CD: TSK: A NCT: NCTR: 05 NCTN: 00266655 ESC: S71 ECP: S71 LC: PVC: PVCP: VE PVCC: Venezia PVCF: Lido CST: CSTN: 02 CSTD: Lido CSTA: frazione SET: SETT: SU SETN: 056 SETP: 020 OG: OGT: OGTT: villa OGTQ: privata OGTD: Villa "Giannina" RV: RVE: RVEL: bene individuo CR: CRD: CRDR: Gauss-Boaga CRDX: 12°22'00 CRDY: 45°25'00 UB: CTS: CTSF: 027 CTSD: 1971 CTSP: 066 UBV: UBVA: principale UBVD: Via GianBattista Grimani UBVN: 2(P) UBV: UBVA: secondario UBVD: Via Lazzaro Mocenigo UBVN: 4 AU: AUT: AUTR: progetto AUTN: Rubens Corrado ingegnere AUTM: bibliografica RE: REN: RENR: intero bene RENS: costruzione RENN: La villa fu costruita nei primi anni del secolo XX, e più precisamente tra il 1907 e il 1908.Essa, inoltre, risulta documentata dal Catasto Austro-It aliano (1867-1913). RENF: n.d.c. REL: RELS: XX RELF: inizio RELI: 0/00/1907 REV: REVS: XX REVF: inizio REVI: 00/00/1908 SI: SII: SIIR: intero bene SIIO: livelli continui SIIN: +3 SIIP: p.t.//p.1//p.sottotetto IS: ISP: edificio di forma rettangolare, in muratura continua, intonacata, solai in legno e copertura parte piana, a terrazza, parte a tetto semplice, a padi glione. PN: PNR: intero bene PNT: PNTQ: p.t. PNTS: composto PNTF: rettangolare FN: FNA: strato sabbioso con buone caratteristiche meccaniche FNS: FNSU: intero bene FNSC: non accertabile SV: SVC: SVCU: intero bene SVCT: parete SVCC: in muratura SVCQ: continua SVCM: laterizio SO: SOU: intero bene SOF: SOFG: solaio SOE: SOER: intero solaio SOES: con orditura semplice, lignea CP: CPU: torretta CPF: CPFG: piana CP: CPU: corpo principale CPF: CPFG: a tetto CPFF: a padiglione CPFQ: a pianta rettangolare CPM: CPMR: intera copertura CPMT: tegole CPMQ: coppi CPMM: laterizio SC: SCL: SCLU: interna SCLG: scalone SCLO: principale SCLN: 1 SCLL: assiale SCLF: a due rampe DE: DEC: DECU: torretta DECL: esterna DECT: balaustra DECQ: a motivi geometrico//floreali DECM: cemento DEC: DECU: tutti i prospetti DECL: esterna DECT: cornice finestre p.t. e p.1 DECQ: a motivi vegetali DECM: pietra artificiale DEC: DECU: prospetto Sud-Est DECL: esterna DECT: telaio vetrata policroma DECM: ferro battuto DEC: DECU: prospetto principale//prospetto Est DECL: esterna DECT: cancelli DECQ: a motivi vegetali DECM: ferro battuto DEC: DECU: tutti i prospetti DECL: esterna DECT: ringhiere finestre p.1 e p.2 DECQ: a "volute" DECM: ferro battuto DEC: DECU: vano scalone principale DECL: interna DECT: ringhiera DECQ: a "volute" DECM: ferro battuto DEC: DECU: tutti i prospetti DECL: esterna DECT: cornice sottotetto DECQ: modanata DECM: pietra artificiale CO: STC: STCR: intonaco esterno STCC: discreto STCO: distacco, dalle pareti murarie, di parte dell'intonaco esterno. US: USA: USAR: intero bene USAD: villa privata USO: USOR: intero bene USOC: destinazione originaria USOD: villa privata TU: CDG: CDGG: proprietà privata VIN: VINL: L. 1089/1939 VINA: art. 4 STU: STUT: Variante P.R.G.1997//P.A.L.A.V. adottato il 23/12/86 AL: SFC: 1 ALG: ALGN: 2 ALGT: stralcio quadro d'unione SU, scala 1:2000 FTA: FTAN: 3 (SBAA 71, 91137) FTAP: fotografia B/N FTAT: prospetto principale (1997) FTA: FTAN: 4 (SBAA 71, 91138) FTAP: fotografia B/N FTAT: prospetto su Via L.Mocenigo (1997) DVA: DVAN: 5 DVAT: relazione storico-artistica (1997) DO: IGM: IGMN: F° 51 II S.E. IGMD: Malamocco BIB: BIBH: Lido 919.1 BIBA: Corti E. BIBD: 1919 BIB: BIBH: Lido 921.1 BIBA: Talenti A. BIBD: 1921 BIB: BIBH: Lido 984.1 BIBA: Simionato S. BIBD: 1984 FNT: FNTH: A3 FNTT: Catasto Austro-Italiano (1867-1913) CM: CMP: CMPR: compilazione della scheda CMPN: Sbavaglia R. CMPD: 1997 FUR: De Min M. RVM: RVMD: 1997 LIR: P AN: OSS: L'edificio, denominato Villa "Giannina", è ubicato in Via Lazzaro Mocenigo al n.2.Consta di due unità immobiliari: una al piano terra e una al 1° e 2° piano alle quali si accede da separati ingressi.Il distributivo interno è quello del progetto originario non essendo stata fatta nel tempo alcuna trasformazione o modifica.La costruzione risale ai primi anni del secolo XX (1907-1908) e risulta documentata dal Catasto Austro-Italiano (1867-191 3).E' opera dell'ing.Corrado Rubens, autore anche di Villa "Marina"(ex pen sione "Venier,e successivamente albergo Volo), in Via Dardanelli, di Villa "Rosalia" in Via Enrico Dandolo e di Villa Quarti (oggi Villa "Bianca"), in stile gotico-veneziano, ubicata sulla Riviera di S.Nicolò.Villa "Gianni na" ha un aspetto asimmetrico essendo il terzo piano realizzato solo su un a parte dell'edificio.Il risultato è una torretta-terrazza delimitata da u na balaustra in formelle di pietra artificiale a disegni geometrico-florea li.In definitiva si può dire che l'edificio, ispirato ai