Alle ore 15.40 i Presidenti CENTENARO e CENTANINI, constatata la presenza del numero legale, dichiarano aperta la seduta.
CENTENARO: ricorda che questa riunione è stata convocata su richiesta di alcuni consiglieri per verificare, con il Direttore dell’ULSS, lo stato di attuazione e il rispetto dell’accordo Comune-ULSS sulla dismissione dei complessi sanitari.
PADOAN: elenca gli interventi previsti dall’accordo per un totale di circa 300 milioni di €, di cui il Comune di Venezia ne finanzia unicamente 70 per l’Ospedale di Mestre, mentre per i rimanenti si è scelto la formula del project financing con i privati. Rileva come ci sia stata pochissima attuazione sui progetti previsti dall’accordo, gli impegni assunti sono quasi del tutto inevasi per inadempienza del Comune, mentre l’ULSS ha rispettato i tempi e si è attivata per quanto di sua competenza. Fa presente la vicenda dell’area Bellinato, per la quale nel 1993 il Comune ha offerto una cifra irrisoria e l’area è stata persa. Sostiene che per valorizzare al meglio l’area strategica dell’Umberto I, l’operazione doveva comprendere tutta residenza, come prevede il PRG vigente, mentre ora in questa proposta di variante compaiono una serie di vincoli che squalificano l’area. Comunica comunque che l’ULSS dà la propria disponibilità per trovare una soluzione.
ZORDAN: ammette l’esistenza degli evidenti ritardi, ma fa presente che la valorizzazione urbanistica non è un mero fatto edilizio, ma deve tendere ad una serie di funzioni che siano connesse alla residenza, la quale dovrà avere adeguati spazi pubblici e dovrà essere destinata anche ai ceti medio-bassi. Fa notare che la dimensione volumetrica dell’intervento è stata concordata e si è stabilito di non diminuirla per venire incontro alle esigenze finanziarie dell’ULSS. La scelta del concorso di progettazione è motivata dall’importanza strategica dell’area ed è garanzia della migliore progettazione.
DARSIE’: ritiene che gli accordi vadano senz’altro rispettati, ma va tenuto conto anche delle esigenze urbanistiche della città. Il punto è quindi capire se questa ipotesi che stiamo valutando corrisponde alle aspettative dell’ULSS e quanto eventualmente ne sia lontana, perché se la distanza non è molta possiamo approvarla, altrimenti è il caso di ridiscuterla. Ricorda che i progetti di S.M. delle Grazie e di Villa Tevere sono già stati approvati dal Consiglio comunale.
BORASO: ricorda che il concorso di progettazione è stato concordato dall’Assessore con una sola telefonata all’ULSS e che il contenuto del piano non è stato nemmeno concordato. Fa notare che non stiamo interloquendo con un privato, ma con un Ente pubblico. Non ha intenzione di assestare i numeri del progetto in Commissione, numeri che andavano concordati preventivamente. Chiede se sia un obbligo prevedere la quota di edilizia convenzionata, perché è noto che un intervento di questo tipo abbassa il valore dell’area. Fa rilevare gli anni di ritardo del Comune su questa partita e invita a trovare una soluzione che vada incontro alle esigenze dell’ULSS.
DAL CORSO: precisa che né il Comune né l’ULSS hanno il ruolo degli immobiliaristi, ed entrambi devono tener conto dell’importanza dell’area su cui si va ad operare. La proposta non è chiusa. Ritiene improbabile pensare di adottare tutte le varianti contenute nell’accordo nei tempi previsti, anche se alcune sono già state approvate.
CAPOGROSSO: sostiene che la valutazione preliminare da fare sia di tipo urbanistico, senza condizionamenti di tipo finanziario, cercando comunque di rispettare gli accordi presi.
BERGANTIN: ritiene che la zona sia già fornita dal ricettivo ed è invece carente di residenza, orientabile oltre il 51% previsto. Sostiene inoltre che l’edilizia convenzionata debba trovare collocazione anche in questo contesto, perché non va più progettata nelle zone marginali della città e può essere realizzata con criteri di qualità. Invita l’Amministrazione a rivedere il progetto e fa notare che l’opposizione, che ha assunto un atteggiamento ostruzionistico, dovrebbe farci sapere come voterà su questa variante.
CENTENARO: ricorda che stiamo solo adottando la variante, che dovrà poi essere controdedotta, e quindi effettuerà un altro passaggio in Commissione.
GASPARINI: vorrebbe che fosse meglio esplicitato dal Direttore Padoan il quadro delle cifre relative ai vari progetti. Fa notare che l’accordo prevede che questo progetto venga realizzato dopo il trasferimento nel nuovo Ospedale di Zelarino. Rileva la pesantezza dell’articolo apparso oggi sul giornale, che lascia “l’amaro in bocca”.
