Verbale
Alle ore 15.50 il cons. CENTENARO, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta. La Commissione ha deciso di accogliere le richieste pervenute dai cittadini per una audizione sulla Variante di Villabona, i cui esiti saranno poi valutati in una successiva riunione.
SCASSO: illustra brevemente le ultime modifiche che sono state apportate (diminuzione del carico abitativo, diminuzione altezze edifici, modifica piazza e nuova viabilità).
BOBBO G.: il progetto è stato votato a malavoglia con l’intento di ottenere qualcosa per i nostri figli. Chiede se siano stati consultati i cittadini che dovrebbero cedere il 60% delle aree C2RS e propone una quota di cessione inferiore, per evitare speculazioni edilizie.
MINTO: fa sapere che pur votando favorevolmente la Variante, nel corso del dibattito, sono emerse alcune indicazioni: non è stata recepita la richiesta di abbassare l’altezza degli edifici interrando i garage; il percorso della bretella finisce in campagna, ma questo sarebbe evitabile ampliando Via dei Pioppi, smussando la curva e raddrizzando le strade; si ritiene che non si debba iniziare a costruire prima che siano realizzate le infrastrutture; l’annoso problema del trasferimento dei mezzi pesanti da V. Bottenigo; mancano adeguati spazi pubblici calpestabili; la ferrovia taglia in due il quartiere e quindi è emersa la necessità di prevedere un sottopasso; analogo sottopasso sarebbe auspicabile anche per l’accesso a Chirignago.
DA LIO: è titolare di una attività artigianale nella cui area è stato posto un vincolo e pertanto verrà a perdere di valore. Chiede chiarimenti per capire quale sarà il destino della sua e delle altre aree artigianali.
BEVILACQUA: fa notare che in questi due anni è stato ottenuto solo un leggero ridimensionamento del piano, a fronte della forte opposizione di parte dei cittadini. Riconosce che servono senza dubbio dei servizi per il quartiere, ma ritiene che il carico abitativo da “pagare” sia eccessivo. Il PEEP e la Piazza sono esageratamente dimensionati, non sono voluti dagli abitanti e potevano essere distribuiti diversamente. Lamenta il mancato coinvolgimento dei comitati. Ritiene che se non ci saranno i soldi per realizzare i servizi rimarranno solo gli edifici e che ci sarà una grande edificabilità per poche persone, e poco per quei cittadini che attendono di costruire la casa per i figli. Fa notare infine che manca un parco attrezzato.
BROZZOLA: afferma che i cittadini non hanno mai visto il piano, ma che attendono dal 1960 questa variante per poter costruire e invita a valutare bene quali sono le reali motivazioni che ispirano il comitato dei cittadini contro la variante.
CASARIN: sostiene che non si possa fare niente sulle aspettative di chi ha acquistato i terreni per costruirci. Non ritiene che si debba sconvolgere il territorio per ottenere quei servizi che abbiamo chiesto da anni e di cui abbiamo diritto. Il verde andrebbe realizzato in centro del quartiere e a beneficio di tutti e non per la zona PEEP. Ringrazia le forze dell’opposizione della Municipalità e del Comune e alcuni della maggioranza, e fa presente che qualcuno di essi ha interessi personali a Villabona.
BOBBO: afferma che a Villabona non ci sono più coltivatori diretti. Non vede dove sia tutta questa speculazione e ritiene che sia necessario cedere qualcosa in cambio dei servizi che si otterranno. Invita a votare velocemente la variante.
SBROGIO’: fa un invito all’equilibrio, sostiene che a Villabona si vive ancora bene perché c’è un alta qualità della vita. È un posto unico, e tale andrebbe mantenuto, senza omogeneizzarlo al resto del territorio.
LUGATO: anticipa alcune indicazioni che verranno presentate nella prossima Commissione. L’obiettivo era stralciare questa area per valorizzarla e non lasciare che si realizzasse una mera edificazione. Sostiene che la struttura urbanistica di Villabona sia ormai in crisi e credere di poter risolvere i suoi problemi senza una operazione radicale, ma intelligente, è una chimera. Questa variante rappresenta una opportunità importante per mettere in gioco tutte le sinergie possibili. Ritiene che sia possibile evitare di realizzare le bretella, prevedendo lo spostamento di un edificio in Via dei Pioppi. L’area verde va armonizzata e invita l’Assessorato a valutare la possibilità di una riduzione del perimetro dell’area PEEP, o spostarne la collocazione. Sostiene la necessità di mantenere vivo il dialogo tra cittadini e istituzioni. Ritiene che tutte le attività in sede impropria debbano assolutamente essere ricollocate, e su questo invita l’Amministrazione ad adoperarsi in modo efficace.
