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verbale - IX^ Commissione
Seduta del 08/07/2004 (congiunta alla  X^ Commissione)

 

convocazione

resoconto sintetico

tabella presenze

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Consiglieri componenti le Commissioni: Livio Marini, Pierluigi Gasparini, Andrea Dapporto, Maurizio Baratello, Giorgio Reato, Giampietro Capogrosso, Piero Rosa Salva, Alberta Rincorosi, Danilo Rosan, Pietrangelo Pettenò, Andreina Corso, Enrico Nardin, Sergio Vazzoler, Flavio Dal Corso, Gianfranco Bettin, Renato Darsiè, Sandro Bergantin, Gabriele Annì, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Terzio Luppari, Gabriele Senno, Paolo Dall'Agnola, Pier Giovanni Brunetta, Nicola Bottacin, Luciano Pomoni, Raffaele Speranzon, Giorgio Suppiej


Consiglieri presenti: Livio Marini, Pierluigi Gasparini, Andrea Dapporto, Maurizio Baratello, Giorgio Reato, Giampietro Capogrosso, Alberta Rincorosi, Flavio Dal Corso, Sandro Bergantin, Saverio Centenaro, Terzio Luppari


Altri presenti: Assessore alle Politiche della mobilità e dei trasporti: Michele Mognato, Assessore all’Ambiente: Paolo Cacciari, Asessore alle Attività Produttive: Luciano De Gaspari, Assessore alla Legge Speciale per Venezia: Giampaolo Sprocati, Direttore Centrale alle Attività Produttive: Dott. Annibale Tagliapietra, Direttore Centrale Ambiente e Sicurezza del Territorio: Gian Luigi Penzo, Assessore Provinciale all’Ambiente: Dottt. Ezio Da Villa, Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia: Dott. Giancarlo Zacchello, Presidente del Magistrato alle Acque: Dott. Ing. Maria Giovanna Piva, Ing. Alfredo Caielli, dirigente dell'Ufficio per la Salvaguardia del Magistrato alle Acque di Venezia, Ministero dell’Ambiente: Dott.ssa Marta Valente, ICRAM ( Istituto Centrale per la ricerca Scientifica e Tecnologia Applicata al Mare ): Ing. Luciano Depropris, FIT-CGIL


 
Ordine del giorno della seduta

  1. Ipotesi di soluzioni ai problemi degli scavi dei canali portuali navigabili.


Verbale della seduta
 

Alle ore 11.20 il Vice Presidente della IX^a Commissione Consiliare, Andrea Dapporto, di concerto con il Presidente della X^a Commissione Consiliare, Flavio Dal Corso, assume la presidenza delle Commissioni e constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta, comunicando che l’o.d.g. della Commissione è un argomento importante e fondamentale per lo sviluppo della Città di Venezia.

BERGANTIN: affermando che l’oggetto della convocazione della Commissione è generico e che non si capisce chi sono i soggetti che presenteranno i progetti di soluzione ai problemi degli scavi dei canali portuali navigabili, chiede se si tratta di un avvio di un progetto che avrà altre tappe e quindi si tratta di un’audizione o verranno presentate delle vere e proprie ipotesi concrete.

DAPPORTO: dichiara che si tratta di avviare un processo di discussione per tentare di trovare delle soluzioni concrete in merito al Porto di Venezia, e suggerisce per affrontare i lavori della commissione, una scaletta di interventi partendo dagli Assessori Comunali, all’Autorità Portuale di Venezia, al Magistrato alle Acque, ai rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, all’Assessore Provinciale all’Ambiente, e poi con gli interventi dei singoli Consiglieri Comunali.

DE GASPARI: illustra l’atto di indirizzo della Giunta Comunale n. 61 relativo all’ “ AREA 43 HA “ in cui è previsto che tutte le direzioni centrali coinvolte dovranno tradurre tale atto in concrete attività di gestione tra le quali:

  • Procedere ad un accordo con il Magistrato alle Acque per la definizione dei criteri di ripartizione degli oneri per le necessarie opere di bonifica e di caratterizzazione dell’area,
  • Coordinare le iniziative tra Autorità Portuale di Venezia e Vesta per la costituzione di un sistema di raccolta, trattamento e smaltimento di fanghi di tipo B e C.
  • Coordinare le procedure di bonifica di ulteriori 10 ettari.

Inoltre data l’importanza e l’urgenza per una soluzione al tema degli scavi dei canali portuali navigabili, chiede ai rappresentanti del Ministero dell’Ambiente una normativa più chiara, con una contestuale modifica della Legge 471 per velocizzarne l’iter e ottenere più poteri a livelli territoriali decentrati.

