Cultura e musei civici
Ogni programma di referato va articolato, ai sensi dell'art. 10 dello
Statuto, nei seguenti punti:
1. La situazione in atto
2. Obiettivi per il quinquennio 2000-2005
3. Obiettivi per il 2001
4. Politiche e strumenti
Le finalità del Comune in campo culturale sono costituite dalla
creazione delle condizioni, nel proprio territorio, per la conservazione,
la produzione e l'uso di beni culturali, intesi nel senso più ampio,
in un clima di libertà, da parte dei cittadini, residenti o meno,
e dei gruppi ed enti privati o pubblici, in un contesto di creativo sviluppo
di tutte le attività artistiche, intellettuali e morali. La ricchezza
delle realtà presenti nel Comune di Venezia in campo culturale
comporta l'esigenza che il Comune si doti di una struttura idonea per
censirle, valutarne i bisogni e garantire l'erogazione dei necessari servizi
di sostegno.
Molte delle attività presenti a Venezia, specie le più prestigiose,
sono prevalentemente rivolte ad una utenza che travalica i confini comunali,
ma che fa piuttosto riferimento ad un pubblico nazionale ed internazionale.
In ordine a queste attività, che costituiscono
la cosiddetta "città della cultura", il ruolo del Comune
deve essere anzitutto di agevolazione sul piano amministrativo e procedurale,
di sostegno logistico, attrezzando la città, di per sé così
complessa, ad un uso facilitato delle risorse culturali, di coordinamento
dei servizi e delle iniziative.
Ciò vale prima di tutto per le Università, centro di tutta
la vita culturale, alle quali vanno garantite, specie nella attuale fase
di riforma e di sviluppo condizioni ambientali idonee, localizzazione
delle sedi per la ricerca e la didattica, ospitalità per docenti
e studenti corredata dai relativi servizi integrativi per lo studio, la
ristorazione, lo sport, lo svago. Le convenzioni in corso di definizione
tra Comune e Università appaiono gli strumenti più idonei
per disciplinare tale materia.
Altri centri di rilevante interesse culturale sul piano nazionale e internazionale
sono costituiti dalle Fondazioni ed istituzioni presenti in città,
siano esse private, dello Stato o del Comune.
A tutti questi Enti che promuovono la ricerca scientifica e sono fonte
di iniziative culturali che costituiscono attrattiva per significative
correnti di turisti colti, il Comune deve assicurare la propria piena
collaborazione, nella consapevolezza che essi costituiscono una ricchezza,
anche economica, per la città e contribuiscono a definirne il ruolo.
Al riguardo, in particolare, deve essere favorita, oltre a quanto detto
a proposito dell'Università, una adeguata pianificazione degli
spazi e della logistica per la Biennale, una disponibilità alla
Fondazione Cini dell'area di San Giorgio, nella prospettiva di un rilancio
della Fondazione alla vigilia del 50° anniversario della sua esistenza,
così preziosa per Venezia, la realizzazione dell'area espositiva
per l'arte contemporanea alla Punta della Dogana in convenzione con la
Fondazione Guggenheim, il rinnovo della convenzione con la Fondazione
Querini Stampalia, una più efficace collaborazione con la Fondazione
Levi, un coordinamento le attività di Palazzo Grassi, la valorizzazione
del ruolo della Fondazione Bevilacqua La Masa come luogo di espressione
delle giovani avanguardie artistiche, un inserimento della terraferma
in questo circuito produttivo di alta cultura.
In questo quadro il Comune deve trovare le forme per una intensa collaborazione,
già positivamente sperimentata con l'integrazione tra Museo Correr
e Museo Archeologico, con le grandi istituzioni di conservazione storico-artistica
dello Stato: le Soprintendenze, l'Archivio di Stato e la Biblioteca Marciana,
che costituiscono fonti e strumenti preziosissimi per la tutela e la conoscenza
della Venezia del passato e, in particolare, ogni energia dovrà
essere profusa per una rapida realizzazione dell'ampliamento delle Gallerie
dell'Accademia.
Si tratta degli obiettivi principali di una politica più in generale
tesa ad operare in modo sempre più convinto e fattivo perché
questo mondo, pur regolato da ordinamenti diversi ed indipendenti sia
consapevole di dover concorrere ad una comune intrapresa di conservazione,
trasmissione e produzione di valori culturali che si tramandano e si generano
in un comune territorio connotato da singolare ricchezza che nessuna pur
necessaria divisione istituzionale e burocratica può impoverire
a seguito di una gestione improntata alla separatezza. Il Comune, che
questo territorio amministra, si dovrà far carico della dimensione
orizzontale che attraversa tutte le competenze e pazientemente esercitare
un opera di riconciliazione e di sintesi.
