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Dati dell'appuntamento cercato

Titolo: CICLOSPRITZ Nessun essere umano è illegale!
Sottotitolo: venerdì 18 luglio ore 18:00 Piazza Pastrello Favaro
Dove: Favaro-Mestre
Data: 18/7/2008
Tipologia:

biciclettata

Testo:

Nessun essere umano è illegale!

Per una città aperta e solidale, contro il razzismo e la xenofobia

CicloSpritz

Appuntamento con le biciclette

Venerdì 18 Luglio, Ore 18:00, Piazza Pastrello, Favaro Veneto

Conclusione a Piazza Ferretto con Spritz in omaggio

…Solo i diritti danno sicurezza…

   

TUTTI I DIRITTI UMANI PER TUTTI

Siamo donne e uomini impegnati in ambiti diversi della società civile, convinti che le nostre comunità locali siano arricchite dalle proprie diversità e unite dalla condivisione di un destino comune, senza paura del futuro.

Vogliamo denunciare i tentativi di negazione e violazione dei diritti umani che stanno avvenendo, sempre più frequentemente, anche nella nostra Città.

Siamo molto allarmati per quanto sta accadendo in merito al previsto insediamento dei nostri concittadini Sinti, di Via Vallenari a Mestre. Assistiamo con grande preoccupazione alla sistematica denigrazione di una comunità che da decenni, vive tra noi in modo sempre più integrato, mantenendo le proprie tradizioni e i propri stili di vita, considerando le fondamentali regole del vivere insieme, nell’adempimento dei doveri e nella disponibilità dei diritti che distinguono l’effettivo esercizio della cittadinanza.

Venezia è sempre stata una città aperta, accogliente, dove l' incontro e la convivenza interculturale hanno una storia millenaria. Ed è proprio la convivenza che deve ri-diventare il fulcro della discussione politica e sociale. C'è l'urgente necessità di aprire un confronto, un dialogo, e con essi denunciare chi vuole strumentalizzare politicamente la nascita del nuovo campo Sinti per diffondere paura, senso di precarietà, razzismo e così trasformare il campo in una delle tante occasioni per fomentare discriminazioni e violenza. C'è bisogno di seminare conoscenza reciproca, favorire l'integrazione e promuovere  la cooperazione, unico vero antidoto contro chi, per bassi motivi elettoralistici, vuole solo diffondere paura,  terrore, diffidenza ed incomprensione.

Siamo molto indignati per i tragici eventi che sono avvenuti negli ultimi giorni, quando nelle mattine del 22 e del 27 giugno e del 4 luglio i cadaveri di tre ragazzi di etnia curda irachena venivano ritrovati dentro dei tir, e l’ultimo addirittura legato sotto,  su  navi in partenza dalla Grecia e arrivate al porto di Venezia.  Ragazzi morti per le difficoltà di un viaggio rischiosissimo, uguale a tantissimi altri cui ricorrono migliaia e migliaia di migranti per poter continuare a sperare in una vita migliore. Esprimiamo la più grande preoccupazione per il fatto che le pratiche di respingimento alla frontiera attuate al porto di Venezia dalle forze di Polizia competente non appaiono adatte a garantire l’effettiva valutazione delle posizioni soggettive dei migranti che arrivano nascosti sulle navi, pur essendo molti di loro dei potenziali richiedenti asilo e dei minorenni e quindi avendo diritto a particolari tutele giuridiche. Il ragazzo morto il 22 giugno era con tutta probabilità già stato respinto cinque giorni prima al valico di frontiera del porto di Venezia senza avere incontrato nessun interprete o operatore competente nel fornirgli un’informazione dettagliata circa i suoi diritti. Per questo motivo ha destato in noi particolare turbamento il fatto che, contestualmente al ritrovamento del secondo cadavere, il 27 giugno, altri cinque migranti siano stati repentinamente respinti verso il paese da cui provenivano, senza che venisse loro garantita l'applicazione della normativa in corso.

Abbiamo scritto una lettera aperta al Prefetto di Venezia per avere risposte in merito a questi respingimenti, ma non abbiamo attenuto nessuna possibilità di confronto.

I diritti fondamentali sanciti dalla carta dell’Onu sono ancora oggi quotidianamente calpestati, a Venezia come in mille altre parti del mondo, non possiamo rimanere immobili davanti a tutto questo, dobbiamo lavorare tutti quanti perchè quei diritti siano realmente riconosciuti e garantiti, a partire dal territorio in cui viviamo.

Lo faremo a fianco di chi queste violazioni le vive quotidianamente, lo faremo assieme ai Migranti, ai Sinti e ai Rom di Venezia e Mestre. 

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