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Oggetto: Permesso di circolazione per portatori di grave handicap intellettivo e relazionale.


nr. d'ordine

nr. protocollo

data pubbl.

proponente

assessore/i
competente/i

data Protocollo

data Scadenza

tipo risposta

541

99

6/10/2006

Franco Conte
 
Vittorio Pepe

Assessore Enrico Mingardi
 
e per conoscenza
 
Al Presidente IV^ Commissione

10/10/2006

9/11/2006

in Commissione


Aggiornamenti

risposta

data pubbl.

testo

scritta 

5/12/2006 

Leggi 

in Commissione 

4/9/2007 

Leggi verbale 


 

Testo
 
Premesso che:
-ragazzi portatori di handicap intellettivo e relazionale (autismo) e certificata in base alla legge 104/92 art. 3, comma 3 (handicap grave) con grave invalidita'   non sono in grado di svolgere le normali funzioni quotidiane,
-tali patologie con frequenza richiedono terapia anti epilessia,
-i genitori hanno presentato richiesta di permesso di circolazione per le loro autovetture in deroga alle disposizioni comunali antinquinamento, con parere favorevole dal Medico USLL preposto, che ha   specificato trattarsi di handicap intellettivo e non motorio,

Verificato che:
- il Comando dei Vigili urbani avrebbe dato risposta negativa alle domande di permesso di circolazione avanzate dai genitori dei ragazzi di cui sopra    motivando con il fatto che la legge prevede il permesso solo a coloro che hanno nulla o scarsa mobilita' fisica,

Considerato che:
-i portatori di handicap intellettivo, non autosufficienti, non essendo in grado di muoversi da soli autonomamente (possono mettersi in gravi pericoli nel traffico) e, per lo stesso motivo, non in grado di utilizzare mezzi pubblici o privati (biciclette o motorini), necessitano pertanto di essere accompagnati ovunque debbano recarsi: a scuola, dopo-scuola, terapie di vario tipo, attività di socializzazione o di inserimento lavorativo, ecc.

Si interroga urgentemente l’Assessore

per conoscere se intenda procedere ad accertare l’esito delle domande di genitori di figli portatori di handicap intellettivo e relazionale   non in grado di svolgere le normali funzioni quotidiane e, se fosse stata accertata la conferma del diniego del permesso, di promuovere la revisione del provvedimento in quanto discriminante e lesivo delle pari opportunità, considerato che senza tale permesso i ragazzi sono di fatto preclusi dall' espletamento delle normali e necessarie (v. terapie) attività quotidiane.


 

Franco Conte          
 
Vittorio Pepe          

 

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