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19/11/2004

Categoria: Politica nazionale e internazionale

Conclusa la 19. sessione del Club de Venise: prossimo appuntamento all’Aia


Si è conclusa oggi la 19. sessione del “Club de Venise”, ospitata da ieri all’Isola di San Servolo, Venezia, alla Viu (Venice International University). Si tratta di una delle due sessioni annuali del coordinamento dei responsabili della comunicazione istituzionale dei Governi e delle istituzioni di 19 Paesi dell’Unione europea, che si riuniscono tutti gli anni in autunno a Venezia, e in primavera in uno degli Stati membri. Il prossimo aprile infatti il “Club de Venise” sarà ospitato dalla delegazione olandese all’Aia, per la sessione primaverile. Prima però di quest’incontro i membri dovranno affrontare la questione della gestione del segretariato del Club, di cui si è discusso oggi in chiusura. Attualmente questa funzione è curata dallo Stato ospitante, ma si fa strada la volontà di creare un organismo autonomo.


La giornata di studio è servita poi per fare il punto sui temi trattati ieri e riflettere sulla nuova strategia di comunicazione dell’Unione europea, attraverso l’analisi degli strumenti e dei progetti realizzati dai veri Stati sui temi prioritari inerenti il futuro dell’Europa. A questo scopo Federico Fautilli, direttore generale dell'ufficio Informazione del Dipartimento Politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio, ha presentato all’assemblea alcuni spot televisivi sull’allargamento dell’Unione europea, e quindi pensati soprattutto per un pubblico di massa, realizzati con l’obiettivo di veicolare con efficacia l’identità europea. Allo stesso scopo è stato mostrato un programma realizzato da Rai Educational rivolto a circa 8.000 scuole superiori per un totale di 75.000 studenti, un target strategico per infondere fiducia nelle istituzioni europee e senso di appartenenza.


“L’importanza della comunicazione è fondamentale nella politica e nella burocrazia – ha concluso W. Fred Volmer, consigliere del ministro olandese degli affari generali – ma oggi ci sono molti fattori che la ostacolano, come la cultura politica troppo incentrata nello scontro tra maggioranza e opposizione, il fenomeno dello spoil system e i difficili rapporti tra stampa e governi”.