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"Presidio istituzionale per la questione israelo-palestinese" a Ca' Farsetti

lunedì 8 aprile 2002, resoconto della mattinata

Si è aperto oggi, lunedì 8 aprile, il "Presidio istituzionale per la questione israelo-palestinese" allestito nella sede municipale di Ca' Farsetti. L'iniziativa, voluta dal Consiglio Comunale, si rivolge a tutta la cittadinanza e ai giovani in particolare: un punto d'informazione, d'approfondimento di una questione estremamente complessa le cui radici non vanno ricercate solo nella storia degli ultimi anni, ma affondano nella storia europea dello scorso secolo. "La complessità è tale che si è portati a semplificazioni, tanto più pericolose - ha messo in luce il sindaco, Paolo Costa - quanto possono portare a conseguenze indesiderate e ad atti d'intolleranza, come le scritte antisemite apparse in questi giorni in Ghetto a Venezia."

Una saletta consiliare è stata predisposta con televisori collegati a canali internazionali quali la Bbc, la Cnn, Al-Jazeera (la principale emittente in lingua araba), Rai News24, in grado di garantire un aggiornamento costante, in tempo reale, sugli sviluppi del conflitto e delle mediazioni diplomatiche.
Sono a disposizione, inoltre, alcuni computer per collegarsi via internet a siti istituzionali, di informazione giornalistica, dell'associazionismo ed è possibile mettersi in contatto telefonico con personalità della cultura, politici, esperti della questione mediorientale. Il presidio sarà attivo fino a venerdì 12, dalle 10 alle 13. Ogni giorno saranno presenti assessori e consiglieri comunali, esponenti d'associazioni pacifiste, rappresentanti della società civile. Gvradio seguirà, con una postazione in loco, gli avvenimenti e il dibattito con interviste ed approfondimenti trasmessi in diretta, dalle 10 alle 11, in Mf sui 92Mhz.


Maria Laura Conte, giornalista di Gvradio La saletta multimediale allestita presso il Presidio di Pace
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Lunedì 8 aprile, resoconto della mattinata

Il "Presidio istituzionale per la questione israelo-palestinese" che si è aperto oggi, a Ca' Farsetti, ha visto la partecipazione dei deputati europei e dei deputati italiani del collegio veneziano: Paolo Costa (Gruppo Margherita), Renato Brunetta (Forza Italia), Luana Zanella (Verdi), Andrea Martella (Democratici di Sinistra), Cesare Campa (Forza Italia); della presidente del consiglio comunale e promotrice dell'iniziativa, Mara Rumiz, dell'assessore comunale al Centro Pace, Paolo Cacciari, di numerosi consiglieri comunali. Nonostante il breve preavviso, notevole è stata anche la partecipazione di pubblico, tra cui alcune classi delle medie-superiori accompagnate dagli insegnanti.


Presidio di pace - Un momento della discussione Alcuni degli studenti presenti alla discussione
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La presidente Mara Rumiz, aprendo il dibattito, ha evidenziato la forte tradizione di Venezia come ponte tra culture e popoli diversi, luogo d'accoglienza e di dialogo. Un ruolo che va potenziato, come già è stato fatto con la serie d'iniziative a sei mesi dagli attentati di New York "Venezia per New York, itinerari di pace". Mara Rumiz ha ricordato, inoltre, che con voto unanime il Consiglio Comunale ha approvato un documento in cui si ritiene necessario promuovere una tregua invitando l'Onu e l'Ue a prodigarsi per fermare la violenza e si chiede l'applicazione della risoluzione dell'Onu che riconosce due stati e due popoli con eguali diritti,.

Incontro con gli europarlamentari Paolo Costa (Gruppo Margherita), Renato Brunetta (Forza Italia).

I deputati, che nonostante i vari impegni hanno dato come prioritaria la presenza a quest'iniziativa, hanno unanimemente definito importante la volontà di istituire uno spazio dedicato all'informazione, un'informazione che deve andare al di là delle notizie che provengono dai media, legate al momento, un'informazione che si fa approfondimento, strumento per una conoscenza critica delle motivazioni profonde e complesse che hanno portato a questo stato di crisi, di conflitto aperto.

"Vanno evitate pericolose semplificazioni - ha più volte sottolineato il sindaco di Venezia e eurodeputato Paolo Costa - che portano a schieramenti, ad atti di intolleranza, come purtroppo sta avvenendo in vari punti d'Europa. Oggi, la guerra spinge a schierarsi, annullando il lavoro di chi per anni ha cercato di costruire un terreno di intesa tra i due popoli. L'informazione - ha continuato Costa - deve essere la più diversificata: dobbiamo ascoltare quante più persone possibile che ci portino testimonianze e posizioni diverse. La complessità è un valore di civiltà."

