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verbale - IX^ Commissione
Seduta del 02/12/2004

 

convocazione

resoconto sintetico

tabella presenze

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Consiglieri componenti la Commissione: Livio Marini, Giorgio Reato, Andrea Dapporto, Piero Rosa Salva, Alberta Rincorosi, Danilo Rosan, Andreina Corso, Enrico Nardin, Sergio Vazzoler, Gianfranco Bettin, Renato Darsič, Sandro Bergantin, Gabriele Senno, Antonio Cavaliere, Paolo Dall'Agnola, Pier Giovanni Brunetta, Raffaele Speranzon, Luciano Pomoni, Giorgio Suppiej


Consiglieri presenti: Livio Marini, Andrea Dapporto, Piero Rosa Salva, Enrico Nardin, Sergio Vazzoler, Renato Darsič, Gabriele Senno, Paolo Dall'Agnola, Pier Giovanni Brunetta, Ugo Bissacco (sostituisce Andreina Corso)


Altri presenti: Assessore alle Attivitā Produttive: Luciano De Gaspari; Presidente Commissione Commercio Itinerante: Marco Agostini; Rappresentanti venditori ambulanti: Seck Elhadji, Sagna Marc


 
Ordine del giorno della seduta

  1. Presentazione del piano per l'esercizio del commercio su aree pubbliche in forma itinerante ;
     
  2. Esame della proposta di deliberazione su iniziativa del Consiglio di Quartiere nr. 1 - PD 3150/2004: Aree di divieto dell'esercizio del commercio su aree pubbliche in forma itinerante.


Verbale della seduta
 

Alle ore 11.20 il Presidente DARSIE’, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta.

Viene consegnata una planimetria del Centro Storico nella quale sono riportate le zone individuate per l’esercizio del commercio ambulante e il numero dei venditori per ogni area (per un totale di 63 operatori).

DE GASPARI: precisa che questo provvedimento nasce dall’applicazione di un articolo del Regolamento del Commercio su aree pubbliche. Fa presente che il gruppo di lavoro che ha operato su questo aspetto ha avuto effettivamente qualche ritardo rispetto ai tempi programmati. Fa notare che i siti individuati sono distribuiti in modo equo e in un numero ampio, ma con un carico leggero, per la particolare conformazione del centro storico. Il problema da affrontare ora è quello della gestione, per cui abbiamo chiesto la collaborazione dei rappresentanti dei venditori e della polizia municipale per rendere operativo e far rispettare il regolamento.

AGOSTINI: fa sapere che gli operatori sono stati invitati ad una riunione, nella quale sono stati eletti dei rappresentanti, con i quali è stato deciso di spalmare le 23 aree sul territorio, escludendo l’area centrale, dove è più forte il contrasto con il commercio esistente e privilegiando invece le zone dove i flussi turistici stanno avendo una dinamica nuova, es. Zattere. La coesistenza di un numero massimo di quattro operatori per sito è stata pensata per evitare un eccessivo impatto con la cittadinanza e i commercianti, ma anche per non creare disturbo alla circolazione.

NARDIN: trova interessante capire con quali criteri siano state definite le quantità di operatori. Chiede per quale motivo non venga consentito il libero commercio ambulante dopo le ore 20.00, visto che non esisterebbero più problemi di coesistenza e chiede perché sia stata esclusa la zona di Calle 22 marzo.

BRUNETTA: ritiene che la Commissione in questi nove mesi di lavoro abbia trascurato le prescrizioni della Legge regionale sul commercio itinerante in aree pubbliche, la quale prevede che lo svolgimento della attività ambulante debba differenziarsi da quella fissa, infatti viene consentita la sosta per un massimo di 2 ore, e lo spostamento, con eventuale turnazione, deve avvenire per una distanza minima di 250 metri. La merce inoltre non deve avere contatto con il terreno e non è posta alcuna limitazione sul numero dei venditori itineranti. Su quest’ultimo aspetto si chiede come farà la polizia municipale a decidere chi abbia diritto ad occupare gli spazi stabiliti e come la stessa si organizza per far rispettare il regolamento.

AGOSTINI: comunica che la Commissione ha avuto ben chiari i limiti imposti dalla legge, ed ha affrontato nel dettaglio il tema delle modalità dell’esercizio del commercio ambulante. Ritiene però che alcune prescrizioni vadano interpretate: ad esempio se la merce non può toccare il suolo e non può essere allestito un banco, risulta impossibile tenere in braccio tutto il giorno i prodotti da vendere, per cui si è pensato ad uno stuoino per l’appoggio della merce, che è forse il mezzo più idoneo per motivi igienici e di normativa. Un’altra caratteristica di Venezia è la moderata metratura del centro storico, per cui risulta difficile applicare il principio della turnazione oltre i 250 m. Fa notare che il Comune viene ulteriormente tutelato attraverso il divieto di uso dei mezzi di trasporto della merce, che a Venezia sono carri trainati a mano, nell’area del centro storico. Precisa che il numero degli operatori è stato concordato con i rappresentanti delle categorie e che la liberalizzazione della vendita dopo le 20.00 è apparsa scarsamente interessante per tutti. Tuttavia per alcune categorie merceologiche (fiorai) è stata consentita la vendita serale. Calle 22 marzo è stata esclusa per l’impossibilità di individuare un’area idonea alla vendita a causa del numero elevato di negozi con vetrine, e si sarebbe creato inoltre una sperequazione qualitativa con le altre aree.