NARDIN: vorrebbe capire se il percorso finora svolto è stato condiviso e se le richieste dei cittadini hanno costituito il punto di partenza per costruire la Variante. Chiede se sia possibile quantificare quanto costano i servizi, rapportati al numero di abitanti.
BORASO: sostiene che se mancano i servizi a Villabona la colpa sia da imputare a chi ha amministrato la città in questi ultimi dodici anni, senza pensare di prevedervi nemmeno una piazzola di sosta per l’ACTV. Lamenta il mancato coinvolgimento delle minoranze nella fase di elaborazione del piano, facendo notare il positivo contributo che avrebbero potuto conferire, visto anche il ruolo che hanno giocato nello stimolare la produzione delle tre varianti strategiche. Chiede che l’area PEEP venga ridistribuita.
DALL’AGNOLA: preannuncia la presentazione di emendamenti che saranno frutto delle richieste dei cittadini. La questione delle attività su aree improprie potrebbe essere da tempo risolta utilizzando l’area dei 10 ettari, che è a disposizione per il ricollocamento di tali attività ma, fa notare, il bando per l’assegnazione delle aree non è ancora stato predisposto dall’Assessorato al Patrimonio.
MIATELLO: ritiene sia inevitabile che il piano vada a toccare gli interessi di qualche cittadino, e chiede ai tecnici che vadano ad individuare quelle situazioni particolarmente critiche, per provare a dare qualche soluzione. Ad esempio, riguardo alla piazza, ritiene sarebbe più consona una collocazione di fronte alla chiesa, mentre ora in quell’area è prevista edificabilità, e ciò forse perché qualche cittadino è riuscito a farsi sentire più degli altri.
CENTENARO: precisa che su questa scelta sono stati ampiamente coinvolti i parrocchiani.
VAZZOLER: rileva che anche questa seconda proposta non risponde a tutte le richieste dei cittadini, ma fa presente che nella fase delle osservazioni sarà possibile effettuare ancora qualche modifica. Il ridimensionamento dei volumi e delle altezze è stato fatto e rimane aperta solo la questione della viabilità. Ricorda che anni fa era stato predisposto un emendamento al Bilancio per migliorare la situazione viaria di Villabona, ma poi è stato messo da parte. Sostiene che la programmazione urbanistica non possa essere la sommatoria dei “desiderata” dei cittadini e invita a chiudere rapidamente la questione, senza ripartire da zero.
DARSIE’: chiede il rispetto dei tempi e ritiene che la discussione sia ormai matura per arrivare al voto. Sono state sentite le richieste dei cittadini, sulla base delle quali prenderemo ora le nostre decisioni. È vero che la questione delle attività produttive in sede impropria è tutt’ora vergognosamente irrisolta e una soluzione andrà trovata prima di procedere con la variante. Rileva infine che la questione più importante a cui mettere mano è la viabilità.
DAL CORSO: ricorda quale è stato il percorso che ha portato alla stesura di queste ultime variazioni del piano. Fa notare che la quota di abitanti prevista è la massima possibile e che non tutto è attivabile da subito, ma costituisce una facoltà di edificare che non detto venga sfruttata per intero. Sulla questione piazza ritiene ci sia spazio per ragionare. Sulla questione PEEP sostiene che si possa edificare anche con criteri di qualità e che si potranno costituire anche cooperative di cittadini per costruire.
POLETTI: propone l’interramento delle linee elettriche, anche se oneroso, poiché Villabona ne ha diritto in quanto penalizzata da tempo per la presenza di una centrale elettrica. Fa presente: che il trasferimento delle attività artigianali produrrà nuove case; che vi saranno problemi di viabilità; che va posta attenzione alla salvaguardia ambientale.
BALLIN: comunica che la Municipalità oggi non ha fatto interventi, per non togliere spazio ai cittadini, visto che si è già espressa.
ZORDAN: contesta l’uso terroristico del termine “raddoppio degli abitanti” e “cementificazione”, che sono privi di fondamento. Sostiene che l’ambito non è rurale, né semirurale, né urbano, è una periferia che manca dei servizi, i quali possono essere attivati sono in presenza di un numero minimo di abitanti (l’autosufficienza di un quartiere prevederebbe 5/6000 abitanti). Fa presente che la Regione do norma non approva piani che abbiano un indice inferiore a 1mq/mc per evitare un consumo eccessivo di suolo, e a Villabona siamo al di sotto di questo standard. Ritiene che i PEEP possano essere realizzati in qualità. Sostiene che alla chiesa di Villabona manchi il senso di identità.
CENTENARO: ringrazia i presenti, ricordando che l’argomento verrà riproposto in Commissione, con le proposte delle forze politiche e comunica che l’impegno è di votare la Variante prima del periodo natalizio.
Alle ore 18.10 il Presidente dichiara chiusa la seduta.