Sicurezza, Polizia Municipale
Ogni programma di referato va articolato, ai sensi dell'art. 10 dello
Statuto, nei seguenti punti:
1. La situazione in atto
2. Obiettivi per il quinquennio 2000-2005
3. Obiettivi per il 2001
4. Politiche e strumenti
Alcuni nuovi elementi rendono necessaria una radicale riforma dell'organizzazione
del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Venezia, che per chiarezza
di esposizione si possono sintetizzare:
A) Il Sindaco è ormai soggetto pienamente titolato a partecipare
al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, quale componente
di diritto di detto organismo consultivo del Prefetto. E' di tutta evidenza
che in dette circostanze il Sindaco oltre ad avere titolo per rappresentare
situazioni di particolare rilevanza sotto il profilo dell'ordine e della
sicurezza pubblica, deve anche mettere a disposizione dell'Autorità
di P.S. il "suo" Corpo di Polizia per il concorso nella risoluzione
dei problemi esposti.
B) Emerge pertanto, con sempre maggior forza, la necessità che
l'Amministrazione Comunale assuma un ruolo di primo piano nella funzione
di tutela dei cittadini da fenomeni di micro-criminalità e di diffusa
illegalità e quindi di garanzia della sicurezza urbana.
C) Si va perciò delineando, tuttavia senza una netta separazione,
una ripartizione di compiti tra la Polizia Municipale e i corpi di Polizia
dello Stato. Il Sindaco non ha altrimenti strumenti operativi adeguati
e dovrebbe delegare funzioni di controllo del territorio da lui amministrato
alle Forze di Polizia statali, peraltro impegnate in altre preminenti
funzioni.
D) Nella città di Venezia emergono problemi di tipo peculiare
legati alla specificità della città (articolazione territoriale
in centro storico/isole/terraferma) ed alla necessità di garantire
una vigilanza costante per la repressione dei comportamenti che generano
moto ondoso. La città turistica attrae inoltre quote sempre maggiori
di commercio illecito o non autorizzato, determinando crescente tensione
con i residenti e le categorie economiche.
E) L'Amministrazione Comunale ha dichiarato la propria volontà
di procedere ad una politica di decentramento di funzioni verso i Quartieri
(o le Municipalità). Il Corpo di Polizia Municipale, in alcune
sue articolazioni, può essere interessato da subito a questo processo
di riforma.
F) Attualmente il Corpo di Polizia Municipale svolge, oltre a funzioni
legate alla circolazione stradale ed acquea, alla incolumità pubblica,
al controllo del rispetto delle norme comunali e delle ordinanze, anche
funzioni tradizionali di tipo amministrativo.
L'organizzazione attuale è caratterizzata conseguentemente da
una commistione di funzioni e di competenze che determina, spesso, confusione
nei ruoli, nonché una formazione ed una progressione professionale
non chiara.
Ciò provoca insoddisfazione nell'Amministrazione, nei cittadini,
negli operatori di Polizia Municipale.
Obiettivi generali
La ripartizione di funzioni, compiti, formazione tra i vigili inseriti
nei reparti operativi e quelli adibiti alle sezioni territoriali deve
essere molto precisa.
Tale scelta rimarca inoltre il senso profondo delle riforme del ministro
Bassanini ,rivolte all'intero mondo della Pubblica Amministrazione: affermare
cioè il primato dell'obiettivo politico e gestionale da raggiungere
concretamente sulla tradizionale cultura amministrativo - burocratica
orientata al mero rispetto giuridico - formale delle norme.
L'Amministrazione comunale ritiene che la Polizia Municipale dovrà
operare in termini di struttura di servizio pubblico, dedicata alla tutela
della sicurezza urbana e della legalità, attraverso la costante
e qualificata presenza sul territorio.
Dovrà quindi essere garantita a tali scopi una forte ed efficiente
visibilità del Corpo.
Ne conseguono le seguenti scelte:
a) deve essere aumentato l'organico delle strutture operative (C.O.T.,
pronto intervento, polizia ambientale, sezione traffico acqueo, reparto
motorizzato) fino a n. 200 unità, procedendo a trasferimenti dalle
sezioni territoriali e dagli uffici;
b) vanno accorpate e snellite le strutture delle Sezioni territoriali.
L'accorpamento - in linea di principio - deve seguire l'attuale (e la
futura) conformazione territoriale dei consigli di Quartiere o delle Municipalità.
Le competenze burocratiche delle Sezioni vanno ridotte all'essenziale
a vantaggio del controllo del territorio di competenza;
c) vanno riportate sotto la direzione di altri Settori del Comune alcune
funzioni svolte dal Servizio contenzioso dei vigili; in particolare la
formazione di ruoli e cartelle esattoriali ed i conseguenti ricorsi amministrativi
e giurisdizionali devono passare al Settore economico-finanziario per
competenza;
d) il personale di PM deve svolgere esclusivamente funzioni d'istituto
alle dipendenze del Comando PM e non può essere distaccato per
svolgere altri compiti presso altri Settori, segreterie, uffici di ogni
genere o addirittura altri Enti. Un eccezione resta il gruppo di operatori
di P.M. distaccato presso la Procura della Repubblica che svolge mansioni
di Polizia Giudiziaria alle dirette dipendenze dell'Autorità Giudiziaria,
come previsto dal Codice di Procedura Penale e dalle relative Norme di
Attuazione dello stesso.
