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premessa

L'insieme di programmi di referato raccolti in queste pagine costituiscono quel primo "progetto per la città" che attua il "Programma di governo del Comune di Venezia 2000-2005": il patto solenne stipulato dal Sindaco con i cittadini elettori e che il Consiglio comunale ha fatto proprio - pur nella distinzione dei ruoli tra maggioranza e minoranza - con il voto del 24 luglio 2000.

I programmi di referato sono stati costruiti, anche sulla base delle esperienze fatte in questi primi mesi della nuova amministrazione, per dare prime attuazioni al "Programma di Governo del Comune di Venezia 2000-2005". Modifiche potranno intervenire nei prossimi anni per adattare sempre più le attività di referato alla realizzazione del programma contrattato con gli elettori, che rimane comunque la fonte primaria di orientamento dell'attività dell'Amministrazione.

Oggi, ma forse ancor più domani, che il futuro della singola città dipende dalla capacità di cogliere le immense occasioni che la società dell'informazione e della conoscenza va offrendo, questo documento vorrebbe prendere spunto dalle sfide che aspettano la nostra città, nelle sue diverse realtà antiche e nuove, lagunari e di terraferma - sfide in parte condivise con molte altre città e in parte legate strettamente alle peculiarità della realtà veneziana - per costruire una strategia condivisa e coerente che aiuti l'Amministrazione nelle sue scelte.

Ogni proposta strategica per il Comune di Venezia deve necessariamente partire dalla convinzione che Venezia possiede opportunità straordinarie per rendersi nuovamente competitiva a livello mondiale, attivamente sfruttando tutte le sue risorse intrinseche al di qua e al di là della laguna e che d'altro canto, occorra affrontare con determinazione gli impedimenti che oggi ostacolano questo nuovo decollo. Questa consapevolezza si traduce in sei linee strategiche che danno unità operativa ai programmi di referato.
Esse riguardano il:
· ricreare e rendere effettive le ragioni dello stare assieme delle diverse parti del Comune di Venezia. Proprio perché molto diverse tra loro e, quindi, complementari, le diverse parti del Comune di Venezia devono restare unite. Una eventuale separazione indebolirebbe il Comune di Venezia, sia nella competizione economica globale, sia nei processi di integrazione tra le aree urbane del Veneto facendo venir meno il luogo di elaborazione strategica. L'unità del Comune, che potrà essere sostituita solo dal prender corpo del governo metropolitano, è peraltro compatibile con la soddisfazione immediata della corretta domanda di autonomia che - anche se meno virulenta di un tempo - proviene sia dalla terraferma sia dalle isole del litorale e lagunari. Nel mentre punta ad una integrazione metropolitana delle funzioni strategiche, il Comune di Venezia favorisce con l'avvio delle Municipalità - da sperimentare al Lido e a Marghera per poi estenderle a tutto il Comune - la partecipazione democratica e rafforza la coesione sociale; avviando un processo di decentramento decisionale ed organizzativo, funzionale anche a garantire un miglior funzionamento della Pubblica Amministrazione.

La scelta del livello ottimo di governo per le funzioni rare svolte dalla pubblica amministrazione richiede più che mai sforzi di collaborazione e di coordinamento che escono dall'ambito comunale. In questo senso, l'area metropolitana, che comprenda i capoluoghi e parti delle province di Venezia, Padova e Treviso, e, domani, la città metropolitana che vi si dovrà costruire, si fondano sugli interessi comuni, economici e sociali, già evidenti oggi; ma, ancor più, si basano sul bisogno prospettico, non ancora da tutti consapevolmente acquisito, di raggiungere la massa critica, sia economica che sociale, per poter competere in Europa e nel mondo, e garantire così lavoro e benessere ai nostri cittadini. Si fonda, insomma, sulla convinzione che la pianificazione del territorio, lo sviluppo economico, il potenziamento delle infrastrutture, l'integrazione sociale possa realizzarsi meglio su scala metropolitana. In questa prospettiva, una revisione delle politiche di trasporto (infrastrutturali e di servizio) intesa a raggiungere una riduzione dei tempi di mobilità tra ogni possibile coppia di luoghi intra-comunali può dare un grosso contributo alla coesione sociale del Comune.
· assicurare la competitività europea e mondiale della base economica della città, da rivedere alla luce della rivoluzione digitale in atto. Venezia deve saper affrontare la competizione tra le grandi aree urbane europee e accelerare la transizione verso una economia post-industriale, per evitare di essere penalizzata rispetto alle opportunità di sviluppo economico e sociale che sicuramente possiede. Si tratta di sfruttare subito le potenzialità esistenti e di creare "il contesto" per incentivare le nuove opportunità. Questo può essere fatto sia puntando su aree pregiate del centro storico, miracolosamente ritornato competitivo nel post-industriale, sia sulla grande risorsa costituita, in terraferma, dalla Marghera da risanare e dal nodo logistico (porto, aeroporto, ferrovia, autostrada) da liberare dagli attuali vincoli.
· accrescere il livello della qualità della vita urbana lungo le dimensioni della sicurezza, della solidarietà, della sostenibilità e della funzionalità.

