Alle ore 15.40 il Presidente Centenaro, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta.
CENTENARO: punto 1) ricorda che il piano di Parco Hajez è stato il primo ad essere bloccato dalla Regione, ma ne potrebbero seguire molti altri. Invita l’Assessore a spiegare come intenda affrontare la questione.
ZORDAN: ritiene che la posizione del Comune di Venezia sia corretta. I piani degli Arenili vengono realizzati sulla base della Variante Generale al PRG, che già esiste. Appare strano che la Regione abbia approvato in passato tre piani ed ora abbia bloccato solo questo. Non è una questione politica, ma semplicemente un “abbaglio” dello staff tecnico regionale. È stata inviata una lettera all’Assessore Padoin e sono avvenuti due incontri nei quali è stata chiesta una proroga sull’adozione delle varianti in corso. È indubbiamente una interpretazione poco sensata, soprattutto per i Comuni che hanno il loro territorio distante dai litorali.
CENTENARO: chiede cosa, in concreto, sia stato fatto sull’argomento.
ZORDAN: sono state fatte due lettere alla Regione e si sta comunque lavorando sulla predisposizione del Piano degli Arenili, ma il Lido ha caratteristiche diverse dagli altri litorali, e ciò comporta non poche difficoltà per la sua realizzazione.
POMONI: chiede cosa esattamente è stato chiesto alla Regione riguardo alla prossima entrata in vigore della nuova Legge urbanistica.
RUDATIS: per la nuova legge urbanistica, che, ricorda, è questione diversa dalla L.R. 33/02, è stata chiesta una proroga della sua scadenza, che verrà decisa dalla Regione, altrimenti tutti i comuni si troveranno a non poter più realizzare varianti e si verrebbe a creare un “vuoto” legislativo. Sulla questione degli Arenili invece non è stata chiesta proroga.
BORASO: chiede l’elenco degli strumenti urbanistici che potrebbero bloccarsi. Chiede che venga prevista una riunione di Commissione specifica nella quale si illustri la nuova legge urbanistica. Trova assurdo che vengano bloccati i piani della Terraferma per una questione che riguarda il Lido, è un motivo in più per dividere i Comuni di Venezia e Mestre.
PETTENO’ P.: chiede quando gli Uffici saranno in grado di consegnare il Piano degli Arenili e ritiene comunque eccessivo il tempo finora trascorso.
ZORDAN: i provvedimenti che potrebbero bloccarsi sono molti, tutti quelli realizzati, dalla Variante alla Terraferma in poi.
PILLA: l’arenile del Lido ha caratteristiche tipiche uniche, ad esempio nessuna capanna è a norma con le tipologie richieste dal Piano degli Arenili. Ciò ha comportato notevoli difficoltà in sede di progettazione, ivi compresa la necessità di costruire una nuova cartografia. È stata chiesta una proroga per la realizzazione dell’Allegato S1. Ritiene comunque che nel giro di un mese sarà possibile consegnare alla Giunta il Piano, che avrà l’impostazione di un Piano Particolareggiato.
DALL’AGNOLA: chiede se la definizione di “abbagli”, attribuita agli uffici regionali, sia una interpretazione personale dell’Assessore.
BISSACCO: va chiarito in modo preciso cosa intenda fare ora l’Amministrazione comunale per evitare il blocco a tutti gli strumenti urbanistici in itinere.
SENNO: chiede se tutte le varianti saranno bloccate e quali siano le colpe del Comune.
CENTENARO: fa presente che da maggio 2003, scadenza del termine, diversi piani sono stati approvati (es. la nuova viabilità dell’Ospedale di Mestre) e sono sottoponibili a possibili ricorsi da parte dei proprietari, i quali vincendo potrebbero creare disagi enormi.
MASCHIETTO: con l’Avvocatura Civica e la Segreteria Generale c’è stato un confronto che ci ha confortato sulla correttezza del nostro operato. Ricorda che la deroga sul Piano degli Arenili è prevista dall’art. 47 della Legge e, nel nostro caso, è motivata dal particolare lavoro che devono svolgere gli uffici. La prescrizione della Legge relativa alla non approvazione dei piani va interpretata secondo la logica, non è infatti possibile pensare che trascorso il termine vengano bloccati tutti gli strumenti urbanistici. C’è in ogni caso una certa confusione procedurale. Fa ancora notare comunque che la Variante del Lido contiene già le indicazioni previste dal Piano degli Arenili.
GIDONI: sostiene che l’art. 47 sia contraddittorio nel prevedere un percorso che è incomprensibile e illogico e che il richiamo all’Allegato S1 sia anch’esso privo di senso. Se quanto richiesto dalla Legge è gia contenuto negli strumenti urbanistici già approvati, non è necessario realizzarne altri. Ci sono gli elementi quindi per contestare le decisioni della Regione, ma è sempre opportuno evitare i conflitti e cercare un accordo tra le Amministrazioni.
MIATELLO: a suo avviso l’unica soluzione per uscire dalla situazione senza contenziosi è quella di produrre rapidamente il piano richiesto.
ZORDAN: ricorda che siamo noi stessi a realizzare ed approvare il Piano degli Arenili.
BORASO: sostiene che i funzionari regionali dovevano porre la questione ad ottobre 2003, non ora.
POMONI: la Legge è del 2002 e pertanto è a quell’epoca che andava fatto un intervento da parte del Comune per far valere le proprie ragioni. È necessario un “mea culpa” da parte dell’Amministrazione per il ritardo con il quale ha agito, anche se poi è nel giusto dal punto di vista delle procedure.
