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Oggetto: Concorso pubblico: licenze di taxi da piazza.


nr. d'ordine

nr. protocollo

data pubbl.

proponente

assessore/i
competente/i

data Protocollo

data Scadenza

tipo risposta

1191

208

4/12/2007

Alfonso Saetta
 

Assessore Enrico Mingardi
 
e per conoscenza
 
Al Presidente IV^ Commissione

7/12/2007

6/1/2008

in Commissione


Aggiornamenti

risposta

data pubbl.

testo

scritta 

19/12/2007 

Leggi 


 

Testo
 
PREMESSO CHE:

in uno Stato di Diritto le Leggi sono uguali per tutti i cittadini e quindi anche le sentenze e le ordinanze dei TAR e del Consiglio di Stato, nel merito a questioni specifiche, devono essere recepite e trovate applicazioni inderogabili;

CONSIDERATO CHE:

nel caso in oggetto, nonostante vi fosse stata una prima sentenza di annullamento del Concorso da parte del TAR del Veneto in data 3 giugno  2006, il Comune di Venezia ha ignorato non solo la prima ma addirittura anche la seconda decisione del TAR del 3 novembre  2006, precostituendo non solo presupposti per un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato ma addirittura ha di fatto discriminato gli altri  cittadini in graduatoria;

VERIFICATO CHE:

la recente ordinanza del Consiglio di Stato sulla sospensione delle licenze in oggetto non risulta condivisa dal Comune di Venezia, tanto che lo stesso Comune ipotizza di ricorrere alla recente “Legge Bersani” per rassegnare, in via provvisoria, in attesa di un nuovo Bando di concorso, alle stesse persone le licenze annullate;

SI CHIEDE CHE:

il Comune applichi l’ordinanza del Consiglio di Stato di sospensione delle 12 licenze, che lo stesso non deroghi dall’ordinanza attraverso la concessione di licenze provvisorie in attesa di un nuovo Bando, se non nel numero di tutti i 45 componenti la graduatoria attuale,

SI CHIEDE INOLTRE:

che L’Amministrazione Comunale diventi parte attiva e quindi proponente nei riguardi della Regione Veneto affinché il numero delle licenze taxi nel Comune di Venezia  sia elevato, gradualmente nell’arco di 3 anni, almeno al numero di 250 contro le attuali 96 per smantellare “il monopolio” esistente nel Comune di Venezia (come sostenuto dall’Autority Antitrust);
venga garantito un servizio pubblico decente alla cittadinanza come avviene in altre città del Veneto dove le licenze vengono assegnate in base al numero di abitanti; una ogni circa 800/1000 abitanti, nonchè al fine di garantire quanto viene stabilito dalla Concessione comunale di servizio pubblico, che oggi viene ignorato, il presidio per le 24 ore dei taxi agli ingressi degli Ospedali, alla Stazione, in Aeroporto, al Porto e nelle frazioni decentrate della terraferma veneziana come Favaro, Chirignago, Marghera e Zelarino.


 

Alfonso Saetta          
 
          

 

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