Ma accanto a questa realtà, non impermeabile, ma certamente altra
rispetto al vivere quotidiano della popolazione, esiste una comunità
che, al pari di quanto avviene in altre città, costituisce l'utenza
di attività culturali diffuse, elemento costituente ed indispensabile
del vivere civile.
E' in questo settore che l'attività del Comune deve farsi maggiormente
presente e, pur nel rispetto anche qui! dell'autonoma iniziativa di una
pluralità di soggetti, associazioni ed enti che promuovono la vita
culturale locale, garantire un adeguato sostegno organizzativo e finanziario,
intervenendo anche direttamente per coprire spazi altrimenti vuoti.
In questa prospettiva si rivela preziosa l'attività delle Associazioni
e movimenti culturali di natura artistica, musicale, religiosa, filosofica,
teatrale, formativa, che costituiscono una realtà ricchissima che
innerva il tessuto cittadino promovendo iniziative molto qualificate e
favorendo la partecipazione ad esse di migliaia di persone. Al fine di
garantire una equilibrata diffusione della vita culturale in tutta la
realtà comunale, uno sforzo eccezionale, sia organizzativo che
finanziario, dovrà essere sviluppato nei prossimi anni per dare
alla terraferma veneziana una dotazione infrastrutturale ed un programma
di attività in linea con gli standard delle altre città
venete, per sanare le carenze unanimamente lamentate e, utilizzando al
meglio le sinergie derivanti dalla straordinaria realtà veneziana.
Ciò costituirà, in termini di bilancio, l'obiettivo primario
dell'Amministrazione fin dall'esercizio 2001.
In ordine alla attuazione della linea politica sopra descritta il Comune
nei prossimi anni si farà carico in particolare, nell'ambito delle
proprie competenze amministrative, delle seguenti questioni:
· conclusione della ricostruzione del Teatro La
Fenice;
· conclusione del restauro del Teatro Malibran entro la prima metà
del 2001;
· progettazione e fattibilità sotto il profilo tecnico,
finanziario e gestionale del nuovo Teatro di Mestre, mentre va garantita
l'ordinaria prosecuzione delle attività del Teatro Toniolo;
· conclusione entro il 2001 dei restauri di Ca' Rezzonico e di
Ca' Pesaro con il riallestimento e potenziamento dei musei relativi e
del restauro della Casa Goldoni;
· conclusione entro il 2002 dei restauri del Museo di Storia Naturale
al Fontego dei Turchi;
· apertura entro la primavera del 2001 del Centro di Piazzale Candiani
nell'ambito di un progetto culturale che veda la progressiva realizzazione
di un complesso organico comprendente l'utilizzo di Villa Querini per
la nuova dislocazione della Biblioteca Civica che dovrà mantenere
nell'attuale sede una unità specializzata nei settori infantili,
didattici e pedagogici.
In questo contesto il progetto dovrà essere approfondito e definito
entro pochi mesi, prevedendo la localizzazione del nucleo centrale del
Museo della Città e l'Archivio Storico di Mestre in edifici idonei
esistenti nell'ambito dell'area pedonalizzata gravitante su Piazza Ferretto
e Piazzale Candiani o nelle immediate adiacenze. In attesa di sistemazioni
particolarmente idonee dal punto di vista funzionale e di immagine, si
potrà ricorrere anche a soluzioni provvisorie, ma tempestive;
· formulazione, sotto il profilo istituzionale, di ipotesi operative
e avviamento, se del caso, di concrete iniziative per dar corso a forme
gestionali autonome per quanto riguarda i musei civici di Venezia e il
complesso culturale del Centro di Mestre;
· potenziamento dell'attività bibliotecaria sia a Venezia
che a Mestre attorno ai poli della Querini Stampalia e della Civica, nell'ambito
di un adeguato e indifferibile coordinamento di tutto l'eccezionale patrimonio
librario e dei relativi servizi bibliotecari che oltre a questi esistono
nel Comune (Marciana, Università, Istituto Veneto di Scienze Lettere
ed Arti, Correr, Fondazione Cini, Ateneo Veneto, Seminario Patriarcale,
Centro Pattaro, Centro Kolbe, Fondazione Levi, Istituti Culturali vari,
ecc.); avviamento dello studio di fattibilità di un grande deposito
librario comune, da localizzarsi presumibilmente in terraferma, dotato
di caratteristiche tecnologiche avanzate e predisposto per il servizio
di un'area potenzialmente regionale;
· prosecuzione di tutte le attività culturali già
intraprese gli anni scorsi, nel campo del Teatro, della Musica, del Cinema,
della pubblica lettura e dei dibattiti, dell'educazione permanente, rafforzando
e sviluppando un complesso di iniziative che contribuisce una realtà
di grande rilievo.
Assessore Marino Cortese
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