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verbale - X^ Commissione
Seduta del 20/01/2005 (congiunta alla  V^ Commissione)

 

convocazione

resoconto sintetico

tabella presenze

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Consiglieri componenti le Commissioni: Lorenzo Lugato, Ugo Bissacco, Pierluigi Gasparini, Livio Marini, Andrea Dapporto, Maurizio Baratello, Maria Paola Miatello Petrovich, Alberta Rincorosi, Giampietro Capogrosso, Bruno Centanini, Danilo Rosan, Pietrangelo Pettenō, Enrico Nardin, Andreina Corso, Sergio Vazzoler, Flavio Dal Corso, Renato Darsič, Sandro Bergantin, Sergio Meconi, Gabriele Senno, Saverio Centenaro, Renato Boraso, Gabriele Annė, Antonio Cavaliere, Terzio Luppari, Nicola Bottacin, Luciano Pomoni, Giorgio Suppiej


Consiglieri presenti: Pierluigi Gasparini, Livio Marini, Maurizio Baratello, Maria Paola Miatello Petrovich, Giampietro Capogrosso, Danilo Rosan, Enrico Nardin, Flavio Dal Corso, Sandro Bergantin, Saverio Centenaro, Luca Rizzi (sostituisce Gabriele Senno)


Altri presenti: Guido Zordan, Assessore all'Urbanistica; Paolo Barbieri, Dirigente Urbanistica; Anna Bressan, Vice Direttore Direzione Ambiente; Marco Bettini, Presidente Comitato S. Margherita; Gianni De Checchi, Segretario Confartigianato Venezia; Rigo, rappresentante Comitato Residenti Castello Ovest (ARCO); Fabrizio Reberschegg, Presidente CdQ n. 2 - Dorsoduro; Biondi - ArtAmbiente


 
Ordine del giorno della seduta

  1. Proposta di deliberazione P.D. 1662/2004: "Approvazione del Piano di Classificazione Acustica, adottato con deliberazione di Giunta Comunale n. 837 del 28.11.2002 e decisione sulle osservazioni presentate". Audizione Confartigianato Venezia e Comitato di Campo S. Margherita.


Verbale della seduta
 

Alle ore 15.15 il Presidente della X Commissione Consiliare Flavio Dal Corso, di concerto con il Presidente della V Commissione consiliare Saverio Centenaro, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta e invita il Segretario della Confartigianato – Gianni De Checchi – a prendere la parola.

DE CHECCHI premette che già dalla prima visione della bozza del piano ci si è potuti render conto dello stridìo tra tale proposta e la realtà della piccola impresa presente nel territorio. Egli nutre la preoccupazione – che è concreta – che un’alta percentuale di imprese veneziane e muranesi si troveranno fuori dalla possibilità di agire e pertanto preannuncia l’avvio di una serie di contenziosi. Tale preoccupazione era già stata espressa agli assessorati competenti, i quali però non hanno accolto ipotesi di rettifiche. Non condivide lo stile amministrativo adottato nella redazione di un piano che non tiene conto delle esigenze concrete della città, per la difesa delle quali la Confederazione tenterà il tutto per tutto, anche nelle sedi giudiziarie, se non si riaprirà il dialogo.

Entra il Consigliere Nardin. Sono le 15.25.

DAL CORSO ricorda che lo strumento non è ancora stato approvato dal Consiglio e che la Commissione è riunita proprio per avere contributi da chi aveva chiesto audizione.

BETTINI puntualizza che il piano è un ritardato tentativo dell’Amministrazione per ottemperare a un obbligo di legge. Dopo aver elencato le sei classi individuate dal legislatore nel D.P.C.M. del 1997 ricorda che, nel Piano, il Campo S. Margherita è collocato in classe IV “Aree di intensa attività umana”, ma ritiene che la città di Venezia dovrebbe essere collocata tutta in classe I “Aree particolarmente protette”. Egli ritiene che il Comune di Venezia, anziché disegnare uno scenario ideale (piano di zonizzazione) e adottare poi un piano di risanamento finalizzato al raggiungimento degli obiettivi prefissati, si è spinto oltre cercando nello strumento urbanistico la legittimazione degli abusi e delle violazioni esistenti. Nel 2001 il Comune ha adottato un proprio “Regolamento per l’insediamento di attività commerciali , artigianali e di pubblico esercizio a salvaguardia di particolari ambiti del Centro Storico di Venezia” e da allora, in aperta violazione dello stesso regolamento è stata concessa l’apertura di alcuni locali, con tanto di plateatici esterni, che non rispondono ai criteri ivi fissati, creando una situazione insostenibile poiché incompatibile con la residenzialità. Rilevazioni dell’Arpav (Agenzia Regionale per la Prevenzione Ambientale del Veneto) effettuate dal 27 al 29 settembre 2002 dimostrano che Campo S. Margherita ha superato il limite provvisorio di 65 dB nella giornata di domenica e inferiore a tale limite nella giornata di sabato, mentre, nel periodo notturno, il limite provvisorio di 55 dB era nettamente superiore nelle notti di venerdì e sabato rispetto a domenica; vengono quindi addirittura superati i livelli provvisori che equivalgono a quelli della classe IV! E’ evidente che il Comune di Venezia difende gli interessi commerciali e non tiene conto dei cittadini che vedono quotidianamente violata la propria salute che è diritto fondamentale, da porre al vertice nella gerarchia degli interessi.

Anche la perizia condotta nel Rio Novo da Arpav nel 2002 ha rilevato che il traffico acqueo produce immissioni sonore in ambiente esterno di livello superiore ai limiti stabiliti dalla normativa vigente perciò affermare l’appartenenza di questo sito alla classe IV equivale ad avallare e incoraggiare un comportamento illecito.

