"All'inizio dell'anno 1914 il signor Giuseppe Smunirich decise di costruirsi una casa che si affacci sulla laguna e sul canale che porta verso 'la Favorita' [...]. Il progetto viene affidato al professor Mario Gidoni, un giovane architetto che al Lido ha già fatto qualche lavoro e che poi, fino al '17, lascerà validi segni della sua presenza, il più notevole dei quali è villa Kiahora, oggi villa Stefania, la sua casa di residenza, al numero 50 di via Dardanelli. Le due ville sono accomunate dalla varietà delle aperture, dai motivi che vanno dal bizantino al moresco, con un indiscusso gusto del cromatismo, ottenuto sia con l'uso del cotto, che con il colore. Oggi la villa sulla Laguna è un po' diversa rispetto al progetto iniziale, di cui per fortuna abbiamo ancora i disegni e in particolare la deliziosa facciata principale ad acquerello: si prevedevano effetti cromatici ancora più forti, soprattutto con fasce colorate al pianterreno a sinistra e ai piani alti a destra, il tutto a delimitare la fantasia delle decorazioni delle finestre.
Non sappiamo quando la facciata sia stata modificata con l'aggiunta di balconate e l'innalzamento di un piano, facendo così sparire la torretta centrale e il parapetto merlato della terrazza.
Il cambiamento da casa di abitazione ad esercizio pubblico è graduale: nel giugno 1915 Smunirich fa presentare dall'ingegner Scopnich il progetto di una costruzione a pianterreno, con merlature e intonaco a righe orizzontali, in armonia con le decorazioni esistenti [...]. Finito il conflitto, con la ripresa dell'edilizia e delle altre attività, Smunirich ci ripensa e questa volta incarica uno degli ingegneri più attivi al Lido, Rubens Corrado, di progettare una piccola aggiunta con sopraelevazione e terrazza per quella che è diventata 'Villa alla Favorita' [...]".