ZACCHELLO: ricorda i dati della crisi del Porto di Venezia da quando la Capitaneria di Porto nel Marzo scorso lo aveva declassato a causa della ridotta pescata dei canali che è passata da 31,06 piedi ( circa 9 metri ) a 30 piedi, con la conseguenza che due operatori di Navigazione come la Evergreen e la Llyod Triestino hanno deciso di abbandonare il Porto di Venezia per dirigersi verso i Porti commerciali di Trieste e Ravenna, con una riduzione di “ 300 navi e 50.000 container “, senza contare la perdita di potere economico a livello internazionale per il perdurare di questa situazione di incertezza.

PIVA: dichiara che è di fondamentale importanza risolvere il problema dei canali navigabili del Porto come conseguenza dell’importanza che ha nell’economia Veneziana, e già nel pomeriggio ci sarà un incontro con la Direzione alle Attività Produttive per tentare una soluzione che possa garantire la navigabilità dei canali. Elenca le possibili alternative per risolvere il problema:

  • Barene di fanghi di tipo B, la cui richiesta di attuazione è ferma in Commissione di Salvaguardia dal 2001
  • Casse di colmata, per depositare fanghi asportati con gli scavi e sostituirli con quelli presenti di tipo A, ma c’e’ stato il rifiuto da parte del Comune di Mira.
  • Area dei Tigli, dove poter accumulare i fanghi scavati.
  • Impianti di trattamento che a “ costi accettabili “ potrebbero trattare i fanghi per poi riutilizzarli ad esempio nella produzione di laterizzi.
  • Molo Sali, però prima va bonificato il fango già esistente prima di portare nuovi fanghi scavati dal canale di Malamocco – Marghera.
  • 43 Ettari, con possibile soluzione provvisoria per andare incontro alle difficoltà del Porto di Venezia.
  • Isola delle Trezze, per lo stoccaggio provvisorio dei fanghi di tipo A e B, con l’opera di abbassamento dei fanghi depositati tempo fa e il contestuale rialzamento delle sponde.
  • Isola di San Giorgio, con la possibilità di stoccare circa 150.000 mq3, ma in questo caso Insula non ha ancora approvato un progetto di utilizzo.

CAIELLI: ricorda che secondo uno studio effettuato, i fanghi da dragare sarebbero circa 5.000.000 mq3, e attualmente con le tecnologie che si hanno a disposizione si riesce a depurarne circa 200 mq3 al giorno, con una conseguente soluzione molto distante nel tempo. Afferma che fondamentalmente manca una convergenza d’intenti per una soluzione concreta al problema dello scavo dei fanghi dei canali navigabili. La stessa Area dei Tigli, che di fatto è una discarica di rifiuti solidi urbani, dovrebbe prima essere messa in sicurezza e poi ci si potrebbero portare i fanghi scavati. Ricorda che l’Isola delle Trezze era stata costruita anni fa per rispondere al problema del dragaggio dei rii secondari di Venezia, dove un ulteriore rialzo potrebbe consentirne il deposito di ulteriori 500.000 mq3 ma bisogna considerare la Legge Speciale per Venezia. La stessa Area di Mira, che è una discarica esclusiva del Magistrato alle Acque in area demaniale per i soli fanghi scavati, ha trovato le contrapposizioni della popolazione e amministrazione locale per il pericolo e la nocività di questi fanghi.

ZACCHELLO: afferma che l’inquinamento non sarebbe un problema grave dato che uno studio effettuato dall’Autorità Portuale di Venezia ha dato il seguente risultato in merito alla composizione dei fanghi all’interno dei canali, il 6,3% di tipo A, il 77% dei fanghi è di tipo B, il 13,2% di tipo C, e una percentuale dello 0,9% è composta di sostanze più pericolose non classificate.

VALENTE: afferma che per Venezia vige il Decreto Ministeriale n. 471 del 1999 che viene applicato a tutti i siti di interesse nazionale, e che esiste in caso di necessità una procedura accelerata.

DEPROPRIS: porta ad esempio la costituzione di una cassa di colmata a Livorno per 1.500.000 mq3, e altre come quelle eseguite a Rotterdam dove però esiste una diversa normativa nazionale. La costituzione delle casse di colmata deve avvenire secondo le procedure tecniche delle precedenti con una maggiore impermeabilizzazione del fondo e atte alla raccolta di fanghi fino al livello B, con la destinazione dei fanghi eccedenti tale classificazione presso il Molo Sali. Concludendo ricorda la sentenza del T.A.R. di La Spezia che afferma che in un sito inquinato prima bisogna attuare la bonifica poi le opere di intervento.

CAIELLI: ricorda che Venezia è una realtà unica e particolare, e tenendo conto di tutte le sue “ specificità “ è difficile farla ricadere nella normativa nazionale come invece vorrebbe il Ministero dell’Ambiente, pertanto sollecita un tavolo di confronto per trovare soluzioni tipicamente Veneziane.

