Notizie biografiche: |
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È uno dei più prolifici imprenditori che hanno contribuito all’urbanizzazione del Lido; nato a Venezia il 25 giugno 1880, residente in fondamenta s. Felice 3018 e attivo al Lido dal 1910 agli anni 50, comincia la sua esperienza lavorativa nei cantieri dell’ing. Corrado e poi per conto suo nella parte a nord del Viale, comprando terreni ed entrando nella società SALUTE, che ha come programma l’utilizzazione dei terreni edificabili in quella zona che era stata un po’ abbandonata e di cui diviene un pioniere. Sono dieci le case costruite fra via Perasto, Paolo Erizzo e Negroponte e fra queste citiamo la prima, la villa Angelina (dal nome della moglie), o Casetta Perez sulla laguna, che stupisce ancora per la ricchezza delle decorazioni, dei materiali, del cromatismo, che in qualche modo si rifanno a stili medievali in linea con l’eclettismo, ottenendo comunque un risultato caldo e personalissimo. Tralasciando il Palazzo Perez, villa Fanny, villa Demetra (già villa Tina), le case al n. 4 e 18 di via P. Erizzo e le due al n. 5 e 7 di via Chio, soffermiamoci sull’altra opera che caratterizza la personalità di Perez, Casa Licia al n. 19 di via Negroponte, la grande casa chiara, nota per l’ascensore “liberty”, dai mille decori, gigli, stelle, armi, leggeri ferri battuti, sulla cui facciata spicca il grande portone al quale fanno corona i marmi grigi e rosati sovrastati dalla nave col motto “ars labor”. L’edificio è completato fra il 1914 e 15 e Perez vi si trasferisce all’ultimo piano con la famiglia che ora conta tre figli, Licia, Lidia e Giulio. Nel 1914 ha l’incarico dalla CIGAdi realizzare il grande salone ristorante e una nuova cupola per l’hotel Excelsior, alla cui costruzione aveva collaborato, e a testimonianza di queste collaborazioni restano due cartoline di Niccolò Spada, conservate dalla famiglia con qualche fotografia e vari attestati di incarichi ed onorificenze. La grande Guerra costringe Perez a partire e lo ritroviamo a Santa Maria di Leuca a bordo degli idrovolanti: mi piace pensare che il particolare aspetto delle ville liberty di quella località abbia stimolato ancor più la sua fantasia. Nel 1919, il dopoguerra vede una forte ripresa edilizia, per cui si completano lavori interrotti (villa Demetra) e se ne iniziano altri, dal grande edificio al n. 16 di via Negroponte, che sarà la definitiva residenza alla fine degli anni '30 e che vedrà l’ultimo intervento di soprelevazione negli anni '50, a tutti i villini nella zona fra via Duodo, via Cipro e via Parenzo oggetto di ristrutturazione urbanistica negli anni '20, dove Perez aveva comprato vari terreni dalla CIGA. Come era già successo in precedenti occasioni, Perez ha problemi con l’amministrazione comunale, che gli contesta la mancanza di un titolo ufficiale, a cui risponde facendo riferimento alla sua esperienza, ma esiste un appunto in cui risulta anche un diploma di Belle Arti conseguito nel 1906 a Bruxelles. Gli si contesta anche l’abitudine di iniziare i lavori e poi chiedere le autorizzazioni, ma questa era prassi costante nell’edilizia dell’Isola. Le fotografie ci mostrano un personaggio distinto; sappiamo che era riservato e di poche parole, ma sapeva esprimersi in modo appropriato e anche con una certa ironia; amava i viaggi e l’attività di pilota ed era insofferente alla vita d’ufficio. Alla fine degli anni trenta però gravi lutti spensero il suo dinamismo, perché nel 1939 morì il figlio trentenne ingegnere, nel quale senz’altro aveva riposto molte speranze e, dopo pochi anni, la guerra, a cui anch’egli dovette partecipare, portò via suo genero, lasciandogli la responsabilità di allevare il nipotino Giulio, oggi architetto e che riuscì collaborare all’ultimo lavoro di restauro del nonno.
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Bibliografia: |
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ROMANELLI 1972
Architetti ed architetture a Venezia tra Otto e Novecento, di G. Romanelli, in "Antichità viva" fascicolo 5, FIRENZE 1972;
ROSSANI 2006b
Divagazioni sulle ville Liberty di A. Rossani in "Lido di oggi, Lido di allora" n.22, giugno 2006, pp. 113-123
SICHER 1913
Sicher G., Le
ville moderne in Italia: ville del Lido a Venezia: facciate,
particolari, sezioni, piante, raccolte dall'ingegner Giovanni Sicher C.Crudo & C. Società Italiana di Edizioni Artistiche, TORINO 1913;
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