CD: TSK: A NCT: NCTR: 02 NCTN: 00243439 ESC: S71 ECP: S71 LC: PVC: PVCP: VE PVCC: Venezia PVCF: Lido CST: CSTN: 02 CSTD: Lido CSTA: frazione SET: SETT: SU SETN: 061 SETP: 001 OG: OGT: OGTT: villa OGTQ: privata OGTD: Villa sulla vigna Rossa dei Padri Armeni OGA: OGAG: storica (1912) OGAD: Vila Terapia OGA: OGAG: storica (1921) OGAD: Villa Klinger RV: RVE: RVEL: bene individuo CR: CRD: CRDR: Gauss-Boaga CRDX: 12°22'00 CRDY: 45°25'00 UB: CTS: CTSF: 028 CTSD: 1971 CTSP: 040 UBV: UBVA: principale UBVD: Via Orso Partecipazio UBVN: 24(P) UBV: UBVA: secondario UBVD: Via Vettor Pisani UBVN: 13 AU: AUT: AUTR: progetto AUTN: Domenico Rupolo architetto AUTM: bibliografica RE: REN: RENR: intero bene RENS: costruzione RENN: L'edificio fu costruito nei primi anni del secolo XX, in quanto risulta do cumentato sia dal Catasto Austro-Italiano (1867-1913), che dalla planimetr ia redatta dall'ing.E.Corti nel 1919. RENF: n.d.c. REL: RELS: XX RELW: 00//00//1907 REV: REVS: XX SI: SII: SIIR: intero bene SIIO: livelli sfalsati SIIN: +4 SIIP: p.seminterrato//p.t.//p.1//p.sottotetto IS: ISP: edificio di forma irregolare, su fondazioni in c.a. a platea continua, in muratura continua, faccia a vista, struttura portante in c.a., solai in c. a. e copertura a tetto semplice, a padiglione su orditura primaria e seco ndaria lignea. PN: PNR: intero bene PNT: PNTQ: p.t. PNTS: a sviluppo assiale PNTF: irregolare FN: FNA: strato sabbioso con buone caratteristiche meccaniche FNS: FNSU: intero bene FNST: a platea FNSQ: continua FNSM: cemento armato SV: SVC: SVCU: intero bene SVCT: parete SVCC: in muratura SVCQ: continua SVCM: laterizio SVC: SVCU: intero bene SVCT: pilastri SVCM: cemento armato SO: SOU: p.seminterrato//p.t.//p.1 SOF: SOFG: solaio SOE: SOER: intero solaio SOES: con orditura semplice, in c.a. SO: SOU: p.sottotetto SOF: SOFG: solaio SOE: SOER: intero solaio SOES: travi in legno CP: CPU: intero bene CPF: CPFG: a tetto CPFF: a padiglione CPFQ: a pianta rettangolare CPC: CPCR: intera struttura CPCT: capriate CPM: CPMR: intera copertura CPMT: tegole CPMQ: coppi CPMM: laterizio SC: SCL: SCLU: esterna SCLG: scala SCLO: principale d'accesso SCLN: 1 SCLL: laterale SCLF: rettilinea SCS: SCSR: intera struttura SCST: con gradini appoggiati SCSM: marmo SC: SCL: SCLU: esterna SCLG: scala SCLO: secondaria SCLN: 1 SCLL: angolare SCLF: rettilinea SCS: SCSR: intera struttura SCST: con gradini appoggiati SCSM: pietra SC: SCL: SCLU: interna SCLG: scalone SCLO: principale SCLN: 1 SCLL: baricentrale SCLF: a due rampe DE: DEC: DECU: prospetto principale su Via Orso Partecipazio DECL: esterna DECT: ringhiera DECQ: a motivi geometrici//zoomorfi DECM: piattina di ferro battuto DEC: DECU: tutti i prospetti DECL: esterna DECT: basamento DECQ: a riquadri tipo "a bugnato" DECM: pietra artificiale DEC: DECU: prospetto su via Vettor Pisani DECL: esterna DECT: ringhiera DECQ: a motivi geometrici//zoomorfi DECM: piattina di ferro battuto DEC: DECU: tutti i prospetti DECL: esterna DECT: parapetti DECQ: a motivi geometrici DECM: ferro battuto DEC: DECU: tutti i prospetti DECL: esterna DECT: mensole a sostegno dello sporto del tetto DECM: legno DEC: DECU: tutti i prospetti DECL: esterna DECT: sporto del tetto DECQ: a riquadri DECM: legno dipinto DEC: DECU: giardino DECT: gazebo DECM: