CD: TSK: A NCT: NCTR: 02 NCTN: 00243429 ESC: S71 ECP: S71 LC: PVC: PVCP: VE PVCC: Venezia PVCF: Lido CST: CSTN: 02 CSTD: Lido CSTA: frazione SET: SETT: SU SETN: 057 SETP: 090 OG: OGT: OGTT: villa OGTQ: privata OGTD: Villa Delle Palme OGA: OGAG: storica (1921) OGAD: Villa Franca OGA: OGAG: storica (1978) OGAD: Villa Donghi RV: RVE: RVEL: bene individuo CR: CRD: CRDR: Gauss-Boaga CRDX: 12°22'00 CRDY: 45°25'00 UB: CTS: CTSF: 028 CTSD: 1971 CTSP: 013 UBV: UBVA: principale UBVD: Via Enrico Dandolo UBVN: 10/12(P) AU: AUT: AUTR: progetto AUTN: Daniele Donghi ingegnere AUTM: bilbliografica RE: REN: RENR: intero bene RENS: costruzione RENN: L'edificio fu costruito nei primi anni dalla Ditta Miozzo Tertulliano e fi gli; la struttura portante costituita da pilastri in cemento armato fu ese guita dalla Ditta dell'ing.Porcheddu di Milano. RENF: Lido 987.4 REL: RELS: XX RELI: 00/00/1906 REV: REVS: XX SI: SII: SIIR: intero bene SIIO: livelli continui SIIN: +4 SIIP: p.seminterrato//p.t.//p.1//p.sottotetto IS: ISP: edificio di forma irregolare, su fondazioni in cls, in muratura continua e struttura ,portante in c.a. solai in c.a. e copertura a tetto semplice, a padiglione. PN: PNR: intero bene PNT: PNTQ: p.t. PNTS: composto PNTF: irregolare FN: FNA: strato sabbioso con buone caratteristiche meccaniche FNS: FNSU: intero bene FNSC: non accertabile SV: SVC: SVCU: intero bene SVCT: parete SVCC: in muratura SVCQ: continua SVCM: laterizio SVC: SVCU: intero bene SVCT: pilastri SVCM: cemento armato SO: SOU: intero bene SOF: SOFG: solaio SOE: SOER: intero solaio SOES: con orditura semplice, in cemento armato CP: CPU: intero bene CPF: CPFG: a tetto CPFF: a padiglione CPFQ: a pianta rettangolare CPM: CPMR: intera copertura CPMT: tegole CPMQ: coppi CPMM: laterizio SC: SCL: SCLU: esterna SCLG: scala SCLO: d'accesso SCLN: 2 SCLL: longitudinale SCLF: rettilinea SCS: SCSR: intera struttura SCST: a sbalzo SCSM: cemento armato SC: SCL: SCLU: interna SCLG: scalone SCLO: principale SCLN: 1 SCLL: baricentrale SCLF: a chiocciola SCS: SCSR: intera struttura SCST: a sbalzo SCSM: cemento armato//legno(per la parte che porta alla terrazza-torretta) SC: SCL: SCLU: esterna SCLG: scala SCLN: 1 SCLF: a chiocciola SCS: SCSR: intera struttura SCST: a sbalzo SCSM: ferro PV: PVM: PVMU: intero bene PVMG: alla veneziana DE: DEC: DECU: prospetto Sud DECL: esterna DECT: vetrate DECM: policrome DEC: DECU: tutti i prospetti DECL: esterna DECT: basamento DECQ: a scanalature DECM: pietra artificiale DEC: DECU: prospetto Ovest DECL: esterna DECT: fregio a coronamento delle finestre al p.1 DECQ: a "conchiglia " DECM: pietra artificiale DEC: DECU: prospetto Est DECL: esterna DECT: rivestimento scale esterne DECQ: a riquadri DECM: ceramica DEC: DECU: torretta-belvedere DECL: esterna DECT: balaustra DECM: ferro battuto DEC: DECU: torretta-belvedere DECL: esterna DECT: balaustra DECQ: a motivi geometrici DECM: cemento armato CO: STC: STCR: intero bene STCC: discreto US: USA: USAR: intero bene USAD: piccolo albergo USO: USOR: intero bene USOD: villa privata TU: CDG: CDGG: proprietà privata CDGS: Finzi E. CDGI: Via Enrico Dandolo, 12 STU: STUT: Variante P.R.G.1994//P.A.L.A.V.1990 AL: SFC: 1 ALG: ALGN: 2 ALGT: Catasto Austro-Italiano (1867-1913) ALG: ALGN: 3 ALGT: Planimetria redatta dall'ing.E.Corti nel 1919 FTA: FTAN: 4 (SBAA 71,81149) FTAP: fotografia B/N FTAT: prospetto principale (1996) FTA: FTAN: 5 (SBAA 71,81150) FTAP: fotografia B/N FTAT: prospetto laterale su Via E.Dandolo (1996)+ FTA: FTAN: 5 (SBAA 71,81150) FTAP: fotografia B/N FTAT: prospetto laterale su Via E.Dandolo (1996) DVA: DVAN: 6 DVAT: relazione storico-artistica (1996) DO: IGM: IGMN: F° 51 II S.E. IGMD: Malamocco BIB: BIBH: Lido 921.1 BIBA: Talenti A. BIBD: 1921 BIB: BIBH: Lido 978.1 BIBA: Nicoletti M. BIBD: 1978 BIB: BIBH: Lido 987.4 BIBA: Bossaglia