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verbale - X^ Commissione
Seduta del 07/10/2004

 

convocazione

resoconto sintetico

tabella presenze

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Consiglieri componenti la Commissione: Livio Marini, Pierluigi Gasparini, Andrea Dapporto, Maurizio Baratello, Giampietro Capogrosso, Danilo Rosan, Pietrangelo Pettenō, Andreina Corso, Sergio Vazzoler, Flavio Dal Corso, Renato Darsič, Sandro Bergantin, Gabriele Annė, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Terzio Luppari, Nicola Bottacin, Luciano Pomoni, Giorgio Suppiej


Consiglieri presenti: Pierluigi Gasparini, Maurizio Baratello, Giampietro Capogrosso, Danilo Rosan, Sergio Vazzoler, Flavio Dal Corso, Sandro Bergantin, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Terzio Luppari, Michele Zuin (sostituisce Gabriele Annė)


Altri presenti: Paolo Cacciari, Assessore all'Ambiente; Giampaolo Sprocati, Assessore alla Legge Speciale; Gianluigi Penzo, Direttore della Direzione Ambiente; Afro Massaro, Roberto Scibilia, Paolo Canestrelli - Vice Direttori - componenti Comitato Tecnico per la Salvaguardia di Venezia e della sua Laguna; Cristiano Gasparetto, rappresentante comunale in Commissione di Salvaguardia; Fabio Osetta, Funzionario della Direzione Centrale Programmazione e Controllo Legge Speciale.


 
Ordine del giorno della seduta

  1. Esame del progetto: "Interventi alle bocche lagunari per la regolazione dei flussi di marea - Siti di prefabbricazione dei cassoni delle opere mobili - Studio di Impatto Ambientale" .


Verbale della seduta
 

Alle ore 16.55 il Presidente della Commissione Flavio Dal Corso assume la presidenza dell’adunanza e, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta. Specifica che alla riunione sono presenti solamente Consiglieri, tecnici e rappresentanti dell’Amministrazione intendendo riservare altra seduta, successiva alla presentazione del progetto, al confronto con altri eventuali soggetti.

Entrano i Consiglieri Gasparini, Capogrosso, Baratello e Rosan.

Entra l’Assessore Cacciari.

MASSARO Ricorda ai Consiglieri che il termine del 17 ottobre per esprimere il parere non è perentorio. Spiega che per la costruzione delle opere civili connesse alla realizzazione delle opere mobili è previsto l’utilizzo di 153 cassoni in calcestruzzo. Per la fabbricazione di 38 di questi – che hanno le dimensioni maggiori (60x40x26h) e sono destinati alla barriera di S. Nicolò del Lido, alla bocca di porto di Malamocco e alla barriera di Chioggia – era stato individuato il porto di Cagliari. Nel documento in esame (Sintesi non tecnica) invece emergono due eventualità: un solo cantiere a Malamocco con una zona di stoccaggio dei cassoni in laguna o anche un secondo cantiere a Chioggia/Ca’ Roman. Egli illustra le osservazioni formulate dal Comitato Tecnico sullo Studio, evidenziando che nello stesso non vi è accenno alla valutazione degli impatti cumulativi degli altri progetti interessanti la stessa area e il complesso delle opere; accenna quindi all’ impatto negativo residuo (a cantieri smantellati), in particolare nella evoluzione dei fondali alla bocca di porto di Malamocco in seguito allo scavo di 610 mila metri cubi di materiale per la formazione dell’area di stoccaggio, nonché a quelli, di differenziata negatività, in fase di cantiere: rumore (grave impatto sull’avifauna), aggottamento dell’acqua all’interno della tura di Chioggia, paesaggistico, interferente con la morfologia della duna nel sito di Ca’ Roman, quest’ultimo non considerato nello studio.

VAZZOLER nel chiedere come siano inseriti i cassoni all’interno dell’opera e se essi avranno bisogno di manutenzione esprime tutta la sua preoccupazione per gli effetti devastanti dell’ingente scavo.

ZUIN richiama quanto si legge a pagina due dello Studio “.. la Commissione per la Salvaguardia di Venezia ... ha formulato l’auspicio che la realizzazione delle opere in esame deve essere un’occasione per incentivare la ricaduta socio-economica nell’area veneziana di un investimento di questa entità, concentrando il più possibile le lavorazioni nei cantieri presso le bocche ...”. Egli ritiene necessario un chiarimento con il Magistrato alle Acque, che propone quindi di invitare prima di esprimere il voto, per comprendere se l’individuazione delle aree di Malamocco e Chioggia per l’apertura dei cantieri sia stata dettata da tale auspicio, che prescrizione non è.

