La "Giornata della Memoria"
a Venezia
L'operetta "Brundibàr"
di Hans Krasa ha segnato al Teatro Goldoni di Venezia (tutto esaurito)
il momento più alto della "Giornata della Memoria", organizzata
dal Comune di Venezia per mantenere vivo, in modo non retorico o forzatamente
celebrativo, il ricordo delle atrocità perpetrate in seguito alle
leggi razziali nazi-fasciste.
Prima della rappresentazione sono state ascoltate tre terribili testimonianze
di persone che in quei giorni sono stati coinvolti, loro malgrado, in
alcune delle pagine più inquietanti della Storia.
Giovannina Reinisch Sullam ha ricordato la travagliata fuga della sua
famiglia verso il sud dell'Italia, dove si pensava, sarebbero presto arrivati
gli Alleati.
Paolo Revoltella ha invece raccontato il clima che vivevano i bambini
di Venezia dopo le leggi razziali e il vano tentativo del proprio padre
(non ebreo) di salvare una famiglia di amici ebrei.
Giampaolo Medina ha invece portato la sua esperienza di partigiano catturato
dai nazisti e salvatosi facendosi passare per malato psichico poi ricoverato
a San Servolo dove è stato sottoposto ad una trentina di elettrochoc.
Medina ha parlato anche dei numerosi ebrei ricoverati nell'ospedale pscichiatrico
veneziano. Molti dei loro nomi li avrebbe ritrovati nell'elenco delle
vittime della Risiera di San Sabba.

Intervento di Mara Rumiz Presidente del Consiglio comunale
Il Parlamento Italiano, nell'istituire, con la legge
211 del 2000, il Giorno della Memoria ha scelto la data del 27 gennaio
perché proprio il 27 gennaio 1945 venne liberato il campo di sterminio
di Auschwitz. E' una ricorrenza dedicata al ricordo della Shoah, dello
sterminio del popolo ebraico in Europa e di tutti coloro che vi si opposero.
Non è però soltanto commemorazione: serve soprattutto per
capire come si è potuti arrivare a quell'orrore e per prevenire.
E', infatti, proprio attraverso la conoscenza e la comprensione che si
possono - che si devono - creare le condizioni affinché tale orrore
non abbia più a ripetersi.
E' per questo che il Comune di Venezia ha voluto anche quest'anno lavorare
per organizzare l'iniziativa, nella convinzione che momenti altamente
simbolici, come è il Giorno della Memoria, contribuiscano a sviluppare
i valori della fratellanza, dell'accoglienza, del rispetto reciproco,
della pace.
Va, peraltro, sottolineato il metodo seguito: il programma non è
frutto della scelta soggettiva di un'Istituzione, ma è scaturito
dalle idee, dalle proposte, dai contributi di molti che hanno deciso di
costituirsi nel Coordinamento cittadino per il Giorno della Memoria. Di
esso fanno parte numerosi Uffici del nostro Comune (Centro Pace, Servizi
Educativi, Ufficio Attività Cinematografiche), la Comunità
Ebraica, le Associazioni Partigiane e dei Perseguitati Politici.
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