R. BIBD: 1987 FTE: FTEH: F1 FTET: negativo FTE: FTEH: F2 FTET: negativo FTE: FTEH: F3 FTET: negativo FTE: FTEH: F4 FTET: negativo SK: RSE: RSER: edificio (scheda "I/V") RSEC: SBAA 71,00196044 RSED: 1995 RSEN: Pellegriti R. CM: CMP: CMPR: compilazione della scheda CMPN: Sbavaglia R. CMPD: 1996 FUR: De Min M. RVM: RVMD: 1996 LIR: P AN: OSS: Il villino, oggi Hotel Villa Delle Palme, ubicato in Via Enrico Dandolo al n.12, fu costruito dall'ing.Daniele Donghi, Ingegnere Comunale, nonchè Di rettore dell'Ufficio Tecnico Municipale di Venezia.In quest'opera, il Dong hi desiderava che la costruzione arieggiasse allo stile moderno, ma siccom e essa doveva al tempo stesso risultare economica, si pensò di ricorrere a d una decorazione estremamente semplice.La facciata dell'edificio che dà s u Via Enrico Dandolo è caratterizzata da lesene in stile liberty-costrutti vista, intonacate in tinta più chiara, con spigoli sporgenti di 5 cm dal m uro;sull'altra facciata accenni di timpani curvilinei, sormontati da conch iglioni rinascimentali, vogliono essere sicuramente un riflesso nostalgico della sua autentica convinzione storicista, forse, depressa da ragioni di economia.Venuto meno l'apparato decorativo all'origine (una fascia affres cata inquadrava i muri del 2°piano, costituiva un fregio con nastro viola ed un ramo di foglie verdi), è pressochè affidato alla torretta (a due ord ini) e ad alcune cimase di finestre l'appartenenza allo stile liberty. VILLA DELLE PALME - RELAZIONE STORICO-ARTISTICA NCTN 00243429 Tra coloro che cercano, non sempre riuscendoci, di non assumere atteggiamenti ambigui e di evitare la volgarizzazione dei nuovi indirizzi artistici, ricordiamo Daniele Donghi, Ingegnere Comunale, nonché Direttore dell'ufficio Tecnico Municipale, e autore di un celebre, quanto monumentale "Manuale dell'Architetto, in quattro volumi, annunciato già sullo scorcio dell'Ottocento ma uscito in prima edizione solo nel 1906. Il "villino Donghi" (oggi hotel Villa delle Palme), costruita, secondo documenti conservati presso l'Archivio Storico municipale di Venezia, tra il 1905 e il 1909, è un esempio di come gli architetti per primi, divenendo committenti di se stessi, fisseranno molto spesso, nelle case che costruirono per loro e le loro famiglie i nuovi moduli liberty. Con questo villino, infatti, Donghi dà un saggio del suo eclettismo modernista. L'autore in questa opera desiderava che la costruzione arieggiasse allo stile moderno, ma siccome essa doveva al tempo stesso risultare economica si pensò di ricorrere ad una decorazione estremamente semplice. La facciata dell'edificio che dà su Via Enrico Dondolo è caratterizzata da lesene in stile liberty costruttivista intonacate in tinta più chiara, con spigoli sporgenti di 5 cm del muro; sull'altra facciata accenni de timpani curvilinei, sormontati da conchiglioni rinascimentali, vogliono essere sicuramente un riflesso nostalgico della sua autentica convenzione storicista, forse, depressa da ragioni di economia. Venuto meno l'apparato decorativo all'origine (una fascia correva sotto la grondaia ed inquadrava i muri del 2° piano, costuiva un fregio con nastro viola ed un ramo di foglie verdi), è pressoche affidato alla torretta e ad alcune cimase di finestre l'appartenenza allo stile liberty. I parapetti delle terrazze al 1° piano sono in ferro battuto come quello terminale della terrazza-belvedere, il quale ha anche sostegni per vasi in corrispondenza delle colonne, gli altri parapetti sono di pietra cementizia e quello della loggia al 1° piano di cemento e ferro. Il riscaldamento era a stufe e caminetti poiché la villa era residenza estiva della famiglia Donghi. La villa ceduta da Donghi e terzi nel 1914 è oggi trasformata in piccolo albergo. Tutte le opere in cls. sono state eseguite dalla ditta dell'ing. Porcheddu di Milano.