GASPARINI concorda con la necessità che lo studio sia integrato con la valutazione di impatto nazionale così come si è proceduto per l’opera complessiva. Non vi è accenno nel documento se gli impatti dei cantieri siano irreversibili e alle eventuali compensazioni.

ROSAN è d’accordo con quanto esposto da Gasparini poiché i cantieri fanno parte dell’opera complessiva e sono estremamente impattanti. E’ necessaria una VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) nazionale, non solo limitata ai cantieri.

DAL CORSO osserva che nell’esame dello Studio ci si scontra con le solite contraddizioni: si procede per stralci non tenendo conto dell’opera complessiva. Nel particolare, si intravede un impatto estremamente rilevante con una modifica stabile del paesaggio, che dovrebbe prevedere una variante. Con riferimento poi alla tempistica, il progetto si inserisce prima delle altre opere e questo non era previsto.

MASSARO spiega che nella fattispecie, trattandosi di concessione, una norma stabilisce che non è necessario produrre un’altra VIA. Sul punto è stata interpellata anche l’Avvocatura Civica.

CACCIARI afferma che il progetto è irricevibile poiché disattende le direttive europee che stabiliscono che la VIA sia necessaria anche per i cantieri, i quali spesso sono più impattanti dell’opera complessiva; quindi, a suo avvio, il progetto all’origine è nullo.

SPROCATI concorda che si è di fronte ad una variazione del progetto.

SCIBILIA definisce il documento contraddittorio. Egli ritiene che i cantieri debbano essere oggetto di una valutazione cumulativa, considerati unitamente all’opera complessiva. Il Magistrato alle Acque sta procedendo con la metodologia prevista, sottoponendo i cantieri a valutazione, ma non è chiaro se nazionale o regionale. L’area di stoccaggio costituisce il vero impatto irreversibile ed è altresì necessario comprendere se essa sarà poi conservata per la manutenzione del Mo.S.E.

GASPARETTO afferma che la relazione in esame contiene due falsi:

1) il progetto non è stato approvato all’unanimità;

2) il riferimento a che le lavorazioni nei cantieri siano concentrate i più possibile presso le bocche è stato formulato da un Consigliere e quindi aggiunto nella relazione.

Concorda sul fatto che la valutazione di impatto per i cantieri e l’opera è già stata fatta e non possono ora andarsi ad aggiunge i cantieri. Considera poi che i tempi, stimati in 4/5 anni, si prolungheranno fino a 7/8 e in questo periodo prolifereranno rumori e polveri.

CAPOGROSSO rileva il taglio descrittivo e non tecnico della relazione. Ritiene corretto procedere ad una valutazione anche per i cantieri, a patto però che tutto sia ripristinabile; riguardo ai cassoni afferma che la relazione dà per assunto che lo stoccaggio avvenga all’interno e si domanda se sia invece possibile prevedere uno stoccaggio galleggiante.

BERGANTIN, che si trova d’accorso con Cacciari, dà della relazione una valutazione negativa e lamenta il poco tempo a disposizione per esprimere un parere. Considerando che si prevedono quattro anni di sofferenza per Malamocco e Chioggia, esorta ad utilizzare ogni strumento, anche legale, per far valere il rispetto delle leggi.

CENTENARO afferma che “si parte sempre da un preconcetto, ma il Mo.S.E. è realtà”. Auspica che, comunque, vi sia un’audizione con il Magistrato alle Acque, il Consorzio Venezia Nuova e l’Avvocatura Civica perché possano dare quei chiarimenti richiesti anche dai tecnici.

DAL CORSO ricorda gli ordini del giorno approvati dal Consiglio Comunale sull’argomento e auspica che le richieste da questo avanzate siano portare in sede di Comitatone.

SPROCATI suggerisce la convocazione del Magistrato alle Acque per un giorno della settimana successiva, prima dell’espressione del parere da parte del Consiglio entro il giorno 17 ottobre - scadenza che ha valore di prescrizione e non è vincolante - al fine di porre chiarezza su quanto sin qui evidenziato; egli valuta la possibilità che i cantieri non saranno mai rimossi e, in tal caso, le opere incideranno in materia urbanistica con conseguente necessità di variazione degli strumenti relativi.

Alle ore 18.45, esauritasi la discussione, il Presidente Flavio Dal Corso dichiara chiusa la seduta.


 

 

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