DARSIE’: continuiamo a far finta che non esista una delibera regionale che ci impedisce di approvare le varianti, cosa succederà quando invieremo il prossimo strumento urbanistico in Regione? Sono necessari interventi chiarificatori con la Regione e chiede che l’Amministrazione delinei un percorso per capire quali sono gli strumenti disponibili per sbloccare la situazione.
RUDATIS: pare logico ritenere che gli strumenti urbanistici che eventualmente la Legge dovrebbe bloccare sono solo quelli nel cui territorio esistono arenili. Sostiene che l’adeguamento vada fatto sul PRG stesso, senza dover predisporre un P.P. o una Variante di adeguamento e che il Piano del Litorale, essendo un piano attuativo, non andrebbe comunque inviato in Regione poiché viene approvato direttamente dal Comune. Ricorda infine che i termini della L.R. sono ordinatori e non perentori.
ZORDAN: accerteremo con gli Uffici regionali cosa realmente è successo e cosa intenda fare la Regione per risolvere la questione, in caso contrario esiste sempre la possibilità del ricorso al TAR. Ad ogni modo ritiene inopportuno interrompere i lavori della Commissione.
GIDONI: fa sapere che eventuali blocchi degli strumenti urbanistici non riguardano comunque questa fase dei lavori.
CENTENARO: alle ore 16.45 dichiara conclusa la discussione sul punto 1) dell’o.d.g.
RUDATIS: illustra il punto 2). I pareri della Municipalità e della Commissione di Salvaguardia sono favorevoli con alcune osservazioni, che sono state controdedotte.
CENTENARO: fa notare che nell’istruttoria c’è un riferimento ad una condizione sulla viabilità che andrebbe riportato anche in delibera.
RUDATIS: sostiene che sia stato fatto.
POMONI: sulla monetizzazione degli standard secondari: è vero che è prevista, ma questa decisione viene assunta direttamente dalla Giunta e non dal Consiglio comunale.
RUDATIS: precisa che la Giunta sceglie solo dove reinvestire le quote.
BALLIN: sostiene che la monetizzazione non sia conveniente quando le superfici non sono rilevanti. Illustra il parere della Municipalità.
SPANO: auspica che i ricavi derivanti dalle monetizzazioni vengano spesi all’interno dell’area industriale e in particolare sulla viabilità.
GATTO: la Commissione di Salvaguardia ha ritenuto valide le scelte dell’Amministrazione comunale sulla monetizzazione.
ZORDAN: confessa di avere anche lui qualche perplessità, ma l’unico modo per ovviare alle problematiche che sono emerse è predisporre un’altra Variante al PRG per Porto Marghera.
VERNI: dà lettura dell’articolo relativo alla monetizzazione il quale, a suo avviso, andrebbe modificato perché appare troppo rigido.
CENTENARO: alle ore 17.10 propone l’invio del punto 2) in Consiglio Comunale con discussione. La Commissione concorda.
BORASO: si astiene dall’esprimere un proprio parere in merito visti i problemi con la Regione.
GIROTTO: illustra il punto 3). Illustra i pareri della Municipalità e della Commissione di Salvaguardia.
CENTENARO: fa notare che nelle N.T.A., art. 2: vengono citati una serie di provvedimenti come riferimenti normativi, ma non è chiaro quale di essi sia da considerare; art. 11: manca la bozza di convenzione prevista tra gli elaborati che dovrebbero fare parte integrante del piano; art. 13: la norma è poco chiara; parere Commissione di Salvaguardia: chi si farà carico della parte boscata che andrebbe realizzata prima dei permessi?
GIROTTO: art. 2: le normative di riferimento sono cosa diversa dagli strumenti urbanistici di riferimento; art. 11: solo il rilascio degli atti abilitativi deve essere preceduto dalla stipula di una convenzione, che pertanto non è obbligatorio approvare in questa fase e che verrà comunque sottoposta al Consiglio comunale con specifica deliberazione; art. 13: le opere pubbliche sono a carico del privato; parere Commissione di Salvaguardia: è una raccomandazione che va considerata una proposta, che il Consiglio comunale dovrà valutare ed eventualmente poi regolamentare.
NARDIN: chiede se sia previsto l’interramento delle linee di alta tensione.
BALLIN: l’invito a forestale prima dell’intervento edilizio è motivato dal fatto che in questo momento il costo risulterebbe inferiore rispetto al farlo dopo. L’interramento degli elettrodotti è attualmente impensabile.
CENTENARO: fa presente che alla proposta di deliberazione manca ancora la valutazione di compatibilità idraulica, che è atto obbligatorio, e per il quale bisognerà attendere ancora più di due mesi. Propone pertanto che in questo lasso di tempo venga predisposta anche la bozza di convenzione, in modo tale da completare la documentazione dello strumento urbanistico, senza dover poi attendere ulteriori deliberazioni di Consiglio comunale.
ZORDAN: trova che la richiesta sia senza dubbio sensata e si impegna pertanto a far predisporre dagli Uffici la bozza di convenzione.
CENTENARO: il punto 3) viene quindi rinviato in attesa del parere di compatibilità idraulica nonché della bozza di convenzione.
Alle ore 17.35 la seduta ha termine.
IL PRESIDENTE DELLA V COMMISSIONE
Saverio Centenaro