DALL’AGNOLA: a suo parere rimangono dubbi di legittimità rispetto alle normative vigenti in materia, per cui chiede che, prima che questa discussione approdi in Consiglio comunale, venga acquisito un parere preciso da parte dell’Avvocatura Civica, anche per tagliare la strada ad eventuali ricorsi. Comunica che presenterà un emendamento per modificare alcune aree. Invita infine a predisporre un provvedimento analogo anche per la Terraferma, poiché molti dei venditori esclusi da questa opportunità, si riverseranno a Mestre e Marghera.

BRUNETTA: rimane del parere che questa proposta stravolge la legge regionale, chiede infatti se il diritto di esercitare in queste aree vale per chiunque, da qualunque parte d’Italia provenga, perché in questo caso non è chiaro come il Comune riuscirà a garantire a tutti i richiedenti la facoltà di vendere nelle aree stabilite. Fa presente poi che la turnazione e la distanza tra aree sia una prescrizione basilare della legge regionale e che non sia possibile modificarla a proprio uso.

NARDIN: ritiene che se sono presenti delle contrapposizioni con la legge su questi aspetti, allora è il caso di cambiare la legge, che evidentemente non è in grado di tutelare le persone in modo idoneo.

DAPPORTO: afferma che l’obiettivo del provvedimento è proprio eliminare l’illegalità attraverso una regolamentazione precisa, e la nostra città ha molteplici possibilità su questo aspetto. Ritiene importante far sì che il commercio da itinerante non diventi fisso, mettendo però i venditori ambulanti in condizione di poter esercitare la loro attività in modo adeguato. Ritiene infine che le leggi debbano essere applicate intelligentemente e non in termini ristrettivi.

SECK: sostiene che tutto ciò che è organizzato bene può diventare bello, per questo si sono costituiti in associazione. Chiede un aumento del numero degli operatori e delle aree per soddisfare le circa 100 persone che attualmente lavorano a Venezia. Chiede inoltre che sia prevista la possibilità di lavorare oltre le ore 20.00 e come ci si debba comportare nei periodi dei mercatini e delle fiere.

SAGNA: ringrazia per aver regolamentato l’attività e ribadisce le richieste del sig. Seck.

AGOSTINI: ritiene possibile pensare che durante il periodo delle fiere possano avvenire spostamenti in aree limitrofe, normalmente vietate. Potrà essere fatto un ulteriore sforzo per cercare di aumentare, ma di poco, il numero degli operatori, senza però stravolgere l’equilibrio delle aree individuate. Fa sapere che la gestione dei posti, che deve essere evidentemente garantita a tutti, sarà svolta dalla polizia municipale.

DARSIE’: ricorda che questa ipotesi si concretizzerà in una successiva proposta di deliberazione di Consiglio, che terrà conto anche di quanto emerso nella discussione di oggi, per cui ci sarà tutto il tempo per riconsiderarla. È particolarmente contento dell’assunzione di responsabilità da parte di chi eserciterà questa attività e fa notare che in queste situazioni la condivisione del percorso porta a risultati positivi. Si augura che entro la fine dell’anno si arrivi a poter discutere la proposta di deliberazione.

DE GASPARI: comunica che nella proposta di deliberazione sarà senz’altro tenuto conto del dibattito avvenuto, compreso il parere della Avvocatura Civica e la proposta di estensione del provvedimento alla Terraferma. Sostiene che le turnazioni e la gestione in generale, dovranno essere svolte in modo coordinato tra le autorità competenti e gli operatori, anche attraverso forme di autogoverno. Propone ad esempio di prevedere turni di lavoro di mezza giornata, in modo da ottenere il raddoppio dei posti. Fa sapere che alcune categorie, sia dei commercianti che dei venditori ambulanti, non hanno condiviso totalmente le scelte concordate, che sono quindi frutto di un equilibrio tra la tutela dei vari interessi coinvolti. Rileva l’impossibilità di limitare il commercio ambulante a Venezia per l’enorme ampiezza del suo centro storico. Fa notare infine che questo che si sta affrontando può essere visto come un modo per testare la capacità di integrazione dei lavoratori extracomunitari attraverso la legalizzazione della loro attività, che dovrebbe contribuire a combattere il fenomeno dell’abusivismo.

DARSIE’: dichiara conclusa la discussione sul punto 1) dell’ordine del giorno. Riguardo al punto 2) propone di rinviare l’esame della proposta di deliberazione, in quanto non è presente il Presidente del Consiglio di Quartiere n. 1, che è promotore della proposta. La Commissione concorda.

Alle ore 13.00 la seduta ha termine.


 

 

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