ferro battuto CO: STC: STCR: intero bene STCC: buono US: USA: USAR: intero bene USAD: villa privata USO: USOR: intero bene USOD: villa privata TU: CDG: CDGG: proprietà privata STU: STUT: Variante P.R.G.1990//P.A.L.A.V.1994 AL: SFC: 1 ALG: ALGN: 2 ALGT: rilievo del 1913 ALG: ALGN: 3 ALGT: Catasto Austro-Italiano (1867-1913) FTA: FTAN: 4 (SBAA 71,81161) FTAP: fotografia B/N FTAT: prospetto principale (1996) FTA: FTAN: 5 (SBAA 71,81162) FTAP: fotografia B/N FTAT: prospetto su Via Vettor Pisani (1996) DVA: DVAN: 6 DVAT: relazione storico-artistica (1996) DO: IGM: IGMN: F° 51 II S.E. IGMD: Malamocco BIB: BIBH: Lido 909.1 BIBA: Formenti C,//Magnani F. BIBD: 1909 BIB: BIBH: Lido 913.1 BIBA: Sicher G. BIBD: 1913 BIB: BIBH: Lido 972.2 BIBA: Romanelli G. BIBD: 1972 BIB: BIBH: Lido 983.4 BIBA: Romanelli G.//Pavanello G. BIBD: 1983 BIB: BIBH: Lido 987.1 BIBA: Urbani F. BIBD: 1987 FTE: FTEH: F1 FTET: negativo FTE: FTEH: F2 FTET: negativo FTE: FTEH: F3 FTET: negativo SK: RSE: RSER: Edificio (scheda "I/V") RSEC: SBAA 71,00196053 RSED: 1995 RSEN: Pellegriti R. RSE: RSER: Parchi e Giardini RSEC: SBAA 71,00243074 RSED: 1991 RSEN: Zanon S. CM: CMP: CMPR: compilazione della scheda CMPN: Sbavaglia R. CMPD: 1996 FUR: De Min M. RVM: RVMD: 1996 LIR: P AN: OSS: Villa Terapia (Via Orso Partecipazio, n.24), costruita nel 1907 dall'arch. Domenico Rupolo,fu così chiamata probabilmente perchè destinata ad essere sede di una casa di cura; è in stile duecentesco cioè nello stile proprio del Rupolo ma questa volta mistilineo.Si tratta di un romanico-modernista assai in voga in questo periodo e non solo a Lido di Venezia.L'esterno, es lusi i motivi ornamentali del sottotetto, che oggi si possono vedere solo in vecchi disegni e progetti, in quanto completamente rimossi ed eslusi i ferri battuti delle scale, delle balconate e delle porte-finestre, non fa sospettare affatto che la crosta bizantineggiante, composta di medievalism i indefinibili, racchiuda e nasconda un interno totalmente in sintonia con lo stile liberty floreale (vedi lo spaccato conservato presso l'Archivio Storico Municipale di Venezia; le decorazioni sono state realizzare probab ilmente da Domenico Rupoo).La disposizione dei locali è abbastanza movimen tata, così che l'insieme dei corpi e degli avancorpi, nonchè le varie loro altezze conferiscono al fabbricato una varietà di linee e di piani. VILLA TERAPIA - RELAZIONE STORICO-ARTISTICA NCTN 00243439 Villa Terapia, ubicata in via Orso Partecipazio, n°24, fu costruita nel 1907 dell'arch.Domenico Rupolo e così chiamata probabilmente perché destinata ad essere sede di una casa di cura; è in stile duecentesco cioè nello stile proprio del Rupolo ma questa volta mistilineo; si tratta di un romanico-modernista assai in voga in questo periodo e non solo al Lido. L'esterno, esclusi i motivi ornamentali del sottotetto, che oggi si possono vedere solo in vecchi disegni e progetti, in quanto completamente rimossi ed esclusi i ferri battuti delle scale, delle balconate e delle porte-finestre, non fa sospettare affatto che la crosta bizantineggiante, composta di medievalismi indefinibili, racchiuda e nasconda un interno totalmente in sintonia con lo stile liberty floreale (vedi lo spaccato conservato presso l'Archivio Municipale della Celestia di