mentale di Venezia. Ad una verifica prontamente disposta, gli agenti accertavano che il marito deteneva regolarmente nell’appartamento una pistola calibro 7.65 e 25 cartucce, due carabine ad aria compressa calibro 4.5, un fucile doppietta calibro 12 e un fucile automatico calibro 12. Inoltre il controllo al Centro psichiatrico rivelava che la donna era stata recentemente ricoverata presso l’Ospedale Civile di Venezia per problemi dovuti ad un forte stato depressivo maniacale. Pertanto, unitamente a personale medico, gli agenti di Polizia Municipale si recavamo nell’abitazione della donna dove rinvenivano le armi da fuoco conservate all’interno di un ripostiglio senza alcuna serratura; a seguito delle minacce di morte che la donna aveva poco prima proferito nei confronti dei vicini, gli agenti provvedevano al ritiro cautelativo delle armi, dando il via ad accertamenti circa il reato di omessa custodia delle stesse. Il vice sindaco si è complimentato con il comandante, Francesco Vergine, rilevando ancora una volta la professionalità della Polizia Municipale nell’intervenire prontamente e in qualsiasi situazione operativa.
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