Testo Premesso che
autorevoli studi, fondati su riscontri sperimentali e su dati messi a disposizione da Vesta e dallo stesso Comune di Venezia, hanno calcolato che l’acqua erogata dalle circa ottanta fontanelle pubbliche attive in centro storico ammonterebbe annualmente a oltre duecentodieci milioni di litri.
Considerato che
sulla base degli stessi studi, nelle ore comprese tra le 22 della sera e le 6 del mattino la dispersione di acqua, pressoché inutilizzata, ammonterebbe a circa settanta milioni di litri annui.
La dispersione idrica delle fontanelle pubbliche del centro storico potrebbe essere limitata senza sopprimere il servizio semplicemente dotandole di un rubinetto o di dispositivi atti ad erogare l’acqua solo quando necessita.
Le cronache apparse sulla stampa, e segnatamente l’articolo “Fontanelle colabrodo in centro, buttati 210 milioni di litri all’anno” a firma Pierluigi Tamburrini (Il Venezia, pag. 29, 01/05/2007), pongono il dubbio che non vi sia ricircolo nel sistema idrico che alimenta le suddette fontanelle pubbliche.
Considerato inoltre che
L’acqua costituisce un bene comune dell’umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti, ma anche scarso in molte parti del mondo, ed è necessario imparare a rispettarla ed a risparmiarla.
Da un lato economico, sprecare acqua è anche un costo da sostenere.
Sulla necessità di affermare il valore di bene comune dell’acqua, oltre alle indicazioni fornite all’Amministrazione dal Consiglio comunale con un’apposita mozione collegata alla Delibera pd 2006.4781, del 22/12/2006, avente per oggetto: “aggregazione di Vesta spa con ACM spa e ASP spa” (indicazioni ribadite anche dagli altri Consigli Comunali coinvolti nella costituzione della nuova Multiutility VERITAS spa), è stata avviata una campagna nazionale di raccolta di firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione di questo bene fondamentale, proposta che ha tra i suoi cardini la lotta contro il degrado e spreco della risorsa.
Sulla necessità si affermare il valore di bene comune dell’acqua, è stata avviata una campagna nazionale di raccolta di firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione di questo bene fondamentale, proposta che ha tra i suoi cardini la lotta contro il degrado e spreco della risorsa.
Tutto questo premesso e considerato
si interpella l’assessore ai Lavori pubblici di Mestre per sapere se ritiene necessario operare fattivamente per evitare gli sprechi d’acqua, un bene comune sempre più prezioso, dovuti all’attuale modalità di erogazione delle fontanelle pubbliche, dotandole di dispositivi atti ad erogare l’acqua solo se richiesta, e a sospenderne il servizio nelle ore notturne.
|