Anche Renato Brunetta si è detto d'accordo con queste premesse e sull'interpretazione che il sindaco ha dato dell'informazione. "La verità - ha ribadito l'eurodeputato - non sta da una parte sola e non solo in questo caso, ma in ogni momento politico e storico. Producendo informazione avremmo prodotto un 'bene pubblico'. In questa che è la casa di tutti i veneziani vanno presentate tutte le voci - ha continuato Brunetta - per arrivare ad una valutazione critica e poter poi prendere posizione, solo dopo aver conosciuto le ragioni delle due parti." Entrambi gli eurodeputati hanno evidenziato l'inerzia che ha caratterizzato finora l'Europa sulla crisi palestino-israeliana, mentre avrebbe dovuto assumere un ruolo morale e politico di intermediazione, anche in ragione dell'enorme responsabilità storica ad essa attribuibile sulla sequenza di avvenimenti che hanno portato a questo conflitto. Se fino a qualche anno fa, in occasione della crisi bosniaca, si parlava della posizione di questo o quello stato, oggi, seppure con grande ritardo, finalmente si può parlare di una posizione univoca dell'Europa: fermare i carrarmati, fermare gli atti di terrorismo; riconosce il diritto dei palestinesi ad uno stato sovrano ed autonomo e il diritto alla sicurezza dello stato di Israele.

Presidio di pace - Un momento della discussione Presidio di pace - Un momento della discussione
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Incontro con i parlamentari italiani Luana Zanella (Verdi), Andrea Martella (Democratici di Sinistra), Cesare Campa (Forza Italia).

"Anche se non abbiamo i mezzi per risolvere il conflitto in corso in Palestina - ha esordito Luana Zanella - dobbiamo fare quello che possiamo: ragionare e cercare di capire. Aprirsi alla città e ragionare assieme. L'urgenza ora è di fermare le stragi contro il popolo palestinese e contro il popolo israeliano, che rischiano di aprire un abisso d'odio difficilmente colmabile." La parlamentare ha quindi raccontato il tentativo, reso impossibile, di entrare con una delegazione in Israele "per incontrare le vittime degli attentati e quella parte di israeliani che non appoggia la politica di guerra di Sharon, una politica che si concretizza con una serie di azioni che non possono essere considerate modalità di pace, né di democrazia. Così come gli attentati suicidi creeranno una nuova diaspora per il popolo israeliano."

Andrea Martella s'è detto assolutamente convinto della necessità di organizzare momenti di informazione e di riflessione come questo di Ca' Farsetti, anche in momenti in cui può sembrare che le parole non possano risolvere nulla.
"L'unica direzione possibile oggi è di lavorare perché questo conflitto cessi immediatamente. Un conflitto che rischia di essere un denominatore di instabilità mondiale. Onu, Usa, Ue, Governo italiano, indipendentemente da ogni ragione di parte devono agire per mettere fine al conflitto. Il Governo italiano deve intervenire presso l'Unione Europea affinchè sia inviata una forza di interposizione tra le parti. Non bisogna essere equidistanti ma 'equivicini'"

"Ciascuno di noi deve fare qualcosa nella direzione principe, che è quella che ci ricorda anche il Papa, - ha detto Cesare Campa - ciascuno di noi ha delle responsabilità. Bisogna fermare la guerra e gli atti di terrorismo, senza giudizio di merito. Deve cessare ogni azione contro l'uomo. Bisogna creare le condizioni perché possa essere realizzata la convivenza civile, si deve far capire che con la guerra e con il terrorismo si perde, con il dialogo si ha tutto da guadagnare."

Interventi dell'assessore comunale al Centro Pace, Paolo Cacciari e della consigliera comunale Paola Petrovich

"Dobbiamo fare uno sforzo di comprensione, di approfondimento, di conoscenza delle varie ragioni storiche, economiche, politiche che hanno portato a questo conflitto - ha sottolineato l'assessore comunale al Centro Pace, Paolo Cacciari. Da anni è attivo in città il Centro Pace* che organizza incontri e approfondimenti per capire le radici dei troppi conflitti che ci sono nel mondo. A volte rischiamo di fare i saccenti, dall'alto dei nostri cinquant'anni di pace, da porci nel ruolo di arbitro senza cercare di capire come soggettivamente è percepito il conflitto dalle due parti in causa. In entrambi i campi - ha proseguito Cacciari - vengono arruolati dei giovani cui le ragioni delle parti sono rappresentate in maniera estrema. Abbiamo bisogno di sentire le ragioni degli uni e degli altri."

In conclusione la consigliera comunale Paola Petrovich ha raccontato la sua recente esperienza di viaggio in Palestina, un'esperienza diretta da cui ha potuto capire come la realtà che le si presentava fosse completamente diversa da quella percepita attraverso i media, riconfermando quindi della necessità di attingere a fonti dirette per riuscire a capire una realtà tanto complessa, spesso semplificata e quindi distorta.

Venezia, 8 aprile 2002

La questione medioriente: siti informativi
Persecuzioni e le lotte dei popoli: bibliografia