POSSAMAI: è preoccupato perché i ritardi su queste operazioni portano ad uno scadimento della situazione sanitaria della città. A suo parere necessitano degli aggiustamenti per eliminare quei vincoli che ostacolano la piena realizzazione del progetto e si dichiara perplesso, se le cose rimarranno così, nell’esprimere il proprio voto su questa Variante.
BISSACCO: invita a valutare insieme, senza polemiche, tutti gli elementi e gli impegni che costituiscono l’accordo. Ritiene importante capire direttamente dal Direttore dell’ULSS se quanto contenuto nell’articolo del Gazzettino corrisponda al vero, per comprendere quali sono le reali necessità dell’ULSS rispetto alla Variante proposta, fermo restando le necessità del Comune di garantire la qualità urbanistica di questa area, compreso la scelta di prevedere l’edilizia convenzionata, che a suo parere non precluderebbe la redditività del progetto.
DAPPORTO:a suo avviso consentire la massima resa per l’ULSS e non pensare al grande valore strategico dell’area è stato un errore avvenuto nel momento l’accordo, errore dovuto alla forte spinta politica che c’è stata. È nostro dovere comunque ora farsi carico dei problemi che pone l’ULSS, ma non su questa area, per la quale ritiene che non ci si debba far condizionare dalla valorizzazione economica.
PEZZANGORA: ritiene che sia possibile ottenere un buon progetto urbanistico con una buona valorizzazione, facendo combaciare entrambe gli aspetti.
MIATELLO: invita a rivedere il progetto, se questo ne migliorerà i contenuti, trovando un punto di incontro tra il Comune e l’ULSS. Per farlo però occorrerebbero delle valutazioni precise che non erano disponibili al momento del voto sull’accordo, ma che ora ci sono.
SPERANZON: invita ad usare il buon senso, a prescindere dalle posizioni politiche, per trovare il modo di riqualificare un’area che corre il pericolo di diventare altrimenti una zona degradata al centro della città. L’obiettivo è ottenere il massimo delle ispettive per tutti e due gli Enti e preannuncia che l’opposizione non farà certamente ostruzionismo su questa deliberazione. Ricorda che ogni cittadino potrà poi presentare eventuali osservazioni che saranno valutate attentamente.
PADOAN: fa sapere che la situazione sanitaria di Venezia era, agli inizi del 2000, la peggiore del Veneto, perché le strutture non si erano evolute in modo adeguato ai tempi e le convenzioni firmate per rimediare a questa carenza sono state fatte correttamente, anticipando cioè la condizione urbanistica al trasferimento delle strutture, ma non sono però state attuate nel modo giusto. Sostiene che la coerenza urbanistica deve partire dalla residenza senza vincoli. Comunica la disponibilità a modificare questo obiettivo, a fronte di eventuali compensazioni alternative per coprire il mancato raggiungimento delle aspettative economiche programmate. A suo parere si poteva utilizzare questa possibilità per realizzare un Centro Direzionale del Veneto, ma i troppi vincoli posti fanno sì che l’area perda del proprio valore economico, valore che deve contribuire a finanziare il progetto di riqualificazione sanitaria della città. Riguardo all’articolo apparso sulla stampa precisa che le sue parole sono solo quelle virgolettate.
ZORDAN: premettendo che la volumetria esistente è stata mantenuta, precisa alcuni aspetti che, nell’acconsentire eventuali modifiche, ritiene non debbano essere toccati: il limite massimo del volume; il rifiuto della monofunzionalità, pur condividendo l’idea di un epicentro amministrativo a Mestre, che però è previsto in un’altra zona; il rifiuto del mono-ceto per realizzare un mix sociale che non potrà che rivitalizzare l’area; il concorso di progettazione per ottenere il massimo della qualità.
Ritiene che le destinazioni possano essere riviste, anche perché siamo solo all’inizio dell’iter.
BISSACCO: fa presente che però le cifre per realizzare l’intervento non sono state rese note, e sono invece necessarie per valutare l’operazione.
PADOAN: non è in grado di fornire ora cifre precise, ma ritiene sia abbastanza evidente la perdita di valore che subirà l’area.
CENTENARO: ricordando che questo è l’inizio di un procedimento, e che pertanto la Variante potrà essere ancora modificata da osservazioni ed emendamenti, non volendo ritardare ulteriormente il percorso, propone di inviare la deliberazione in Consiglio comunale in Allegato A.
BORASO: chiede la discussione.
CENTENARO: il punto 1) viene quindi inviato in Consiglio comunale con discussione. La Commissione approva.
Alle ore 17.25 la riunione della Commissione ha termine