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Oggetto: Il Consiglio di Stato annulla il bando per le licenze taxi di Mestre smentendo sonoramente l'assessore alle attività produttive.


nr. d'ordine

nr. protocollo

data pubbl.

proponente

assessore/i
competente/i

data Protocollo

data Scadenza

tipo risposta

1152

69

17/10/2007

Sebastiano Bonzio
 

Assessore Giuseppe Bortolussi
 
e per conoscenza
 
Al Presidente IX^ Commissione

22/10/2007

21/11/2007

in Commissione


Aggiornamenti

risposta

data pubbl.

testo

in Commissione 

3/6/2008 

Leggi verbale 


 

Testo
 
Premesso che

nella mia precedente interpellanza con numero d’ordine  241, del 28/12/2005,  sottolineavo che la vicenda del rilascio delle dodici licenze taxi per Mestre Centro, a partire dal 2003, aveva visto una continua serie di ricorsi che si erano conclusi con l'ordinanza n. 357, del 2006, con la quale il TAR del Veneto  provvedeva  ad annullare definitivamente il bando in questione e le corrispondenti graduatorie;

nello stesso atto chiedevo se e come l’Amministrazione intendesse operare al fine di sanare la situazione che risultava essere contrasto con le previsioni di legge;

Considerato che

il Consiglio di Stato con ordinanza n. 5321, del 9 ottobre u.s., conferma la succitata decisione del TAR e, quindi, annulla il bando e la graduatoria con la quale si è provveduto ad assegnare le dodici licenze taxi per la zona di  Mestre Centro;

nella Sua risposta scritta alla succitata interpellanza e nelle dichiarazioni rese a verbale in sede di Commissione consiliare IX^ del 02/03/2006 emerge, da un lato,  il tentativo di minimizzare una questione che invece era posta in termini precisi dal nostro Gruppo consiliare e, dall’altro, l’immagine di un amministratore che sembra non essere minimamente a conoscenza della materia.

           Tutto ciò premesso e considerato, si interroga l’assessore alle Attività produttive e Commercio e alla Tutela del Consumatore (soprattutto quello più fragile) per sapere:

1. se, a fronte della sentenza del Consiglio di Stato, che conferma la sentenza del TAR di annullamento del bando in questione, e vista l’irresponsabile sottovalutazione delle segnalazioni contenute anche nell'interpellanza del Gruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea,  non reputi opportuno e consequenziale rassegnare le dimissioni da un incarico che abbisogna di una solida competenza, capacità di analisi delle questioni o, quantomeno, di un briciolo di capacità d’ascolto e buon senso.


 

Sebastiano Bonzio          
 
          

 

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