Alle ore 17.00 il Presidente della X Commissione consiliare Flavio Dal Corso, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta introducendo l’argomento e lasciando la parola al Presidente del Consiglio di Quartiere n. 2 – Santa Croce, S. Polo, Dorsoduro, Giudecca, Sacca Fisola – per alcune puntualizzazioni.
REBERSCHEGG ricorda che nel piano della Giunta Costa era prevista l’eliminazione degli elettrodotti nei centri abitati e allo scopo erano stati previsti dei fondi della Legge Speciale. Ritiene che non possano ignorarsi i gravi problemi che vive Sacca Fisola - zona disastrata dal punto di vista di sottoservizi – e il fatto che Enel non voglia iniziare quel piano di riordino da Fusina al Lido con un costo complessivo di 16 miliardi di euro.
VIANELLO dichiara che la Delegazione di Zona di Sacca Fisola è la promotrice della petizione poiché dopo anni di discussione sull’elettrodotto, nulla si è mosso. Sacca Fisola è un’isola già altamente penalizzata dal traffico navale e dalla vicinanza a Marghera; i suoi abitanti sono altresì costretti a vivere sotto un traliccio dell’Enel posizionato in mezzo alle case, vicino agli impianti sportivi, ai centri di aggregazione, all’asilo e pertanto cresce la preoccupazione per i possibili danni. Nel 2001 l’Enel aveva chiesto al Comune 38 miliardi per garantire la sicurezza, ma da allora tutto è fermo. Dichiara che i cittadini, sollecitando l’adozione di provvedimenti in base al principio di precauzione, propongono di avviare le opportune trattative affinché l’elettrodotto sia trasferito nell’isola dell’inceneritore: rammenta che trattare con Enel era un impegno del mandato elettorale dell’attuale Sindaco. Afferma che l’interramento del cavo non è sufficiente poiché le analisi indicano valori di inquinamento con picchi preoccupanti proprio davanti alla palestra comunale e vicino all’asilo. Il suggerimento è di ricostruire la cabina di trasformazione e trasferire quella vicina all’asilo in zona più idonea intercettando i cavi nell’isola dell’ex inceneritore che a sua volta dovrebbe essere messo in sicurezza, in tal modo Enel trarrebbe il vantaggio di non avere più pericoli di rottura evitando l’attraversamento del canale.
VERONESE (cittadino di Sacca Fisola) ribadisce la necessità di un intervento a tutela della salute dei cittadini.
DAL CORSO afferma che la problematica di Sacca Fisola, uguale in altre parti del territorio, è nei programmi dell’amministrazione, ma il problema principale risiede nel reperimento dei fondi e il raggiungimento dell’accordo con Enel.
CAPOGROSSO ringrazia Vianello per la sobrietà e competenza con le quali ha presentato l’argomento. Condivide le preoccupazioni sin qui esposte, ma ritiene che la mancanza di risorse non vada di pari passo con la tempestività richiesta, essendo la questione un impegno strategico di ampio respiro.
DALL’AGNOLA, premettendo di aver apprezzato l’intervento del coordinatore della Delegazione di Zona per obiettività, considera che esistono stesse situazioni in altre zona della città e il problema dovrebbe essere affrontato e risolto per tutti, non solo per Sacca Fisola; considera che per trasferire l’elettrodotto è necessario avere un progetto e un milione di euro della Legge Speciale non sarebbe sufficiente nemmeno per questo. Ritiene necessario prendere iniziative per cominciare un discorso, almeno per attutire il problema.
BERGANTIN ritiene che non si possono dare risposte evidenziando realtà simili a quella in esame. Il problema di Sacca Fisola non si limita alla presenza di cavi, riguarda anche una centrale e l’aspetto di un presunto “tradimento” subìto dai cittadini nel momento in cui una linea è stata interrata da Campalto a Cannaregio e deviata a Sacca Fisola. Egli si associa all’appello di urgenza all’Assessore affinché si avviino i contatti con Enel e nel bilancio del prossimo anno siano previste delle poste per la soluzione del problema.
CACCIARI si dichiara a disposizione del Comitato, della Delegazione di Zona, del Consiglio di Quartiere per approfondire qualsiasi aspetto della questione. Ricorda che nell’anno 1999 sono state mappate tutte le centrali di trasformazione e, attraverso un controllo effettuato con Arpav, sono stati evidenziati tre siti sensibili (scuole) che superavano 0,2 microtesla. Da allora si è iniziata una guerra di resistenza con i gestori per la bonifica il cui costo totale è stato quantificato da Enel in 19 miliardi di euro, importo contestato dall’amministrazione che ha richiesto il ridimensionamento del progetto. A questo punto la trattativa si è interrotta e nemmeno il Sindaco è riuscito a riattivarla. Precisa poi a Vianello che qualcosa di nuovo però è accaduto in Italia: l’approvazione di un decreto ministeriale – che chiude con la legge quadro – il quale stabilisce il limite massimo di gestione in 10 microtesla, da raggiungersi in dieci anni ricorrendo a piani di bonifica. E’ stato allora richiesto alla Regione Veneto che anche Sacca Fisola sia inserita in tali piani.
Ribadisce di essere a disposizione per richiedere un nuovo monitoraggio, per fare una nuova campagna, anche se i dati in possesso dell’Assessorato non sono allarmanti.
MATTIUZZO (cittadino di Sacca Fisola) nel ribadire che la centrale è a cinque metri dalle case, afferma che l’Amministrazione deve farsi carico del problema andando alla contrattazione con Enel perché la salute vale più del denaro.
CACCIARI informa che è già stato consegnato in Regione tutto il materiale occorrente per l’assegnazione dei fondi che riguardano il piano di bonifica di Marghera, nel quale è stata inserita l’isola dell’ex inceneritore.
GASPARINI chiede se lo spostamento dell’elettrodotto possa essere discusso con Enel.
DAL CORSO ritiene che all’Assessore dovrebbe essere conferita delega dal Sindaco e pertanto propone di tradurre tale richiesta in un ordine del giorno da votarsi in Consiglio Comunale.
Esauritasi la discussione, alle ore 18.15 il Presidente della Commissione Flavio Dal Corso dichiara chiusa la seduta.