DA VILLA: precisa la posizione della Provincia di Venezia in merito alla questione dello scavo dei canali di navigazione portuali ricordando tutte le proposte presentate negli ultimi periodi e dove e perché tali iniziative sono state bloccate, dichiarando che “ la Provincia è sempre disponibile a dialogare per trovare una soluzione definitiva “.

ZACCHELLO: afferma che i sedimenti causati dallo spostamento delle navi non sono pericolosi, come viene affermato da uno studio condotto dall’Università di Trieste, e la soluzione più immediata, anche se non duratura, sarebbe di spostare i fanghi dal centro del canale lungo le rive laterali, dato che tutte le altre possibili soluzioni richiedono dei tempi medio/lunghi e non si può più aspettare per evitare possibili peggiori ripercussioni nell’economia portuale.

PIVA: dichiara che le soluzioni alternative potrebbero essere attuate in 6/8 mesi, mentre quella proposta dall’Autorità Portuale di Venezia è un intervento momentaneo in quanto per scivolamento i fanghi scavati ritornerebbero ad ostruire il canale.

ZACCHELLO: ricorda che i tempi sono di massima urgenza, e già 3 mesi sono troppo lunghi per trovare una soluzione, senza dimenticare i problemi che il Porto sta affrontando a causa della perdita di navi, della riduzione del numero di container e dei problemi dei lavoratori TIV.

DE GASPARI: sofferma l’attenzione sull’importante atto politico con cui si da la disponibilità dell’area 43 HA, e fa due osservazioni:

  • Puntare a modificare la Legge 471 del 1999, proprio per la particolarità di Venezia rendendola più vicina al territorio specifico per poter usare i propri strumenti.
  • Il problema delle risorse finanziarie, dove il Governo con “ una mano da i soldi e con l’altra pone i problemi “ per poter attuare gli interventi. Il Comune di Venezia, da parte sua ha messo a disposizione l’area 43 HA, ma questa non deve essere solo un’area di stoccaggio, ma di trattamento e di sistemazione dei fanghi inquinati

DAL CORSO: osserva che sono state presentate diverse soluzioni possibili, e che sarebbe opportuno la convocazione di una Conferenza di Servizi tra gli organismi Centrali e Decentrati dello Stato.

CAPOGROSSO: constata che il problema degli scavi dei canali portuali navigabili sussiste sia nell’immediato per non perdere competività nei confronti di altri porti Italiani, che nel medio/lungo termine dove queste situazioni di crisi potrebbero ripresentarsi; sollecita a tal fine una riconvocazione delle Commissioni Consiliari per trattare progetti concreti da esaminare per risolvere definitivamente queste problematiche.

LUPPARI: confida nella buona volontà di tutti gli organi presenti per trovare una soluzione celere alla perdita di competitività che il Porto sta affrontando in questi ultimi periodi.

FIT-CGIL: sofferma l’attenzione sui lavoratori del Porto di Venezia che sono 1.800 dipendenti senza contare i 18.000 dell’intero indotto, e sui dati relativi al flusso di navi in entrata al porto pari a circa 4500 navi annue, ricordando che i ritardi nelle scelte stanno penalizzando gli stessi lavoratori che non hanno la sicurezza per la loro attività.

ZACCHELLO: afferma che se fosse investito di un mandato speciale per poter eseguire con l’ausilio della Capitaneria di Porto i lavori di dragaggio per riportare sui margini dei canali i fanghi scivolati al centro, se ne assumerebbe tutta la responsabilità.

PIVA: risponde che il Magistrato alle Acque valuterà l’ipotesi proposte dall’Autorità Portuale di Venezia, ma che lo stesso Dott. Mascanzini del Ministero dell’Ambiente ha minacciato di possibili denuncie se venissero effettuati dei lavori non conformi al protocollo del 1993, contestualmente dichiara di aver intenzione di ripresentare in Commissione di Salvaguardia la proposta relativa alla “ Barena Colli “. Sofferma l’attenzione sul fatto di non fare progetti inutili con notevoli spese dei contribuenti.

DEPROPRIS: dichiara che attualmente si potrebbero stoccare 1.000.000 di mq3 di fanghi solo di tipo B presso il Molo Sali.

CAIELLI: ricorda che il costo per lo stoccaggio dei fanghi è di circa 5/8 Euro al mq3 per i fanghi nelle Barene, contro un costo di circa 35 Euro al mq3 per i fanghi di tipo B presso il Molo Sali.

DAPPORTO: valuta l’importanza del confronto avuto in sede Istituzionale sollecitando a breve termine la convocazione di una Conferenza di Servizi sul tema dello scavo dei canali navigabili del porto, ricordando una sentenza della Corte dei Conti per il danno per il mancato scavo dei canali.

Propone un Ordine del Giorno da portare in Consiglio Comunale per sollecitare gli uffici ministeriali competenti a trovare una soluzione rapida al problema.

Alle ore 13.00 il Vice Presidente esaurito l'ordine del giorno dichiara chiusa la seduta.


 

 

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