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19/11/2004

Categoria: Attività produttive

Vetro di Murano, nuove prospettive dopo la sentenza del 17 novembre


Una affollata conferenza stampa sui temi della tutela del vetro di Murano è stata presieduta oggi a Ca’ Farsetti dall’assessore comunale alle Attività produttive, Luciano De Gaspari; casualmente, essa si è svolta il giorno dopo la protesta dei vetrai e la celebrazione dei 50 anni di attività della Stazione sperimentale del Vetro. Alla conferenza sono intervenuti l’assessore provinciale alle Attività produttive, Giuseppe Scaboro, il presidente del Consorzio Promovetro, Gianfranco Albertini, il coordinatore della Commissione di gestione del Marchio Vetro Artistico di Murano, Gianni De Checchi, il presidente di Unindustria Venezia Sezione Vetro, Lucio De Majo, il direttore della Stazione sperimentale del Vetro, Antonio Tucci, la storica del vetro Rosa Mentasti Barovier, gli avvocati dello studio legale Rbva Alessio Vianello e Mauro Albertini. 


Spunto dell’incontro con i giornalisti la sentenza di condanna emessa l’altro ieri dal Tribunale di Venezia nella causa intentata dal Consorzio Promovetro nei confronti di un commerciante che vendeva come vetro di Murano articoli prodotti altrove. Una sentenza particolarmente significativa che porta a una svolta nelle azioni di tutela del vetro di Murano in quanto sancisce alcuni importanti principi giuridici: l’indicazione geografica di provenienza individua un prodotto con determinate ed esclusive caratteristiche di qualità; la falsa indicazione geografica ha effetto di sviare la clientela; si afferma inoltre il diritto di chi produce di difendere il proprio prodotto. “La tutela del vetro di Murano è nelle mani di Murano stessa”: d’ora in poi chi commercializza, non solo a Venezia ma in tutta Italia, falso vetro di Murano rischia sanzioni sia economiche sia penali, mentre deve prendere più forza la tutela di qualità garantita dal Marchio Vetro Artistico di Murano, non ancora sufficientemente conosciuto.


Si stima  in cento milioni di euro le minori entrate alle vetrerie derivanti dalla commercializzazione di falsi; mancati introiti che sommati ai maggiori oneri che le imprese devono sostenere per adeguarsi alle norme ambientali europee, al venir meno di sgravi fiscali e sconti energetici e alla generale crisi economica contribuisco a mettere in ginocchio l’imprenditoria muranese basata su piccole e micro produzioni; le imprese sono scese dalle 187 del 2001 alle 165 del 2003 con un calo di circa 200 addetti. 


“Voglio respingere l’idea che Murano sia ridotta al lumicino - ha affermato De Gaspari - penso invece che ci sia del valore aggiunto che Murano deve fare suo. Si deve puntare sul mantenimento della tradizione ma nello stesso tempo aggiornarsi, per questo va rivisto l’accordo di programma sottoscritto nel 1999 alla luce delle attuali esigenze”.