"[...]
Il progetto viene affidato al professor Mario Gidoni, un giovane
architetto che al Lido ha già fatto qualche lavoro e che poi,
fino al '17, lascerà validi segni della sua presenza, il
più notevole dei quali è villa Kiahora, oggi villa Stefania,
la sua casa di residenza, al numero 50 di via Dardanelli. Le due ville
sono accomunate dalla varietà delle aperture, dai motivi che
vanno dal bizantino al moresco, con un indiscusso gusto del cromatismo,
ottenuto sia con l'uso del cotto, che con il colore [...]".
ROSSANI 2006a, p. 141
Descrizione architettura
Villa
plurifamiliare, in buone condizioni strutturali, con pianta ad elle e
doppia entrata. La muratura esterna è in mattone intonacato
mentre le rifiniture decorative sono in laterizio a vista. La
coperturaè a più spioventi con tegole in laterizio. Essa
si sviluppa su tre piani e mezzo per un'altezza di 10,5 m, una
superficie di 148,83 mq ed un volume di 1562,72 mc. L'area di
pertinenza è adibita a giardino, senza altri particolari usi.
Elementi decorativi
La
struttura esterna della villa ricorda una basilica medievale, con
ingresso principale in laterizio a vista, accessibile grazie ad una
scala laterale, che rimanda ad un'abside estradossato. Sul corpo
dell'edificio svetta una torretta laterale che si sviluppa fino a 3,5
piani di altezza, in mattone intonacato di colore bianco, con tetto
aggettante sorretto da mensole in legno, caratterizzato da finestre di
forma rettangolare sormontate da un arco a tutto sesto centinato da
laterizi a vista posti a 45° e alla cui base, rientrante rispetto
la muratura, vi è una fascia anch'essa in laterizi a vista. La
villa è caratterizzata da finestre con archi a tutto sesto
centinati da mattoni a vista posti a 45°, nella facciata principale
ulteriormente profilati da piccole ceramiche di colore blu. Il
sottotetto, profilato lungo il suo perimetro da una serie di archetti
pensili in laterizio, rimanda ancora una volta ad un elemeto tipico
delle basiliche romaniche. La parte retrostante dell'edificio risulta
molto più lineare ed essenziale nello stile ed è
caratterizzata da finestre rettangolari.
Riferimenti stilistici
L'edificio ricorda una basilica romanica.
Notizie storiche
In
data 18 marzo 1914 viene presentata domanda di costruzione del
fabbricato per uso di civile abitazione, di proprietà della
Sig.ra Palmieri Annamaria. L’area in questione era di proprietà
delle Sig.re M.Calmieri e Lisetta Gidoni. Ilprogetto fu approvato a
patto che i locali sotterranei venissero usati solo come magazzini, che
si aprisse una finestra nell’ingresso sotterraneo per l’aerazione, che
fosse costruita una fogna cieca.
Fra
il 1914 ed il 1916 il Sig. Lombardi Carlo, fece domanda per l’apertura
di una nuova finestra sul prospettoin via Dardanelli e per la
costruzione di una cancellata sul lato sud-est. L’8 novembre 1916
fu portata a termine la costruzione della cancellata caratterizzata
dalla moltiplicazione del numero degli scoperti e dal trasporto da
sinistra a destra del foro d’ingresso del finestrino circolare. Nella
stessa data fu concesso il nulla osta per l’apertura del nuovo foro
finestra in conformità con i progetti presentati.
La costruzione e progettazione dell'edificio si colloca in un lasso di
tempo che va dal 1846-1925 (Catasto Austro-Italiano). Secondo le fonti
archivistiche la costruzione ex-novo è documentata nel 1914. |