La tendenza deve essere, progressivamente, quella di differenziare le
attività di tipo impiegatizio da quelle della vigilanza.
e) l'Amministrazione Comunale dovrà verificare le norme regolamentari
ed organizzative del Comune (ad es. in materia di commercio ed edilizia
privata) che attribuiscono esclusivamente alla Polizia Municipale le funzioni
di controllo amministrativo, che possono e debbono essere svolte da personale
tecnico ed amministrativo dei Settori competenti.
I Reparti Operativi
Assumono il rango di Servizio operativo, struttura nel quale sono tutti
accorpati.
Le priorità politiche circa la loro attività vengono indicate
dal Sindaco o assessore delegato, assicurando il rispetto del principio
di separazione tra funzione politica di indirizzo e controllo e funzione
amministrativa di gestione. I Reparti operativi sono organizzati secondo
quanto previsto dall'art. 14 della Preintesa del C.C.D.I. e dall'art.
19 dello stesso C.C.D.I.
In particolare e di massima l'Amministrazione Comunale considera prioritario
il funzionamento 24 ore su 24 del C.O.T., della Polizia Stradale in terraferma
ed in alcuni mesi o in alcune particolari circostanze, della Sezione Traffico
acqueo, della Polizia Ambientale, del Pronto Intervento. Ulteriori funzioni
possono essere verificate successivamente.
Per arrivare fino a n. 200 unità nei Reparti operativi si procederà
al trasferimento delle unità da altre strutture, intervenendo prevalentemente
sugli operatori neo-assunti a cura del Comando PM, assicurando la formazione
necessaria che sarà adeguatamente finanziata.
Le Sezioni territoriali
Le priorità politiche per le Sezioni territoriali PM vengono indicate
dal Presidente e dagli organi dei Consigli di Quartiere, mediante un documento
ufficiale che viene adottato all'inizio di ogni anno dal Presidente d'intesa
con l'Assessore alla Polizia Municipale e comunicato per l'attuazione
all'Amministrazione comunale. Detto documento contiene l'indirizzo politico
espresso dal Quartiere in ordine ai campi di primario intervento della
Sezione PM nel territorio di riferimento, ferme restando le funzioni d'istituto
derivanti dalle leggi e dai regolamenti. Ogni Sezione territoriale assorbe
nel proprio organico i c.d. vigili informatori, attualmente alle dipendenze
del Consiglio di Quartiere; le funzioni burocratiche dovranno essere drasticamente
ridotte all'essenziale. Tale organizzazione assorbe anche le funzioni
dei responsabili dei servizi PM del Centro storico e di Mestre. Le Sezioni
territoriali PM sono gerarchicamente e funzionalmente sotto la direzione
del Comando Polizia Municipale. Esse concorrono a tutti i servizi d'istituto
della Polizia Municipale.
Uffici e Servizio contenzioso
Occorre dare piena esecuzione alla legge quadro sulla Polizia Municipale
n. 65/1986 ed alla delibera del Consiglio Comunale n° 134 del 20/21
settembre 1999, facendo cessare distacchi, comandi, assegnazioni ad altri
Settori ed enti, nonché riportando i vigili a funzioni operative.
Pertanto, d'intesa col Settore risorse umane, si procederà a rimpiazzare
i vigili che svolgono funzioni impiegatizie negli uffici del Corpo con
impiegati amministrativi, assegnando a tal fine al Comando PM almeno n.
10 impiegati amministrativi. Parallelamente, il personale degli uffici
del Corpo potrà a domanda passare ai ruoli amministrativi, restando
in forza all Polizia Municipale.
Il personale che svolge mansioni non coerenti con le funzioni di vigilanza
presso altri Settori o uffici del Comune rientrerà nel Corpo, oppure
a domanda, da presentare entro il 40 giorno dalla entrata in vigore della
riorganizzazione, assumerà lo status di dipendente comunale, uscendo
definitivamente dal Corpo PM.
L'Amministrazione Comunale dichiara disponibilità a valutare le
domande di mobilità interna dal Corpo di Polizia Municipale verso
altri Settori del Comune, secondo criteri che privilegiano il personale
con una anzianità di servizio di almeno 15 anni nel Corpo PM.
Le funzioni del Servizio Contenzioso concernenti la preparazione dei ruoli
e delle cartelle esattoriali, i rapporti con i concessionari della riscossione,
il contenzioso amministrativo e giudiziario connesso alla riscossione
coattiva delle sanzioni amministrative sono trasferite alla competenza
del Settore economico-finanziario.
Attuazione dell'indirizzo politico
Il presente atto di indirizzo costituisce per la Dirigenza del Corpo obiettivo
primario. Ad essa ed ai Direttori dei Settori coinvolti spettano programmi
ed attività che saranno adeguatamente finanziati dalla amministrazione,
al fine di una rapida e piena attuazione, che dovrà rappresentare
priorità politica ed amministrativa.
Il Vice Sindaco Michele Vianello
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