E' la dimensione centrale dell'attività di ogni amministrazione comunale che, a Venezia, viene subordinata alle due precedenti solo per la straordinarietà contingente delle linee strategiche tese a dar "nuova" coesione e "nuovo" ruolo competitivo alla nostra città: due precondizioni peculiari che, se soddisfatte, possono aumentare l'efficacia delle politiche di accrescimento dei livelli di qualità della vita di tutti i cittadini. Venezia è oggettivamente all'avanguardia in Italia in molte delle politiche di welfare urbano praticate e sostenute da risorse finanziarie consistenti. Come risulta chiaro dai programmi di referato si manterranno tutti gli impegni ricorrenti già assunti con una estensione concettuale dai disagi estremi a disagi quotidiani, con sottolineature già date nelle aree della sanità, del traffico a Mestre, degli asili nido e delle scuole materne e dell'assistenza agli anziani.
· rimuovere gli ostacoli strutturali che possono impedire il salto di scala nella qualità della vita e nello sviluppo competitivo, del sistema urbano veneziano. Il salto di scala nella espressione di capacità competitiva del sistema urbano veneziano, la sua possibilità di affermarsi in tempo sulla scena europea e di mantenere vive le prospettive di lavoro e di reddito dei nostri figli dipende dalla rapidità con la quale elimineremo alcuni vincoli strutturali e infrastrutturali. Lo sviluppo veneziano è bloccato per motivi fisici e psicologici: occorre sciogliere rapidamente alcuni nodi da troppo tempo all'attenzione indecisa delle autorità competenti. Tra questi ricordiamo la soluzione definitiva al congestionamento della tangenziale di Mestre, la difesa definitiva di Venezia dalle sempre più frequenti acque alte, l'accessibilità del Centro Storico e della Terraferma, anche nei modi delineati dal Programma di Recupero Urbano e di Sviluppo Sostenibile del Territorio (PRUSST), ed una rapida bonifica di Marghera da collegare al suo rilancio.
· rafforzare gli strumenti di governo. Governare Venezia significa assumere la sfida della complessità e dell'innovazione, assumerla di fronte agli occhi di tutto il mondo, che considera la città e il territorio lagunare come patrimonio dell'umanità intera.

L'Amministrazione Comunale dovrà innanzitutto essere lo strumento per ribadire il valore della città e per puntare a farle svolgere un più forte indirizzo politico, sociale, culturale ed economico a livello regionale, nazionale ed europeo. Nell'ambito della riforma federalistica che si sta discutendo, assieme ai maggiori poteri di governo che vengono attribuiti alle realtà regionali, va prevista una particolare funzione metropolitana per la città Capoluogo che la metta nelle condizioni di dialogare e concertare le politiche direttamente con il Parlamento, il Governo e la Comunità Europea: solo con una maggiore capacità di concertazione operativa tra le varie amministrazioni pubbliche e con maggiori poteri di iniziativa Venezia può affrontare e risolvere, per sé e per il Veneto, problemi cruciali per lo sviluppo sicuro, solidale e sostenibile. Venezia, inoltre, deve essere un punto di riferimento nell'offrire un modello di sviluppo delle relazioni sociali per fare fronte ai rischi di disgregazione sociale e di crescita delle diseguaglianze che la globalizzazione incontrollata può produrre.

Per rispondere al meglio alle esigenze degli stakeholders, occorre implementare in tempi rapidissimi il nuovo modello organizzativo dell'Amministrazione stessa, rispondendo così anche all'esigenza di adattare la struttura dell'Ente agli obiettivi ed alle modalità di lavoro proposte dal programma della nuova Giunta.
I principi di base che guidano la costruzione del nuovo assetto organizzativo finalizzati alla piena valorizzazione delle risorse umane esistenti sono quelli: dell'organizzazione della struttura amministrativa "per processi", con creazione di Direzioni Centrali di Area e Direzioni di Progetto, queste ultime create ad hoc per l'attuazione dei progetti intersettoriali del programma elettorale del Sindaco; dell'accentramento dei servizi trasversali funzionali ai processi e ai progetti in poche unità di corporate center; della creazione di un sistema di controlli efficace ed efficiente a vari livelli e della creazione di un sistema di comitati per stimolare e coordinare le attività collegiali.

I criteri principali adottati al fine di orientare l'ordinamento generale degli uffici e dei servizi a garantire la qualità e l'efficienza delle prestazioni sono, invece, quelli dell'attuazione del principio di separazione tra i ruoli di direzione politica e di direzione amministrativa; della responsabilizzazione della struttura all'attuazione di un sistema di controllo della gestione e della valutazione dei risultati; dell'orientamento al risultato di tutta l'organizzazione, da conseguire mediante un efficace sistema di controllo dei costi, efficienza e qualità dei servizi erogati; dell'orientamento alla soddisfazione dell'utenza, da attuare rilevando le esigenze dei cittadini ed il loro livello di gradimento e comunicando le modalità di erogazione dei servizi e di attuazione dei processi decisionali e della valorizzazione ed accrescimento professionale delle risorse umane.
· mettere Venezia in rete con il resto del mondo. Venezia è un bene culturale europeo e mondiale. I tempi sono ormai maturi per rendere il rapporto tra Venezia e il mondo di tipo virtuoso. Venezia può svolgere un ruolo di estrema efficacia come strumento di penetrazione culturale, che anticipa quella sociale ed economica, dell'Italia e dell'Europa nel mondo. Per farlo deve continuare a mantenere il suo patrimonio culturale e la sua capacità di metterlo a disposizione della comunità mondiale. La Comunità mondiale, quella europea in primis, devono trovare il modo di collaborare anche finanziariamente a questo progetto.

Ognuno di queste tematiche ci pone davanti ad una serie di obiettivi strategici, portati avanti nei programmi presentati dai singoli assessori. Il programma del Sindaco, fatto proprio dal Consiglio Comunale il 24 luglio 2000, resta comunque la fonte autentica e il riferimento primo di ogni chiarimento sulle scelte politiche da prendere in futuro.

Il Sindaco Paolo Costa

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