CD: TSK: A NCT: NCTR: 02 NCTN: 00243407 ESC: S71 ECP: S71 LC: PVC: PVCP: VE PVCC: Venezia PVCF: Lido CST: CSTN: 02 CSTD: Lido CSTA: frazione SET: SETT: SU SETN: 027 SETP: 004 OG: OGT: OGTT: villa OGTQ: privata OGTD: Villa Chiara OGA: OGAG: storica OGAD: Villa Fanna (1912) RV: RVE: RVEL: bene individuo CR: CRD: CRDR: Gauss-Boaga CRDX: 12°22'00 CRDY: 45°25'00 UB: CTS: CTSF: 025 CTSD: 1971 CTSP: 129 UBV: UBVA: principale UBVD: Gran Viale UBVN: 41/43/45 UBV: UBVA: secondario UBVD: Via Perasto UBVN: 6(P) UBV: UBVA: secondario UBVD: Via Negroponte UBVN: 1/3/5/7 AU: AUT: AUTR: progetto AUTN: Giovanni Sardi architetto AUTM: bibliografica RE: REN: RENR: intero bene RENS: costruzione RENN: L'edificio fu costruito nei primi anni del secolo XX,in quanto risulta doc umentato sia dal Catasto Austro-Italiano (1867-1913),sia dalla mappa redat ta dall'ing.E.Corti nel 1919. RENF: n.d.c. REL: RELS: XX RELF: inizio REV: REVS: XX SI: SII: SIIR: intero bene SIIO: livelli continui SIIN: +3 SIIP: p.t//p.1//p.2 IS: ISP: edificio di forma irregolare,con muratura perimetrale in mattoni,parte int onacata parte rivestita con un motivo a riquadri in cemento,solai in cemen to armato,copertura a tetto semplice a padiglione. PN: PNR: intero bene PNT: PNTQ: p.t//p.1//p.2 PNTS: composto PNTF: irregolare PNTE: p.t. porticato FN: FNA: strato sabbioso con buone caratteristiche meccaniche FNS: FNSU: intero bene FNST: continua FNSC: non accertabile SV: SVC: SVCU: intero bene SVCT: parete SVCC: in muratura SVCQ: continua SVCM: laterizio SO: SOU: corpo principale SOF: SOFG: solaio SOE: SOER: intero solaio SOES: con orditura semplice in cemento armato CP: CPU: intero bene CPF: CPFG: a tetto CPFF: a padiglione CPFQ: a pianta rettangolare CPM: CPMR: intera copertura CPMT: tegole CPMQ: coppi CPMM: laterizio SC: SCL: SCLU: interna SCLG: scalone SCLO: principale SCLN: 1 SCLL: baricentrale SCLF: a due rampe SCS: SCSR: intera struttura SCST: con gradini appoggiati SCSM: graniglia DE: DEC: DECU: Tutti i prospetti DECL: esterna DECT: fascia marcapiano DECQ: a motivi floreali DECM: terracotta DEC: DECU: prospetto principale DECL: esterna DECT: mascheroni DECM: cemento armato DEC: DECU: Tutti i prospetti DECL: esterna DECT: mensole sottotetto DECM: cemento armato DEC: DECU: Tutti i prospetti DECL: esterna DECT: trabeazione finestre DECM: cemento armato DEC: DECU: prospetto principale DECL: esterna DECT: balconi DECM: ferro battuto CO: STC: STCR: intero bene STCC: buono RS: RST: RSTR: p.t. RSTI: 1996/00/00 RSTF: 1996/00/00 RSTT: ristrutturazione locali ad uso bar US: USA: USAR: intero bene USAD: attività commerciali/abitazioni USO: USOR: intero bene USOC: destinazione originaria USOD: villa privata TU: CDG: CDGG: proprietà privata STU: STUT: Variante P.R.G. 1990/P.A.L.A.V. 1994 AL: SFC: 1 ALG: ALGN: 2 ALGT: rilievo del 1912 ALG: ALGN: 3 ALGT: Catasto Austro-Italiano (1867-1913) FTA: FTAN: 4 (SBAA 71 81124) FTAP: fotografia B/N FTAT: prospetto principale (1996) FTA: FTAN: 5 (SBAA 71,81125) FTAP: fotografia B/N FTAT: prospetto su via Negroponte (1996) DVA: DVAN: 6 DVAT: relazoìione storico-artistica (1996) DO: IGM: IGMN: F 51 II S.E. IGMD: Malamocco BIB: BIBH: Lido 913.1 BIBA: Sicher G. BIBD: 1913 BIB: BIBH: Lido 972.2 BIBA: Romanelli G. BIBD: 1972 BIB: BIBH: Lido 987.1 BIBA: Scarpa Sonino A. BIBD: 1987 BIB: BIBH: Lido 989.4 BIBA: Guida M. BIBD: 1989 FNT: FNTH: A1 FNTT: Disegni (prospetti,piante e sezioni della villa) FNTD: Archivio Storico Municipale di Venezia FTE: FTEH: F1 FTET: negativo FTEN: AF comunale di Venezia,54829 CM: CMP: CMPR: compilazione della scheda CMPN: Sbavaglia R. CMPD: 1996 FUR: De Min M. RVM: RVMD: 1996 LIR: P AN: OSS: Giovanni Sardi (1863-1913),architetto e progettista di Villa Chiara (Villa Fanna, in origine),opera liberty degli inizi del Novecento,occupa un post o di rilievo nella vicenda architettonica veneziana fra Ottocento e Novece nto (non costruisce solo a lido o nel centro storico di Venezia,ma anche a Treviso,Asolo e Mirano).La massiccia ed inarticolata villa Chiara è di un rigore e di una serietà alquanto provinciale,la cui pianta irregolare avr ebbe potuto essere un valido pretesto per soluzioni più ardite e che invec e si risolve in una decorosa ed inespressiva staticità.L'edificio rientra, quindi, nella tradizione classicista abitualmente seguita dal Sardi e si c aratterizza per la trifora con mascheroni sulla chiave dell'arco,timpano c lassico al primo piano,finestre squadrate sormontate da trabeazione (ad ec cezione delle quadrifore e bifore del 1°e 2° piano dei prospetti laterali ),e la successione degli archi al piano terra che suggeriscono l'idea di u n porticato, motivo questo presente anche nel vicino villino Fanna, opera anch'essa di Giovanni Sardi, ubicata in Via Negroponte,al civ.n°.9 VILLA FANNA - RELAZIONE STORICO-ARTISTICA NCTN 00243407 Giovanni Sardi (1863-1913), architetto e progettista di Villa Fanna, a Lido, opera liberty degli inizi del Novecento, occupa un posto di rilievo nella vicenda architettonica veneziana a cavallo fra Ottocento e Novecento (non costruisce solo a Lido o nel centro storico di Venezia, ma anche a Treviso, Asolo e Mirano). Il linguaggio architettonico del Sardi e di altri architetti della sua generazione, è in gran parte influenzato dalla scarsa disponibilità di una committenza ancora legata a moduli e forme scontate e largamente acquisite e dalla poco viva sensibilità generale ad operare una rivisitazione radicale e quindi un aggiornamento dei vari cifrari espressivi. Nelle ville del Lido, il Sardi dimostra chiaramente la sua quasi innata attitudine al manierismo medievalista ed inoltre sembra essere attratto dalla tentazione di ricongiungersi alla tradizione aulica della villa veneta. La massiccia ed inarticolata "villa Fanna" di Giovanni Sardi, degli inizi del Novecento, è di un rigore e di una serietà alquanto provinciale, la cui pianta irregolare avrebbe potuto essere un valido pretesto per soluzioni più ardite e che invece si risolve in una decorosa ed inespressiva staticità. L'edificio rientra, quindi, nella tradizione classicista abitualmente seguita dal Sardi e si caratterizza per la trifora con mascheroni sulla chiave dell'arco, per il timpano classico al 1° piano, le finestre squadrate sormontate da trabeazione (ad eccezione delle quadrifore e bifore del 1° e 2° piano dei prospetti laterali) e la successione degli archi al pianoterra che suggeriscono l'idea di un porticato (motivo questo presente anche nel vicino villino Fanna in via Negroponte al civ. n. 9). L'uso del ferro nei poggioli e nei balconcini contribuisce, sia pure solo in parte, a smorzare quel tono di serietà borghese dei moduli tipicamente sardiani. Da alcuni studiosi questa villa (vedi G. Sicher "Le ville del Lido di Venezia...") è stata classificata come liberty, forse per la presenza dei balconcini, del sobrio cancello in ferro battuto e della ringhiera di recinzione oggi presente solo in parte. Un abbaino di sapore barocco contribuisce non poco a smorzare il tono di serietà borghese dei moduli sardiani. La villa fu chiaramente destinata all'uso di terzi come si nota nelle piantine del Sicher (tav. n. 26): oltre i negozi del pianoterra, infatti, il grande numero di stanze dei due piani superiori autorizza a pensare che almeno uno dei due fosse destinato all'affittanza estiva per famiglie altolocate.