Descrizione architettura
La villa monofamiliare a pianta irregolare si sviluppa su 2,5 piani, per un'altezza di 7,5 m, una superificie di 249 mq, un volume di 1867 mc. Il tetto a padiglione e nella parte mediana a capanna è realizzato con coppi in laterizio ed il suo sporto è sorretto da mensole. Le pareti esterne sono intonacate di colore bianco. L'ingresso rialzato è accessibile grazie ad una scala rettilinea centrale.
L'area di pertinenza è occupata da un giardino.
Elementi decorativi esterni
La facciata principale è caratterizzata da un frontone tringolare in cui si inscrive un arco a tutto sesto. Sugli spioventi del frontone sono appoggiati due grandi tritoni con coda attorcigliata e terminazione a forma di foglia. Al di sotto del frontone una finestra con arco a tutto sesto sormontata da un timpano triangolare permette l'accesso ad un balconcino il cui parapetto è realizzato con decorazioni a grandi fiocchi con nastri intrecciati. Le finestre architravate presentano davanzali leggermente aggettanti sorretti da due mensole e fra loro collegati da cornici marcapiano modanate che percorrono il perimetro dell'edificio. Un'ulteriore cornice marcapiano separa il piano terra dal primo piano. Una fascia modanata collega fra loro le finestre in corrispondenza della parte superiore degli stipiti. Grazie alla testimonianza di una vecchia cartolina è possibile individuare le modifiche purtroppo subite dalla villa nel corso del tempo: la fascia del sottotetto e le fasce marcapiano fra il sotterraneo ed il piano terra, e fra il piano terra ed il primo piano presentavano ricche decorazioni a fresco con motivi vegetali e a nastri. Nello spazio di risulta fra il frontone triangolare e l'arco a tutto sesto sottostante era collocato uno scudo gentilizio.
Riferimenti stilistici
Eclettico, ispirato alla tipologia del cottage
Notizie storiche
In base alle descrizioni di Thomas Mann ne "La morte a Venezia" e alla testimonianza del Corti (CORTI 1919), l'edificio fu realizzato nel 1883 su commissione della Società Bagni, assieme a Villa Ortensia e a Villa Elena. L'esistenza della villa è testimoniata nel Catasto austro-italiano (1846-1925).
Nel 1920-21 sono documentati alcuni lavori di ampliamento della villa dalla parte di via Famagosta, realizzati dall'ingegnere Giovanni Sicher.
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