Concludendo egli ringrazia per l’opportunità offerta dall’Amministrazione per essere stato ascoltato, ma si rammarica che nessuna delle osservazioni presentate sia stata accolta e chiede che cosa si prevede per il risanamento di S. Margherita. Egli vuole sfatare l’impressione che i cittadini residenti siano coloro che vogliono ingessare la città, ma considera che, di fatto, ci si trova di fronte ad una totale mancanza di regole e che la classificazione del Campo in classe IV è una provocazione.

ZORDAN ammette che esistono interessi diversi, che non collimano, ma puntualizza che non vi è stato alcun patto scellerato tra Amministrazione e attività commerciali. L’animazione di una città è un fatto positivo, anche se in Campo S. Margherita devono essere applicati i regolamenti di polizia urbana. Ritiene che il lavoro di redazione del piano sia stato fatto con grande attenzione e se vi sono egli errori sono solo veniali; non sarà un dramma passare, per Campo S. Margherita, da una classe IV ad una III: a suo avviso vi sono i margini per discuterne.

BETTINI ribadisce che non vi sono le premesse per classificare il Campo in classe IV; tale procedura è iniqua poiché si dovrebbero privilegiare gli interessi della persona piuttosto che quelli dell’imprenditoria e per di più si legittima il comportamento degli esercenti.

RIGO espone il problema delle grandi navi e delle manifestazioni rumorose in Riva VII Martiri, che chiede sia posta in classe III. Ritiene che l’amministrazione, al pari di Roma, dovrebbe fornirsi di fonometri.

BARBIERI precisa che nella versione attuale tutta la Riva è classificata in classe III, salvo trenta metri portuali.

CASTELLI afferma che alcuni esercenti non rispettano le regole e a questi devono essere inflitte multe; è sufficiente che un vigile elevi contestazione per tre volte consecutive che alla quarta scatta la revoca. Esorta a non confondere gente per bene e banditi. Per quanto riguarda poi Riva VII Martiri afferma che si potrebbe anche accettare la classificazione in classe IV a condizione che andasse in vigore quando ci saranno le prese di corrente per la navi. Ribadisce infine, come richiesto dal CdQ n. 1 che i rii interni siano posti in classe III.

ROSAN premette che fino a vent’anni fa vi era una serena convivenza tra categorie diverse perché c’era rispetto delle regole; per esaminare un piano si deve partire da regole e sanzioni certe e si deve insistere perché le trasgressioni diventino multe e ritiro di licenze poiché quando le regole non sono rispettate ci vuole la repressione. Concorda nella classificazione del Campo S. Margherita in classe III, per dare un segnale.

GASPARINI concorda che i problemi vanno affrontati a monte e per questo motivo aveva richiesto lo stralcio del Campo in questione per trattare il problema dei controlli e del rilascio delle licenze. Abbattere la zona da IV a III senza impegnarsi su altro, non servirà a nulla e si scontenteranno comunque i cittadini. Ritiene che il discorso non possa chiudersi necessitando ancora di qualche altro passaggio.

RIZZI considera che l’amministrazione comunale ha scontentato tutti perché non è riuscita a fare una mediazione. Ritiene che il problema sia di tipo politico e che se esistono le regole esse debbano essere fatte rispettare.

MIATELLO PETROVICH ritiene che in modo statico nulla si risolve: serve una strategia di tipo dinamico cioè la scelta di una classificazione inferiore e azioni conseguenti per raggiungere obiettivi precisi.

NARDIN chiede un chiarimento riguardo all’isola della Certosa, classificata in classe a suo avviso non consona poiché destinata a divenire zona di insediamenti produttivi.

Esce il Consigliere Nardin. Sono le ore 17.00.

BERGANTIN non è d’accordo che si dovrebbe far rientrare tutta Venezia in classe I e nemmeno sul rinvio prolungato dell’argomento, che dovrà essere votato dal Consiglio entro il 16 febbraio. Sostiene l’accoglimento, nei limiti imposti dalla legge, delle istanze presentate riconoscendo che esse sono documentate e non velleitarie.

DE CECCHI esprime la sua solidarietà ai cittadini di S. Margherita, ma ritiene che la situazione di disagio che si è venuta a creare in quella realtà genera fondamentalismo che rischia di stritolare anche il piccolo artigiano. Condivide quanto affermato dall’Assessore Zordan ed esorta alla ricostituzione di un tavolo di confronto nella convinzione che non sarà un dramma andare all’approvazione della delibera oltre il 16 febbraio: infatti è molto meglio fare in modo di avere un buon piano.

BIONDI non condivide l’applicazione in una città come Venezia di una norma emanata per tutta l’Italia. Considera una stranezza inspiegabile che Murano sia stata divisa in due zone con classe diversa: si verificherà che una vetreria lavora e una chiude.

BARBIERI procede con alcune precisazioni di tipo tecnico al fine di fugare qualsiasi sospetto di superficialità nella redazione del piano.

ZORDAN ritiene fondamentale avere un piano che sia redatto non a tavolino, ma tenendo conto delle varie realtà e che vi sia un accordo tra le parti per non far morire la città. Chiede poi che il documento sia portato all’attenzione del Consiglio il più presto possibile.

CENTENARO afferma che rinviare ancora il provvedimento significa non andare all’approvazione entro il 16 febbraio.

Il Presidente Dal Corso propone di inviare la proposta di deliberazione in Consiglio Comunale per la discussione. La Commissione approva.

Esauritasi la discussione il Presidente della X Commissione Flavio Dal Corso, di concerto con il Presidente della V Commissione Saverio Centenaro, dichiara chiusa la seduta. Sono le ore 17.30.


 

 

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