Descrizione architettura
La villa plurifamiliare, a pianta rettangolare, si sviluppa su 3 piani, di cui l'ultimo occupa solo la parte mediana dell'edificio, per un'altezza di 9 m, una superificie di 120,5 mq, un volume di 1085 mc. Nel progetto orgiginario conservato presso l'archivio municipale di Venezia l'edificio consta di 13 vani. Il tetto è realizzato con coppi in laterizio e le pareti esterne sono intonacate di colore bordò e rosa. I diversi appartamenti sono accessibili grazie a due ingressi laterali e ad uno centrale. L'area di pertinenza è occupata da un giardino.
Elementi decorativi esterni
L'edificio è intonacato con due differenti colori: bordò nel corpo centrale e laterale destro, color rosa salmone il corpo laterale sinistro. È delimitato esternamente da un parapetto che si diparte dalla faccita la cui metà inferiore è in muratura e quella superiore è costituita da colonnine. Esso presenta anche un ingresso laterale nel corpo destro accessibile grazie ad una scala rettilinea a giorno, con parapetto laterale in ferro. Le facciate dei corpi laterali presentano finestre e porte-finestre con intradosso a tutto sesto ed estradosso ad arco inflesso, di cui quella centrale del piano terra del corpo sinistro è cieca. Le due finestre più esterne del primo piano presentano due balconcini sorretti da mensole con parapetti a colonnine con piccole sculture zoomorfe. Il profilo inferiore del sottotetto è caratterizzato da un motivo a dentelli. Il corpo laterale destro nella facciata secondaria presenta, oltre l'ingresso secondario, tre archi ciechi con intradosso a tutto sesto ed estradosso inflesso; il corpo laterale sinistro, invece, nella facciata secondaria, presenta monofore con le stesse caratteristiche della facciata principale, di cui quella centrale del primo piano si distingue per un piccolo balconcino non aggettante con balaustra a colonnine; si sottolinea anche la presenza di un oblò e di una patera raffigurante la Madonna Odegitria. Il corpo centrale presenta, invece, al piano terra un ingresso costituito da una trifora ad arco acuto, al primo piano una trifora con archi acuti trilobati intervallati da due trafori circolari, che costituisce l'accesso ad un balconcino sorretto da mensole e delimitato da una balaustra a colonnine con piccole sculture zoomorfe, al secondo piano una trifora con archi acuti trilobati intervallati anche qui da due trafori circolari. L'edificio è sormontato, in corrispondenza dei due vertici esterni del corpo centrale e del corpo laterale sinistro da tre sculture antropomorfe.
Riferimenti stilistici
Riferimenti al gotico.
Notizie storiche
Villa Tripoli, costruita nel 1912, fu soggetta a molte critiche per le statue che ancor oggi ornano la sua facciata. La Commissione all'ornato chiese nel novembre 1912 che fossero tolte. Il proprietario, Giuseppe Simeoni, si oppose alla richiesta dicendo che "il Lido è frequentato da molti forestieri che apprezzano questi stili, essendoci molti esempi affini in Svizzera ed in Germania e anche perché molti giornali di Venezia, Padova, Bologna e Milano hanno parlato positivamente della villa". Nell'aprile del '13 la Commissione accetta la presenza delle statue a patto che sia eliminata il vaso posto al centro della sopraelevazione. La Commissione sospese anche i lavori di costruzione a causa del colore dell'intonaco che non si armonizzava con quello degli edifici vicini e per i finti marmi non a regola d'arte. Villa Tripoli fu costrutita sul tipo delle case sane ed econimiche ed i suoi tre appartamenti erano destinati all'affittanza a basso prezzo per operai ed impiegati. I sotterranei dovevano essere destinati ad uso legnaia, cantina o deposito senza soffito, solo con travature, senza finestre. Nei documenti si dice che l'edificio è "compreso fra la villa del cavalier Quarti e la casa dell'ingener Corrado" (Rubens?).
|