particolari stili stici del liberty (vedi, in particolare, le eleganti vetrate policrome che danno luce alle scale, il disegno degli stipiti delle finestre sormontati da un elaborato fregio a motivi vegetali, a grande foglie di quercia, che si richiama a quello dei cancelli), è un esempio tra i meglio conservati, dell'edilizia tipica del Lido agli inizi del secolo. NCTN 00266655 allegato n.5 Villa Giannina, Via G.B.Grimani 2(P) RELAZIONE STORICO - ARTISTICA NOTIZIE STORICHE IL settore urbano in cui si colloca la villa rientra nel piano di risanamento del Lido attuato tra il 1876 e il 1892.La bonifica interessa 80 ettari di terreno (compresi tra il Forte di S.Nicolò e quello delle Quattro Fontane) dove il ristagno dell'acqua, a causa della posizione orografica dei suoli, provoca l'insorgenza di febbri malariche fra i militari stanziati sull'isola.Il progetto di risanamento redatto dall'ing.Emilio Pellesina, approvato il 17/12/1876 prevede la colmata delle aree depresse mediante il trasporto del materiale fangoso proveniente dallo scavo dei rii di Venezia.L'esecuzione dei lavori è affidata a G.Busetto detto Fisola. L'urbanizzazione dell'area è collocabile tra il 1919 e il 1922 con la costruzione di alcuni edifici residenziali lungo il perimetro dell'isolato (il Catasto Austro-Italiano, datato tra il 1867 e il 1913, non rileva, infatti, alcuna costruzione).Sino al 1930 l'area è caratterizzata da un tessuto edilizio rado con ampie zone inedificate.Successivamente negli anni '60 si procede alla trasformazione dell'isolato con l'introduzione di edifici di tipo condominiale lungo le vie che delimitano il settore urbano. DESCRIZIONE ESTERNA Villa Giannina, ubicata in Via G.B.Grimani n.2, consta di due unità immobiliari:Una al piano terra e una al 1° e 2° piano alle quali si accede da ingressi separati.Il distributivo interno è quello del progetto originario non essendo stata fatta nel tempo alcuna trasformazione o modifica. La costruzione risale ai primi anni del secolo (1907-1908). E' opera dell'ing.Corrado Rubens che realizzò anche villa "Marina" (ex pensione Venier e successivamente Villa Ballarin) In Via M.Bragadin, al n.18 e villa Quarti, in stile gotico-veneziano, sulla Riviera di S.Nicolò.Anche la strada ove sorge il villino è stata realizzata dallo stesso professionista. Tale strada, inizialmente denominata "Calle della Bissa" ha un valore storico in quanto fu ideata da Nicolò Spada al fine di creare i presupposti per l'inurbamento del Lido tra la zona delle Quattro Fontane e quella di S.Maria Elisabetta. Il suo tracciato fu concepito ad ampie curve per dare particolare rilievo alle ville che dovevano sorgere ai lati. Tra queste, appunto, villa Giannina. A costruzione avvenuta, l'immobile fu acquistato, unitamente ad altre ville, dal conte Gregorio De Totto tramite il suo amministratore Luigi Dalla Venezia. L'edificio, ben definito e compatto nel suo insieme, ha una chiara coerenza architettonica ispirata agli elementi decorativi dell'"Art Noveau"in auge in questo periodo.Tali elementi stilistici, seppur inseriti nell'ecclettismo allora dominante tra i professionisti operanti nell'isola, risaltano, in particolare, nelle eleganti vetrate policrome che danno luce alle scale, nel disegno degli stipiti delle finestre sormontati da un elaborato fregio floreale che caratterizza con la evidenza e ripetitività l'intera costruzione. Il fabbricato ha un aspetto asimmetrico essendo il terzo piano realizzato solo su una parte dell'edificio.IL risultato è una torretta-terrazza-belvedere delimitata da una balaustra in formelle di pietra artificiale a disegni geometrico-floreali. L'impianto stilistico del Liberty è rilevabile anche nei due cancelli di ferro battuto degli ingressi-strada, riproducenti - nella parte superiore - un disegno asimmetrico a grandi foglie di quercia che si richiama ai motivi dei fregi lapidei delle finestre. Il portoncino a vetri dell'ingresso alle scale sul lato est presenta, invece, un telaio in ferro battuto lineare concezione che si accorda con il disegno riprodotto nelle ringhiere metalliche dei balconi al 1° e 2° piano, nonchè con i motivi decorativi delle sovrastanti vetrate.Le parti inferiori delle pareti delle scale sono realizzate in marmorino a macchie color ocra e terra bruciata secondo una tecnica allora in uso.La ringhiera in ferro battuto, di aspetto lineare a semplici volute, si uniforma al carattere degli altri ornamenti in ferro cui si è detto. In definitiva si può dire che l'edificio, ispirato ai particolari stilistici del liberty, è un esempio tra i meglio conservati, dell'edilizia tipica del Lido agli inizi del secolo.