Venezia: le decorazioni sono state realizzate, probabilmente, da Domenico Rupolo). La disposizione dei locali è abbastanza movimentata, così che l'insieme dei corpi e degli avancorpi, nonché le varie loro altezze conferiscono al fabbricato una varietà di linee e di piani. La scala principale esterna mette al piano nobile; una 2ª scala, pure esterna, è in comunicazione con l'ambiente delle scale interne che mettono al 2° piano. Osservando in particolare la scala esterna principale, abbiamo l'ulteriore conferma di come, accanto al tema floreale, anche quello zoomorfo fosse particolarmente amato degli artisti dell'Art Noveau. I motivi ispirati al regno animale, direttamente desunti dalle nuove iconografie belghe, francesi e poi tedesche, traducevano la precisa volontà del nuovo stile di reinventare la natura, indagandone la complessità e cogliendone il fascino mostruoso. Tutti questi repertori di immagini fanno tesoro dei manuali di scienze naturali e di opere divulgative che comunque illustrano e rappresentano nei dettagli il regno animale e vegetale. Gli artisti, tuttavia, riescono a creare, con la loro fantasia, forme autonome che dell'ispirazione zoomorfa detengono particolari, strutture ed andamenti, ma non hanno effetto carattere imitativo. Solitamente la suggestione si ottiene ingigantendo paradossalmente i modelli offerti dalla natura: di qui l'abbondare di rappresentazioni d'insetti dalle dimensioni mastodontiche, che nel ferro battuto acquistano un fascino tutto particolare ed inquietante dell'essere realizzati in un materiale antitetico alla loro morbida mutevolezza. La scala di villa Terapia, realizzata da Umberto Bellatto, il "Mago" del ferro battuto, decisamente conferma quanto appena detto, anche se l'invenzione originale è nel Liberty italiano abbastanza rara, essendo il movimento di chiara ispirazione straniera. Gli "insetti" di Bellotto creano, comunque, un effetto di stupore tanto più sorprendente perché inseriti in un austero contesto veneto-bizantino al quale invece si accordano i semplici parapetti a griglia geometrica che arredano i balconcini al piano superiore. Caratteristica sempre distintiva dei ferri artisti di Bellotto è l'ottima fattura che emerge delle chiodature eseguite artigianalmente senza trama al sotterraneo. L'accesso al 1° piano è costituito da un arco semicircolare con armille in mattoni , bifore e trifore sono disposte in modo da rendere sempre più leggere e traforate le messe murali, man meno che queste s'avvicinano alla sommità. Alcune finestrelle circolari, opportunamente disposte, conferiscono all'insieme maggiore varietà e alcun che di pittoresco. Interessante anche la loggetta ad arcature di laterizi modanati, semicircolari, su colonne e capitelli, a fianco dell'ingresso principale. Indovinata è anche tutta la parte superiore della villa, specialmente la cornice di gronda, costituita da modiglioni in legno, sorreggenti la sporgenza del tetto che copre in modo sicuro tutta la fabbrica (i disegni del Sicher, vedi tav. N°10, documentano l'esistenza di una fascia decorata che correva tutta intorno al sottotetto, oggi non più esistente). I contorni delle finestre le colonne, i capitelli, le mensole, le lastre dei balconi, tutte le parti decorative, insomma, sono in pietra artificiale.